Chicago, la città dove vivrei

Non è la prima visita che faccio a Chicago. Ci andammo anche con i bambini. L’ho vista in inverno con un freddo micidiale, con il vento gelido che ti sferza il viso e congela le mani, l’ho vista in compagnia di chi ci veniva a trovare quando vivevamo in Minnesota tanti anni fa e l’ho rivisitata nel weekend del mio compleanno (cioè ieri l’altro)

Chicago è senza dubbio la città dove vivrei se dovessi ritornare qui in America. È bella, ordinata, pulita, dinamica, meno chiassosa di New York ma con quasi tutto quello che trovo nella grande mela.

La volete conoscere un pochino?

Ho fatto foto e chilometri a piedi. L’ho vista dall’alto dei grattacieli, da una barca a filo d’acqua e anche mettendo i piedi su un segway per spostarci in velocità . Sono stati 4 giorni intensi ma bellissimi in compagnia di amici che hanno festeggiato assieme a me i miei 60 anni. Ci sono stati risate (da parte di tutti) e commozione (da parte mia) e ora smetto di blaterare e vi parlo di lei, Chicago

Arrivati all’aeroporto Chicago O’Hare e diretti in città: due i modi per arrivare in downtown: Con i mezzi pubblici (c’è una linea di treno e metropolitana che vi fa arrivare in circa 45 min) o con un taxi/uber ( che però a seconda dell’orario in cui atterrate può metterci di piu)

Noi abbiamo fatto un mix: treno sino a Grand Blue metro station e poi abbiamo chiamato un Uber per arrivare al nostro albergo.

Siamo stati da EMC2 hotel. Un boutique hotel molto carino e splendidamente posizionato, si raggiungono molti luoghi da visitare a piedi.

I palazzi che si vedono in città sono diversi fra di loro ma hanno un filo che li collega tutti. Gli architetti che li hanno pensati e creati hanno tenuto conto di parecchie particolarità di questa città e hanno costruito, a mio avviso, uno fra gli skyline più belli in assoluto.

Chicago è stata distrutta da un fuoco che la bruciò quasi completamente nel 1871. Una “voce locale” racconta che l’incendio si è sviluppato a causa di una mucca che diede un calcio ad una lanterna da cui prese fuoco la paglia della stalla in cui stava e da qui si propagò a tutta la città.

Nella realtà si pensa che la causa sia stata la grande siccità che colpì la città nel periodo estivo, il grande numero di edifici in legno che la formavano e il forte vento tipico della zona. Fatto sta che il fuoco, durato 3 giorni, la distrusse quasi completamente. Venne ricostruita più sicura e più grande.

Questa città alla sera ha fascino da vendere con i riflessi del sole al tramonto e le mille luci che la illuminano quando il sole non c’è più.

Cosa vedere in questa città?

La Willis Tower è una delle visite che consiglio. Questa altissima torre che portava il nome di Sears Tower è stata sino al 1998 il più alto edificio del mondo grazie ai suoi 110 piani. Perché visitarla? perche al 99esimo piano si trovano 5 piccoli terrazzi tutti di vetro che sono a sbalzo rispetto la facciata. Mettere i piedi lì fa un certo effetto ma vi garantisce una vista pazzesca!

Un’altra esperienza che non potete mancare è la crociera di 2 ore sul fiume. La River Cruise è un’idea da non sottovalutare se vi interessa conoscere la storia di alcuni palazzi che costeggiano il corso d’acqua. Avere una guida che spiega e racconta anche gli aneddoti che sono legati ad alcuni grattacieli è davvero prezioso e fa la differenza. Sapere che un building ha nelle sue fontamenta quantità esagerate d’acqua (hanno detto anche quanta ma non mi ricordo….) per fare in modo che lo stabile resti in assetto durante le giornate di vento forte è una delle tante scoperte… È in assoluto una fra le cose che consiglio di più se intendete visitare Chigago e dove ho scattato le foto più belle, guardate

Chicago è bella di giorno come di sera. La vista dal ristorante dove abbiamo cenato il Signature Room at the 95th e dove ho festeggiato il mio compleanno è incredibile. Per puro caso abbiamo assistito anche a uno spettacolo di fuochi d’artificio che hanno reso la serata ancora più speciale (e che mio marito ha cercato di “far passare” come sua idea per festeggiare i miei 60 anni fra le risate di tutti coloro che erano seduti al tavolo😂😝🙃)

È stata un compleanno bellissimo! ma la visita della città non è ancora finita. Aspettate il secondo capitolo.

Io sarò qui ad attendere i vostri commenti.

Alla prossima

To be continued

Foto @mypie.site

La Paella di Mercedes

La paella è un piatto spagnolo che ho mangiato più volte. È un piatto gustoso e abbastanza lungo da preparare ma che da una gran soddisfazione. È colorato, profumato, scenografico e generalmente bisognerebbe sempre farne tanta perché tutti amano fare il bis.

Non esiste una sola ricetta di questo piatto, ogni famiglia ha la propria e Mercedes mi ha insegnato a cucinarla come fa lei con i piccoli trucchi che solo gli spagnoli conoscono. L’abbiamo portata in tavola ieri sera ed è stato un successo. Ci siamo divertite ad andare assieme a comperare il pesce e a condividere la cucina durante il pomeriggio. Lo rifarei altre mille volte.

Grazie Mercedes!

Ingredienti per 4 persone: ( una padella da 32 cm)

  • 300 gr. riso bomba (o vialone nano)
  • 8 scampi
  • 300 gr. cozze
  • 200 gr. calamari
  • 300 gr. pesce bianco (noi merluzzo)
  • 200 gr. gamberi puliti (tenere gli scarti per il fumetto)
  • 1 l. fumetto di pesce (testae lisca di un pesce che noi abbiamo chiesto in pescheria, carpace dei gamberi, 1 carota, 1 gambo di sedano, 1/2 cipolla, 5 grani di pepe, 1 foglia alloro, sale, olio, cognac)
  • 1/2 peperone rosso tagliato a piccoli dadi
  • 1 bustina zafferano
  • 2 pomodori grattuggiati e 1 cucchiaio colmo di concentrato di pomodoro
  • sale, olio, qb.
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1/2 mezza cipolla
  • 1 bicchiere vino bianco
  • 1 limone

Come si fa: Preparare il fumetto di pesce mettendo in 2 cucchiai d’olio gli scarti dei pesci e facendoli insaporire, aggiungere una spruzzata di cognac e fare evaporare. Unire 1 litro di acqua calda, il sale, la foglia di alloro, i grani di pepe e le verdure. Lasciare cuocere per almeno 30 minuti e togliere la schiuma che si forma in superficie. Scolare e tenere il liquido in serbo. In 1 padella mettere 2 cucchiai d’olio assieme ad 1 spicchio d’aglio, unire le cozze, sfumare con il vino bianco ed attendere che tutte le valve si aprano, mettere in attesa su un piatto ed unire il sughetto delle cozze al fumetto di pesce. Nella stessa padella cuocere i calamari tagliati a rondelle alte 1 cm. per 8 minuti e lasciare in attesa. Nella grande padella della paella (se è di ferro è meglio) unire allo spicchio d’aglio la mezza cipolla tagliata sottile e l’olio, cuocere delicatamente la cipolla sino a quando è trasparente, aggiungere il mezzo peperone e continuare la cottura ancora per qualche minuto. A questo punto unire il riso disposto a croce, alla sua sommità mettere i pomodori grattuggiati con il concentrato, unire il brodo di pesce e lo zafferano quindi mescolare delicatamente per amalgamare gli ingredienti. Unire i calamari e i gamberi, mescolare e dopo 8 minuti il merluzzo fatto a piccoli cubi (2.5 x 2.5 cm). Aggiungere le cozze e cuocere ancora qualche minuto. Mescolare solo all’aggiunta dei vari pesci (il riso deve essere mosso il meno possibile per formare una crosticina sul fondo). Per ultimo disporre gli scampi, cuocere ancora qualche minuto e quando il riso sarà al dente spegnere il fuoco e lasciare riposare almeno 5 minuti chiudendo la pentola ermeticamente con il coperchio. Fate riscaldare il grill del forno e infornate la vostra paella per pochi stanti per farla diventare leggermente croccante. Aggiungere gli spicchi del limone tagliato in quarti. Ogni commensale ne dovrà avere uno nel proprio piatto da spremere sopra il riso.

È pronta! Portare in tavola ed aspettatevi gli applausi! 😉

Enjoy!

Foto apertura @mypiesite e @pinterest

Happy anniversary!

36 anni fa a quest’ora (ora sono le 8.25) ero dal parrucchiere. Ero emozionata e felicissima! Mi stavano facendo un minuscolo chignon alla base della testa, sopra avrei appoggiato un grande cappello a tesa larga, mi sarei infilata un paio di piccoli guanti di pizzo e avrei finito il tutto con un abito di seta.

La cosa che non avrei dovuto indossare era la mia felicità. Quella era dentro di me!

Mi ricordo con una precisione incredibile il pezzo di strada percorso a piedi al braccio di mio papà per raggiungere la chiesa, dietro di noi un piccolo gruppo di parenti, amici e bambini vocianti, mi ricordo l’emozione alla vista di Roberto in fondo alla navata, mi ricordo di aver detto a mio papà: “vai piano” lungo il breve tragitto che ci portava all’altare…

Poi un’esplosione di musica che era in parte dentro di me, un sorriso ed una frase detta sottovoce da Roberto. Come si potrebbero dimenticare certi dettagli? È stata gioia allo stato puro.

Da quel giorno sono passati tanti anni, abbiamo costruito il nostro futuro giorno dopo giorno con determinazione e allegria, ci siamo piegati come i giunchi senza mai spezzarci, abbiamo costruito un bella famiglia, due figli che sono il miglior risultato dei nostri sforzi (e ora so che se loro leggessero avrebbero qualcosa da dire… 😂😂😂) abbiamo cambiato case, nazione e continente più volte.

Abbiamo scoperto e imparato, siamo cresciuti come coppia e come famiglia, abbiamo affrontato momenti tristi e difficili ma anche vissuto le gioie più grandi. Sempre assieme, sempre compatti, sempre indivisibili.

Siamo stati fortunati? Forse! Ma siamo sempre stati NOI e così dico:

Good job!

p.s. giuro che appena torno nella casa di Varese vi posto una nostra foto del matrimonio (qualcuno me l’ha già chiesta…. ) ma qui non ne ho

pic apertura Pinterest

Marramamma

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