#Covid19 sempre da New York

Buongiorno a tutti, (forse sarebbe meglio buona sera per voi?) Sono sempre qui, a guardare  il cielo da dietro una finestra,

1AEE0A2E-3602-4243-802A-2D236A6213F1immagino voi facciate lo stesso (a meno che non abbiate un pezzetto di giardino e nel caso sappiate che avete tutta la mia invidia… 😬🤪😂) ma in questo periodo funziona così…

Seguo sempre come vanno le cose in Italia e sono un pochino sollevata vedendo che   le misure prese stanno  davvero funzionando. Sono particolarmente attenta alla Lombardia visto che i ragazzi sono a Milano ma osservo anche tutto il resto 😉. Continuate  a comportarvi con consapevolezza, a rispettare le regole.  Ancora  qualche sacrificio e  poi…. potrete tornare ad abbracciare tutti, a bere il caffè al bar e a passeggiare nei prati.

Volete sapere cosa succede qui da me? Dunque, la preoccupazione sale, sale tanto. Come vi avevo già detto il governo con qualche momento di ritardo ha fatto partire l’ingranaggio. A New York, una fra le città più colpite, si sono approntati ospedali da campo, uno anche  a Central Park.

34207224-B611-4601-967A-7C324E65AF9Ded è arrivata la nave ospedale della marina militare americana USNS COMFORT a supportare gli ospedali della città che sono al tracollo. Questa unità non avrà pazienti ammalati di Coronavirus ma curerà tutte le altre emergenze. È ancorata sotto casa, la cosa non so se mi dà più sicurezza o agitazione, comunque è lì e medici e personale tutto, sono all’opera per aiutare quando occorre. Ecco il video che ho fatto al momento dell’attracco.

A4CA8B6D-20BC-431C-BBF4-9513E0126F66Il nostro governatore MR. CUOMO, non ha ancora applicato lo STAY AT HOME ORDER – come hanno fatto altri stati – ma ha finalmente deciso di chiudere i parchi gioco che spesso accoglievano bambini  e genitori durante le giornate assolate. I parchi cittadini sono ancora aperti perché ritiene che passeggiare e correre siano indispensabili per la nostra salute…. Saremo in perfetta forma quando il COVID 19 ci colpirà… Sì avete ben letto fra le mie parole, la cosa mi fa infuriare! Guardate questa foto  scattata ieri, primo giorno di Aprile, a CENTRAL PARK .

E067CB8E-B015-4498-B256-4F4B301E0C02Detto ciò parecchi newyorchesi    lavorano da casa o stanno in casa (a parte quando escono per la corsetta o la passeggiatina…) perché è pressoché tutto chiuso. I più fortunati si sono trasferiti nelle case di vacanza ed hanno abbandonato la metropoli. Qui c’è ancora la possibilità di spostarsi da un luogo all’altro a patto che all’arrivo a destinazione si osservi un periodo di quarantena. La città ha un aspetto singolare e silenzioso, un po’ spettrale. Anche qui si sentono le sirene delle ambulanze e la cosa mi mette tristezza e preoccupazione.

Cosa succede nella mia quotidianità? Come molti di voi cucino, pulisco e faccio qualche lezione di kickboxing via web, poi mi doccio, mi vesto e mi trucco. Ho anche preso in mano ago e filo per fare delle mascherine visto  che quelle ordinate alla fine di gennaio non sono ancora arrivate… ( ho rifatto altri ordini, wish me luck🤞🏻) Voi come state?

Qualche sera fa ascoltavo TRUMP durante la sua conferenza stampa. Ha usato il termine WAR . Ha detto : “Siamo in guerra e come in guerra agiremo” Se da un lato queste parole possono fare paura dall’altro capisco. Siamo in guerra contro  questo VIRUS  e come in guerra si agirà. Si lotterà sino alla vittoria senza risparmiare le forze. Vinceremo!

WE WILL WIN, STAY SAFE!

Vi mando un grande abbraccio e grazie per passare da qui. 💕

 

Foto web e mypiesite

Covid 19, New York

Uniti si vince !

Siamo preoccupati! Sì siamo preoccupati nel vedere cosa succede in Italia, siamo, preoccupati perché in caso di necessità siamo bloccati al di qua dell’oceano, siamo preoccupati perché i nostri figli  sono distanti e mia mamma è sola anche se ben accudita.

Sono giornate in cui i pensieri si affollano nella mente, in cui tutto diventa difficile e pesante. Sappiamo che ne usciremo, alcuni con dolori da superare, tutti con nuova consapevolezza. Daremo alla nostra vita un senso nuovo. Avremo riscoperto valori dimenticati, forse la solidarietà diventerà un valore importante e l’egoismo si attenuerà.

Negli Stati Uniti  ora si stanno svegliando… con tanta lentezza e anche poca organizzazione (almeno sino ad ora…) La domanda che mi frulla nella testa è: Ma non hanno imparato nulla dal resto del mondo?

Ieri Trump si è presentato al cospetto degli americani ed ha dichiarato L’EMERGENZA NAZIONALE.  C’erano tante persone accanto a lui, CEO di importanti aziende, luminari nel campo medico, il Vice Presidente. Ha  spiegato più nel dettaglio come l’america intende muoversi.

Per ora i pronto soccorsi sono assaliti da tantissime persone, non vengono ancora fatti i tamponi a tutti e le misure precauzionali che abbiamo in Italia qui non sono ancora implementate. Ieri sono uscita a fare la spesa per un amico e sono stata 45 minuti in fila per arrivare alla cassa. Le distanze non erano rispettate io indossavo guanti e sciarpa (mascherine non pervenute anche se ordinate quasi un mese fa…) e mi stavo sciogliendo 🤪. Sicuramente qualcuno che ha pensato fossi weird/strana ci sarà stato ma la cosa non mi importa proprio. Mio marito lavora da casa da una settimana, la sua azienda si è mossa velocemente altre lo stanno iniziando a fare ora…. Ci siamo messi in quarantena preventiva, è pesante ma solo così ne usciremo.

Mando un abbraccio gigante a tutti, siate forti.

Uniti si vince! 

Colazione da Tiffany

Le feste si avvicinano e New York comincia a vestirsi a festa e cosa c’è di più bello che fermarsi a guardare le vetrine illuminate? Una cosa c’è: varcare la soglia del negozio. E se il negozio  è uno di quelli che fanno sognare le signore allora si è nel posto giustoSì perché quando si  aprono le porte di Tiffany, il famoso negozio sulla quinta strada, è un po come entrare in un sogno. Il doorman con la sua divisa ti fa un sorriso e tu entri e cominci subito a guardarti intorno.
B8E5EE36-A16C-4044-9E0A-84D42944DFD5Ora, visto il periodo, la prima cosa che noti è il gigantesco calendario dell’avvento. 24 box che contengono altrettanti piccoli bijou. Costo dell’operazione ? 125.000 dollari, un po’ troppo passo oltre… e mi concentro sulle bacheche di cristallo che racchiudono gioielli dal costo decisamente meno impegnativo. Sul fondo del locale si trovano gli ascensori, ad ogni fermata c’è un ambiente a tema: l’argento, gli anelli di fidanzamento, il “personal shopper”, i regali per lui. Noi ci fermiamo al quarto piano dove si trova il Blue Box Cafe. 

Questo piano è stato completamente ristrutturato da circa due anni.  Quando si aprono le porte dell’ascensore si è in uno spazio dove poter acquistare oggetti per la casa, regali per bebè, occhiali, pelletteria e ci sono anche libri antichi e rari. Allungando il collo sulla destra si vede una piccola scatola color  turchese sorvegliata da un signore che ti accoglie ma che ti fa entrare solamente se hai una prenotazione (cosa difficilissima da ottenere, grazie Elena!)  In questo piccolo spazio ti puoi sedere a bere un caffè, mangiare un waffle, un club sandwich oppure una crema di zucca osservando la città  dalle grandi vetrate.

In questo microcosmo tutto è perfettamente coordinato nel colore e decisamente elegante e ben studiato. Siamo in uno dei luoghi cool di Manhattan. Le pareti, le poltroncine dalla linea moderna, i piatti, le cravatte dei camerieri anche la torta, un cubo squisito fatto a pacchetto regalo con glassa turchese e fiocco bianco riprendono il colore della maison.

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Il nostro pranzo si è concluso con piccole  dolcezze da accompagnare ad una tazza di caffè oppure al tè della casa.

Non ho potuto non fotografare uno degli alberi addobbati a festa, sembra lo abbiano copiato da quello che ho fatto io lo scorso anno…

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Sono uscita avendo la certezza che avrei ripetuto l’esperienza. Ragazze siete pronte?

 

 

Vivere come una newyorkese

New York è una città speciale. Se l’avete visitata mi darete ragione. Racchiude in se mille anime. È viva e pulsante oppure tranquilla e discreta. Offre ristoranti stellati delle più svariate cucine oppure hot dog e hamburger per strada. È un museo moderno a cielo aperto  ma ha anche luoghi dove ammirare le bellezze del passato. È una città ricca, basta passeggiare sulla Madison Avenue per rendersene conto ma allo stesso tempo si trovano anche  negozi dove fare buoni acquisti.

A New York si vive in appartamento con il doorman che ti apre la porta, in bellissimi alloggi di vecchie case a tre piani con le ringhiere in ferro battuto e gli scalini che vi portano all’entrata oppure in enormi loft con i soffitti altissimi. Qualunque sia la sistemazione c’è una costante: alla sera guardando dalla finestra vedrete mille luci  che vi terranno compagnia.

Ma cosa fare se si vive a New York? Anzi cosa poter  fare se si viene a visitarla e si vuole viverla come una newyorkese?

Ecco i miei suggerimenti:

  •   Camminate ovunque.  Sono dell’idea che le città vadano visitate a piedi. Scarpe comode ai piedi ed una mappina che vi faccia compagnia. Sul mio telefono ho scaricato City Mapper. È un’applicazione che vi permetterà di raggiungere il luogo desiderato a piedi, in taxi oppure con i mezzi pubblici.
  • Visitate i dintorni. Intendo andate a Brooklyn il sabato o la domenica per fare tappa al mercato delle pulci, visitate Coney Island per camminare sul famoso lungomare pavimentato di legno oppure andare al Luna Park per tornare bambini qualche ora, non dimenticate il Bronx per vedere uno spaccato dell’Italia degli anni 50 ( ci sono negozi di alimentari che in Italia  oggi è quasi impossibile trovare… e dove io faccio rifornimento di crescenza, pane “italiano”  e salame)
  • Passate qualche ora in un parco. Che sia Central Park, Bryant Park, Riverside Park (quello sotto casa mia) . Fate come si fa qui: acquistate un sandwich, una fetta di torta e qualcosa da bere e sedetevi su una panchina o sul prato. Fatelo nell’intervallo del pranzo e divertitevi ad osservare gli altri. Troverete persone uscite dagli uffici e vestite di tutto punto, famiglie con cestino da picnic e bambini che giocano attorno, studenti con bibita (a volte anche birre ma non si potrebbe…) e freesby, dog walker con più di un cane e potreste trovare anche me in compagnia del mio peloso. Finita la vostra sosta, passeggiate nel verde. Ho scoperto alcuni luoghi dove non si sentono i rumori della città, fontane dove si fanno regate con micro barche a vela e quasi ovunque profumi inebrianti. (specialmente in questa stagione)
  • Alzatevi una mattina molto presto e andate ad osservare lo spuntare del sole ed il colore che assume questa metropoli. Poi camminate lungo il fiume e sarete sorpresi dal vedere quanti joggers ci saranno. La mattina presto New York è assolutamente irriconoscibile : poche macchine e luce perfetta per scattare qualche foto.
  • Aperitivo su un roof top. Questa è una piccola chicca. Paesaggi  incredibili con i grattacieli che si dipingono di arancione quando tramonta il sole, persone fra le più diverse, musica e long drinks. Questa è la New York dei residenti
  • Acquistate un mazzo di fiori. Che sia in un mercato all’aperto, un negozietto minuscolo o una bancarella. I prezzi non sono proprio economici ma le composizioni a volte sono davvero speciali. Avete mai notato quelle degli hotel?

Volete  sapere se faccio tutte queste cose? Nel prossimo articolo vi racconterò quali sono i miei spot preferiti.

Alla prossima volta 😉 e grazie per la visita!

 

 

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Foto mypiesite

Sex and the city, le Manolo e Magnolia Bakery

Le quattro protagoniste, ve le ricordate? Carry, Samantha, Charlotte e Miranda. Donne affascinanti, divertenti, eleganti e grandi amiche. Hanno l’abitudine di telefonarsi a tutte le ore, vedersi quasi quotidianamente, confidarsi i segreti del cuore. Si raccontano di tutto e di più, dalle imprese sessuali ai problemi per emergere nel mondo lavorativo, dalle tipiche paranoie femminili ai problemi della vita di tutti i giorni. Ci trasportano in un mondo bellissimo, nella New York pre 11 settembre dove tutto era scintillante, loro sempre impeccabili e regolarmente su tacchi 12. (per me assolutamente impossibile… mi farei una distrorsione tibio-tarsica al giorno). Facevano vivere momenti di puro bliss e ci facevano sognare.

Credete nella vera amicizia fra donne? Un po’ come queste quattro signore ci hanno dato prova almeno sullo schermo? Io sì! Beh magari non tutte sono pronte a darti una mano nei momenti difficili ma ci sono quelle che lo fanno senza riserve, che ti affiancano, che piangono e ridono assieme a te, che ti sostengono, che non ti giudicano e che si siedono con te ad aspettare che la tempesta passi. (avuto prova anche ultimamente) Poi ci sono anche quelle che sono un po’ invidiosette, che non ti diranno mai che sei in una forma smagliante e che se devono dire una parola nei tuoi confronti non sempre è quella giusta. Facciamo finta che questa categoria non esista e concentriamoci sulle altre, ne guadagneremo di sicuro, parola di Gisella…

Per tornare al nostro quartetto, ora che vivo a New York,  sono andata a visitare uno dei luoghi che queste 4 signore frequentavano e ovviamente me ne sono innamorata. Magnolia Bakery è una catena di pasticcerie dove bere un caffè o una limonata – ora che la stagione lo consente –  e gustarsi una cup cake o un lemon bar.

L’arredamento è un po’ shabby chic, e ricorda anche i  bistrot francesi con i piccoli tavolini rotondi. Non c’è personale che viene a prendere gli ordini, piattini e bicchieri di carta sono quello che vi dovete aspettare. Ci si mette in fila, si decide leggendo sulle grandi lavagne cosa bere e poi guardando il bancone pieno zeppo di delizie si dovrebbe scegliere abbastanza velocemente per evitare che la fila, normalmente lunga, diventi chilometrica. Beh vi assicuro che la cosa non è così facile. Fatto l’ordine, ritirato e pagato quanto dovuto si hanno due  opzioni: prendere il tutto ben impacchettato e sedersi su una panchina al parco oppure accomodarsi ad un tavolino e gustare la vostra leccornia mentre tutto attorno c’è profumo di vaniglia e cannella. Secondo voi cosa faccio di solito?

Non sarò chic e vip come Carry o Samantha e non indosserò le famose Manolo ma una chiacchierata con un’amica non me la faccio scappare. A volte è più terapeutico che una seduta dallo psicanalista! 😉

p.s. Visto che le famose scarpe di Manolo  Blahnik è facile recuperarle – ovviamente se il portafoglio lo permette – sono andata a cercarmi il negozio di calzature che ha aperto Carry/Sarah Jessica Parker. Questa donna ha decisamente buon gusto!

 

Fare (ancora) la patente alla mia età

È la terza patente americana….  Ho cercato di posticipare finché ho potuto, poi ad un certo punto son stata costretta. 

Per avere la patente in America bisogna recarsi ad un ufficio che si chiama DMV (Department  of Motor Vehicles). Lì ti spiegano cosa devi fare.

Dopo aver ritirato il mio numero ed  aver fatto un pochino di fila sono arrivata davanti ad un signore asiatico a cui ho chiesto se per la terza volta dovevo fare l’esame della patente di guida americana (avevo con me la mia patente del Connecticut, era scaduta però….😔). Questo, con fare un pò infastidito, mi ha risposto che era ovvio. Non è bastato dirgli che la prima volta che ho fatto la patente era nel Minnesota (era una giornata gelida, c’era la neve e mi ero portata il mio portatfortuna preferito, un pò di fortuna serve, no?) poi ho rifatto il tutto in Connecticut. Lì, a dire il vero, sono riuscita a non fare l’esame di guida pratica 😇 e speravo di avere lo stesso trattamento anche nello stato di New York. Ma niente, qui sono inflessibili. Anche se guidi da 40 anni (dico quaranta, non due giorni) hai fatto più esami tu della patente che la maggior parte di tutti quelli che sono su strada, in questa città se ne fregano e ti dicono che devi seguire le procedure.

Ok, seguiamo le procedure, accipicchia…. Quindi fare il test di teoria, seguire un corso di 5 ore in una autoscuola, e per finire fare l’esame di guida pratica. Ah consigliavano anche una guida con un istruttore…. ovviamente visto che  non era obbligatoria l’ho saltata a piè pari ☺️.

Primo step scaricare il libretto per l’esame di teoria. Fatto✅ e lì è rimasto qualche giorno… poi ho dovuto prenderlo in mano ed iniziare a studiare. Fortunatamente qui niente domande sul motore – sarei morta – però un sacco di misure da mandare a memoria: quale distanza si tiene fra una macchina e l’altra, a quanti feet si può parcheggiare da un idrante, quanto spazio lasciare quando uno school bus ha le luci rosse che lampeggiano, come comportarsi allo stop – mica come facciamo noi in Italia… qui praticamente ti fermi tre volte… –  qual è la percentuale di alcohol massima per poter guidare – meglio essere astemi -, come fare l’inversione a U – three stops U turn – in quale corsia immettersi quando si svolta in una strada. Queste  sono solamente alcune delle  nozioni che dovevo mandare a memoria. Ricordatevi che ho una certa età e la memoria è quella che è 😉.

Va bene, studio e mi ripresento al DMV per fare il test di teoria. Mi è andata bene e sono passata. Foto di rito, pagamento fatto, ora bisogna attendere il permesso provvisorio di guida che arriverà esattamente dopo due settimane, mi dicono – per inciso sono stati esattamente 14 gg. -.

Secondo step cercare un’autoscuola dove fare le famose 5 ore di corso. Trovata ✅ prendo l’appuntamento – altre due settimane d’attesa, prima non c’era un buco libero -. Al corso ti mostrano tre filmati di circa mezz’ora l’uno, abbastanza noiosi devo dire, e poi un istruttore ti dà parecchie notizie su come si svolgerà l’esame di guida pratica, questo invece molto utile.

Archiviata anche questa passo al terzo step: prendere appuntamento per l’esame di guida vero e proprio. Prima di avere l’appuntamento passano tre settimane.

In tutto questo tempo continuavo a guidare con la mia patente italiana stando attentissima a non commettere nessun errore – non ho mai superato le 25 miglia in città, una lumaca….- , non volevo proprio essere fermata da un poliziotto.

Finalmente arriva il giorno dell’esame di guida. Ero abbastanza agitata a dire il vero. Arrivo sul luogo dove si fanno gli esami, pargheggio la macchina vicino al marciapiede, mentre lo faccio mi si affianca una vettura. Un signore mi chiede se sono lì per fare l’esame, rispondo di si e mi dice che non posso parcheggiare  in quel punto –  però ci parcheggia lui…. –  quindi mi tolgo e rifaccio un altro parcheggio. Attendo un pò e sapete chi è il mio esaminatore? Il signore che mi aveva fregato il posto. Partiamo: freccia, guarda negli specchietti, gira la testa sopra la spalla, tutto libero mi posso immettere sulla carreggiata. Sono agitata. Al semaforo mi dice di svoltare a sinistra, fatto, parcheggi dietro a quella macchina bordeau, due secondi dopo la domanda:  capisce cosa le dico? 😳 Sì, rispondo. Beh c’erano due macchine bordeau ed io non avevo visto la prima …. Superata questa débâcle e dopo aver svoltato a destra senza mettere la freccia mi sono sciolta ed ho guidato come Schumaker – più lenta, però -. Dopo una decina di minuti esame finito. Signora le arriverà la patente fra 2 settimane, buona giornata!

Sto attendendo il postino!

p.s. se doveste mai fare la patente a New York questo post potrebbe tornarvi utile 😉

 

foto apertura  presa dal web

Brooklyn ed il flea market

Sali le scale della metropolitana e ti trovi di fronte uno scorcio che avrai difficoltà a dimenticare….

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Siamo a Dumbo signori e, oltre al Manhattan bridge , se fai quattro passi vedi anche il Brooklyn Bridge e lo Skyline  di Manhattan. Uno spettacolo vero.

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È proprio qui che dal primo weekend di Aprile sino alla fine di Ottobre si  tiene il più famoso mercato delle pulci di New York. Questo Flea Market è una vera e propria mecca per gli amanti del Vintage e del modernariato. Curiosando tra le bancarelle potete scovare di tutto: oggettistica, abbigliamento, vinili, un’esplosione di colore e sapori. Se voleste farvi un regalo acquistando qualcosa vintage nella città della moda e delle nuove tendenze per eccellenza, non potete non fare un salto al Brooklyn Flea Market.

 

Nella piazza inondata di sole, fra caseggiati di mattoni rossi e sotto le arcate del Manhattan Bridge ci sono bancarelle che offrono un pò di tutto. Dalle candele, alle calze, dalle borsette vintage, ai mobili di modernariato. È un luogo vivo, pieno di colori e molto caratteristico

 

Dumbo acronimo di  Down under the Manhattan bridge overpass è una fra le  zone più trendy di New York, è abitata da artisti, professionisti e creativi ed è diventata famosa anche come sede di nuove start up  dell’ industria tecnologica. Questo luogo ha saputo trasformare la sua anima di vecchia zona portuale in cittadina effervescente. I vecchi caseggiati industriali sono diventati eleganti loft, le antiche  botteghe si sono trasformate in negozi raffinati e in piccoli ristoranti. I costi degli alloggi sono leggermente più bassi che a Manhattan, così qui è facile vedere tanti giovani.

 

Volete mangiare uno dei migliori Lobster roll di Manhattan? Ho l’indirizzo giusto andate da Luke’s e per concludere in dolcezza fermatevi da One girl cookies le woopies qui sono speciali

 

Ora concludiamo questo post in uno dei modi più belli e romantici possibili.

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Era il dicembre del 1993, una coppia di ragazzi stava seduta al tavolino del River Cafè, la cena era finita, le luci dello skyline di Manhattan si specchiavano nelle acque calme dell’Hudson River. Mi vuoi sposare? Un volto si illumina, scende una lacrima e la risposta è SI!

Foto apertura web e mypiesite

 

St. Patrick’s day

Il 17 Marzo, si festeggia San Patrizio, il patrono irlandese. La storia di questo Santo è abbastanza particolare, la volete conoscere?

Rapito dalla sua città  natale in Inghilterra quando ragazzo, viene portato in Irlanda e fatto schiavo. Dopo sei anni in cui accudisce le greggi, riesce a scappare e a tornare a casa. Lì, una notte, sente la chiamata divina e decide di entrare in un monastero dove si prepara a diventare prete. Patrizio inizia così il suo predicare alla ricerca di anime che avvicina al cristianesimo. Nel far  questo torna in Irlanda che diviene la sua nuova patria e che lo premierà riconoscendolo Santo Patrono. Si narra che St. Patrick fosse solito spiegare il mistero della Trinità usando un trifoglio, i petali, che formano un solo fiore, rappresentano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Lo scorso sabato a New York si è tenuta la St. Patrik’s day parade. È la parata più antica e più grande che si tiene sul suolo americano. Gli  irlandesi, negli States, sono una grande comunità e vederli sfilare per la 5th. Avenue è davvero uno spettacolo! Arrivano da tutti gli angoli degli Stati Uniti per camminare in corteo vestendo almeno un indumento del colore della loro terra: il verde e mostrando con orgoglio il Trifoglio.

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La prima parade si tenne verso la fine del 1700 e furono i soldati irlandesi che servivano sotto l’esercito inglese che marciarono  per le vie di New York suonando musiche irlandesi. Dal quel lontano 1762 tutti gli anni si tenne la sfilata. Ogni anno sempre più sentita e gremita. Anche oggi sfilano persone che vestono i costumi  dell’epoca e non mancano musiche suonate da bande con il classico quilt.

Moltissimi sono gli americani con origini irlandesi che sono arruolati nei corpi di polizia e vederli sfilare con il petto all’infuori ed il mento alto è emozionante.

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La parata passa davanti alla Cattedrale di St. Patrick che si trova sulla quinta strada

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Tutta New York è in festa. Sulle strade si trovano venditori di  cappelli, collane e sciarpe verde trifoglio. I diners ed i ristoranti spesso  mettono nel menù il piatto nazionale irlandese: il corned beef and cabbage. Una curiosità che ho scoperto è quella che dice che nei campi venissero piantati i piselli durante la giornata del 17 marzo e che in tutte le case si preparasse l’ irish soda bread. 

Generalmente le tavole irlandesi durante questa festa sono apparecchiate con il color verde ed i trifogli, il pasto  spesso finisce con un dolce in cui il verde sia ben evidente

 

e quelle cupcakes, nonostante il colore un pò troppo verde, me la mangerei….

 

foto mypiesite e Pinterest

 

 

Sono quasi stata fregata 😧

Lo so è parecchio che non mi faccio viva…. e un pochino me ne scuso. Mi ha fatto però tanto piacere sapere che a qualcuno sono mancata.

Oggi vi voglio raccontare di una cosa che mi è successa. Una cosa che mi ha lasciata turbata e preoccupata del fatto che erano quasi riusciti a derubarmi. Starete pensando: “ cosa stai dicendo Gisella?” Ora vi racconto.

Sono a casa, sono circa le dieci del mattino e suona il telefono, rispondo. Una voce di donna mi dice che il dipartimento governativo americano contro l’uso di stupefascenti ha aperto un’indagine a mio nome. Vi immaginate il mio stato d’animo? Preoccupazione, paura, ansia, agitazione tutte in un solo colpo! Mi viene detto che la conversazione sarà registrata e che è stata trovata una macchina affittata a mio nome con all’interno 10 kg. di cocaina e 19 conti bancari a me intestati con svariate transazioni poco chiare.

Giuro che quando ci si sente dire cose simili il raziocinio se ne va (o almeno a me è successo così) e si cade in balia di questi disgraziati che cercano di approfittarsi di te e la maggior parte delle volte si appropriano di ciò che è tuo perché il loro intento era quello di arrivare al mio conto bancario.

Dopo aver passato più di mezz’ora in balia di questi farabutti sono riuscita ad attaccare la cornetta grazie al fatto che ero riuscita a comunicare con mio marito che aveva avvertito la polizia ed entrambi mi avevano detto di abbandonare la comunicazione all’istante! Perché non lo avevo fatto prima? Perché questi bastardi erano riusciti a convincermi che se avessi attaccato sarei finita in un processo contro gli Stati Uniti….

Lo so, posso sembrare una sprovveduta, cosa che non credo di essere e questo post vuole essere un modo per denunciare tanti raggiri in cui a volte si cade.

Il mio personale modo di reagire a quanto è accaduto è quello di denunciare il fatto, di fare in modo che tutti coloro che mi leggono stiano all’erta, che facciano un passa parola in modo che nessuno possa sprofondare in uno stato di agitazione e tensione che non ti permette di agire in maniera normale e razionale. 

Probabilmente in Italia usano altre scuse ma vi prego, antenne alzate. Può capitare a tutti e nel caso  vi fosse successo denunciate senza alcuna vergogna.

Chi si deve vergognare non siamo noi!

Vi abbraccio e vi prometto che il prossimo post sarà molto più leggero

A presto

 

Sabon, un mondo profumato

Le mie nuove scoperte.

È con questo post che vi vorrei portare nel mio nuovo mondo. New York è una città ricchissima di tutto. Giorno dopo giorno scopro luoghi, persone, negozi ed ho pensato che potrebbe essere una buona idea scriverne. Magari in un prossimo vostro viaggio nella Grande Mela potreste avere qualche angolo in più da visitare, quegli angoli che non sono riportati sulle guide, quei posti che conoscono e frequentano i Newyorkesi. Che dite, vi piace?

Parto così parlandovi di Sabon.

In città c’è più di uno spazio Sabon. Non sono negozi grandi, ma quando apri la porta vieni catturato da un mondo di profumi: lavanda, vaniglia, mela… ed è solamente dopo che ti accorgi quanto sia bello il negozio in sè. Ci sono saponi dalle forme di dolci, di cuori, di fiori o a panetto, flaconi dalle foggie di vecchie bottiglie di vetro spesso, barattoli che contengono scrubs, creme e gel   tutti appoggiati ordinatamente su scaffali di legno dal gusto moderno. Ho pensato: bello questo contrasto, tradizione  e modernità si sono sposati perfettamente qui.

ef85459d-117e-4fc9-9160-5efd98d87811Nel negozio che c’è vicino a casa si trova un piccolo laboratorio dove vengono preparati i saponi. Vasi che contengono palline colorate, essenze e fiori secchi, una grande stufa con pentoloni e il procedimento si svolge sotto i vostri occhi.

Tutti gli ingredienti che si trovano in questa mini cucina sono naturali.

Al centro del piccolo negozio c’è un vecchio lavandino di pietra. È lì che la commessa ti fa un piccolo trattamento alle mani. Le lava con un sapone delicato, le massaggia con una cucchiaiata di sale del Mar Morto misto ad olii ed essenze, (carinissimo anche il cucchiaio di legno che accompagna il barattolo di scrub) si attende qualche minuto, si risciacqua, un pochino di crema  e le tue mani sono proprio diverse!

df95a7fc-0b41-4c91-ad78-bab4581fa985Sono tante le linee che si possono acquistare qui, il mio occhio è stato catturato da una piccola vetrinetta dove c’erano prodotti per mamma e bebè, interessante, ho pensato….

15abb98c-c36b-4cd3-a4ab-de123705c631Chiaccherando con la commessa, ho scoperto che le etichette dei prodotti sono scritte a mano da uno dei due soci. La società è infatti costituita da una coppia che ha fatto della sua passione per i saponi il proprio lavoro. L’attività ha aperto nel 1997 con un negozio a Tel Aviv. Praticamente i clienti potevano entrare, scegliere fra i tanti  pezzi di sapone la profumazione che preferivano, fare tagliare il loro sapone nella dimensione desiderata, pesarlo e pagare. Un pò come andare dal fruttivendolo, insomma….

Il mondo Sabon non si ferma alla sola cura del corpo; accessori anche per la casa fanno parte del deal: candele, diffusori per ambiente e molto altro

60c50302-ce4b-4686-b3c7-824add8dd9d7Se non riuscite a venire a New York e questo articolo vi ha incuriosite sappiate che in alcune città italiane potete trovare i prodotti Sabon oppure andate sul loro sito. Perdereste però l’esperienza unica della visita 😉

foto mypiesite

 

 

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tutto è possibile!!!

A casa di Bianca

Vivere con gentilezza

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