Crostata alle fragole

Ora che le fragole sono davvero gustose le aggiungo volentieri ai nostri pasti. Le offro intere e ben lavate con qualche cucchiaio di panna montata, le mangio nature o le metto negli impasti di torte e gallette. Lo scorso anno vi diedi la mia ricetta della pie al rabarbaro e fragole, quest’anno invece un dolce che posso fare ad occhi chiusi e che riscuote sempre successo la mia crostata alle fragole che potrebbe diventare ai lamponi, mirtilli, more o la frutta che più amate. Le dosi della pasta frolla sono quelle della mia nonna e la ricetta della crema pasticcera è quella di uno zio pasticcere, buonissima!

Ecco le dosi per questa crostata io ho usato una teglia rettangolare

Per la pasta frolla:

  • 200 gr. farina
  • 100 gr. burro
  • 100 gr. zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • 2 tuorli

Lavorare lo zucchero ed il burro (io uso la planetaria) aggiungere la farina dove c’è anche il pizzico di sale. Unire i tuorli uno alla volta aspettando che il primo si sia inglobato all’impasto prima di mettere il secondo. Lavorare sino ad aver ottenuto una palla che passerà in frigorifero almeno 30 minuti. (io la lascio anche un giorno e come  risultato ottengo una frolla molto più friabile)

Per la  crema:

  • 2 tuorli d’uovo
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 2 cucchiai di farina
  • 400 ml. di latte caldo
  • scorza di limone biologico

Montare i tuorli allo zucchero, aggiungere la farina e la buccia grattugiata di 1/2 limone. Riscaldare il latte ed incorporarne un pochino alla preparazione di uova per far si che non si formino grumi. Unire tutto il composto al latte e cuocere per 5 minuti mescolando continuamente su fuoco dolce.  Spostare la crema in un recipiente coperto con la pellicola per evitare la fastidiosa crosticina e fare raffreddare. Stendere la pasta frolla nella teglia e cuocere in bianco a forno caldo sui 180 gradi per una ventina di minuti (controllare bene per evitare che la pasta diventi troppo scura). Estrarre dal forno e fare raffreddare la nostra base. Guarnire la torta mettendo la crema e finendo con la frutta che avete scelto. Nel mio caso delle buonissime fragole.

Enjoy!!!

La suocera

Avete presente quante barzellette sono state inventate per le suocere? E tante ne inventeranno ancora. Penso però, che oggi la suocera sia diventata decisamente più simpatica di qualche anno fa.  Almeno lo spero perché sarò fra quelle che ricopriranno il ruolo.

A ben pensarci tutte le mamme andranno ad “ esercitare la professione” più scomoda al mondo. Si perché se le mamme dei maschi  – è il mio caso – dovranno vedersela con le nuore, situazione spinosissima sino a qualche decennio fa, le mamme delle femmine diventeranno comunque suocere di baldi giovani  che sono generalmente più accomodanti delle signorine 😉 e con cui dovrebbe essere generalmente più facile andare d’accordo. (salvo eccezioni).

Stavo cercando articoli sulle suocere. Ne ho trovati parecchi e la cosa bizzarra è che tutti sono delle specie di manuali su come difendersi  dalla suocera. Accidenti – ho detto – non siamo messi benissimo. Anche la letteratura è ricca di volumi sull’argomento. Lì, fortunatamente, ho trovato titoli meno preoccupanti. Uno addirittura diceva: I ❤️ suocera. e mi sono rinfrancata.

Ma quali sono i sentimenti che più facilmente suscitano le suocere? Eccoli qui : (ne avrò saltati tantissimi in questo micro elenco, portate pazienza….)

  • simpatia
  • soggezione
  • gentilezza
  • critica
  • rispetto
  • amicizia (ho letto che è assolutamente sconsigliata🙄)
  • insofferenza (qui si possono scrivere fiumi di parole sulle motivazioni)
  • astio
  • rivalità
  • affetto

Ma essere suocera ci mette sempre in una posizione scomoda? Voi che ne pensate? Che rapporti avete con vostra suocera? Più si è giovani e più sono generalmente complicati. I motivi sono mille, da quelli futili tipo a pranzo della domenica voglio fare ciò che voglio a quelli più seri dove si nota una vera belligeranza da una delle due parti. Con l’età generalmente le cose migliorano, noi nuore ci addolciamo avendo ormai acquistato sicurezza per quanto riguarda la nostra famiglia e così riusciamo a vedere la suocera come la mamma di nostro marito. Colei che lo ha fatto diventare l’uomo di cui ci siamo innamorate. Si perché senza ombra di dubbio il suo imprinting é stato determinante come lo sarà il nostro sui nostri figli, maschi o femmine che siano.

 

La festa della mamma

Trovo che festeggiare le mamme sia una delle idee migliori trovate sin qui. Oggigiorno  si festeggiano tante altre giornata come quella della pizza o quella della lentezza ma la festa della mamma è quella a cui tutti i bambini guardano sempre  con gioia (e le mamme anche). Ricordo i lavoretti che i miei bimbi facevano a scuola o i mazzolini di fiori con cui arrivavano l’8 maggio. Sapete che nel nostro passato più recente la prima festa fu fatta in America  nel 1908 e fu ispirata da una femminista americana a ricordo della madre? Le motivazioni erano sicuramente molto più nobili rispetto alla piega consumistica che ha oggi. Si concepì la giornata per organizzare corsi che promuovevano la lotta alle malattie infantili e per il miglioramento delle condizioni igeniche del dopo parto.

Ma tornando ai giorni nostri voi avete già deciso cosa farete? Sono mamma – e questa è cosa nota – ma a mia volta ho la fortuna di essere ancora figlia di una dolce signora 87enne. Quindi come si organizza la giornata? Se da un lato amerei essere festeggiata dai miei pargoli ed essere invitata a pranzo dall’altro vorrei festeggiare la mia mamma. Soluzione trovata: Brunch in giardino. Vi piace? Incrocio le dita per il tempo, ultimamente a Varese arrivano dei temporali di quelli che di solito si presentano in estate….  se così fosse potrò sempre ripiegare sul tavolo della sala da pranzo.

L’idea di organizzare un brunch mi riporta ai nostri anni di vita americana, quando a Rochester facevo i pancakes con le faccine che ridevano ai bambini e quando a Greenwich   nel weekend non si doveva correre a scuola o al lavoro e ci si attardava sulla tavola della terrazza quando la stagione ce lo permetteva. Altro motivo importante è che mi è arrivato un servizio di piatti inglese appena acquistato e che non vedo l’ora di inaugurare.

 

È un servizio molto simile a uno che veniva usato nella casa di una zia di mia mamma e dove ho trascorso buona parte della mia infanzia. (Vi ho parlato di zia Anita qui Maggio)  e così è legato a cari ricordi. Insomma tutte queste ragioni mi sembrano ottime per festeggiare a casa ed in famiglia la festa della mamma.

Il menù si sta delineando nella mia mente: pancakes con sciroppo d’acero e marmellata, uova scrambled ad accompagnare gli asparagi, bacon croccante, pane fatto in casa, smoothie  alle fragole e banana o al mango che io adoro, coffee cake alle noci (la ricetta è quella di Gabriella la trovate qui Amiche di penna #7 , pesche sciroppate accompagnata a della panna montata. Il tutto assieme ad buon caffè italiano.

Ora non mi resta che fare qualche prova per la tavola di domenica e poi iniziare a cucinare.

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Le mie prove le ho fatte e mi piacerebbe radunare e poter condividere  foto delle vostre tavole preparate per la festa della mamma. Me le mandate?  Si? Trovate la mia mail nella sezione contatti. Un grazie grande a tutte😍

Ecco le prime foto delle vostre tavole (o di quello che ci avete messo sopra 😜)

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Guacamole fiesta

Il guacamole lo associo sempre alla bella stagione, ai pranzi in giardino o al BBQ. Difficile che lo faccia nelle stagioni fredde. In inverno ho necessità di antipasti caldi e confortanti. Quindi adesso è il momento giusto per  ricomperare  l’avocado.

Questa è la ricetta di una food writer americana Barefoot Contessa.  Apro spesso i suoi libri quando voglio tornare con la memoria ai miei giorni americani. Ho cucinato tante sue ricette e tutte mi sono sempre piaciute. Faccio alcune correzioni con aglio e cipolla – in casa non amiamo così tanto il loro gusto – ma per il resto seguo fedelmente.

Ingredienti:  (per 4 persone)

  • 1 avocado maturo
  • il succo di mezzo limone
  • 1/4 di cipolla rossa  tagliata a cubetti
  • 1/2 aglio (molto) piccolo tritato
  • 1/2 peperoncino fresco (io uso quelli verdi sono meno piccanti
  • 2 spruzzate di salsa Tabasco
  • 1/2 pomodoro maturo tagliato a cubetti
  • sale e pepe

Aprite l’avocado (come si fa con le pesche) tagliate e girate  in senso contrario una all’altra le due metà. Date un colpo con la lama del coltello al nocciolo in modo resti bloccato così sarà facile toglierlo senza farsi male….
Con un cucchiaio staccate la polpa dalla pelle e usate un coltello per tagliarla a piccoli pezzi. Noi non lo amiamo fatto a crema…. Immediatamente unite il succo di limone. A seguire cipolla, peperoncino, aglio,  la salsa Tabasco, il sale e se desiderate il pepe. Mescolate bene e per finire unite il pomodoro.

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Enjoy!!!

L’avocado è da acquistare quando lo sentite morbido alla pressione del dito ma non resta traccia sulla buccia. In america comperavo gli avocado Haas , hanno buccia scura e sono i migliori. Ho omesso il  coriandolo che non amo ma se volete usarlo ne serve una manciatina. Per mantenere un bel colore vivo all’avocado metto la pellicola di plastica direttamente sulla salsa in modo che non ci sia circolazione d’aria. E per finire noi lo accompagnamo a delle Tortilla chips. Ecco svelati tutti i miei segreti per un buon guacamole. 😉

Alla mia età….

Lo dico sempre che mi piace leggere i vostri commenti, ed è vero! Trovo spesso spunti per scrivere… per poi leggere ancora di voi.  Siete le mie stelle comete!

Caterina scrivendomi che a 70 anni continua ad indossare i jeans e vedendo che la mia mamma a 87 fa lo stesso (giuro che le stanno benissimo e non la trovo assolutamente fuori luogo) mi è venuta l’idea. Vi siete mai chieste: “alla mia età posso?”

Devo dire che sono cresciuta con il concetto che ad ogni età spetta un adeguato comportamento e resto fedele a questo insegnamento ma…. ma in alcune occasioni ritengo che l’età c’entri poco, quanto invece ritengo sia importante lo spirito di chi agisce.  Se ti senti bene nella tua pelle apparirà in barba alla tua età anagrafica!

Ci sono così tante cose da fare, imparare, vedere e provare che se ci facessimo condizionare dalla nostra età avremmo perso metà del divertimento.

Quest’anno compio 57 anni, mi fa quasi effetto dirlo perché proprio non li sento. Ho lo stesso approccio di  quando ne avevo 30 o 40, unico cambiamento – in meglio – sono più sicura di me e mi importa meno di quanto possa dire la gente. Superati i 50 non si ha più nulla da dimostrare, anzi si ha la voglia di aprire il cassetto dei sogni e provare a realizzarne qualcuno. Anche voi  credete che  i 50 anni di oggi  non sono più l’inizio della vecchiaia  ma una nuova opportunità? Generalmente i figli sono grandi e quasi indipendenti e richiedono meno attenzioni. Ci troviamo un pò meno indaffarate e con del tempo da dedicare a ciò che avremmo voluto ma che abbiamo spesso accantonato a favore di neccessità prioritarie. Bisogna solo mettersi un pochino in gioco. Non è necessario stravolgere completamente la nostra vita (per quello bisogna avere davvero coraggio….) ma attuare quei cambiamenti che ci possano far ripartire con nuovo sprint perché i 50 sono un bel giro di boa e mi auguro che i decenni successivi siano uguali. Fra tre anni ve ne riparlerò, cambieranno le abitudini? La visione delle cose? L’approccio alla vita?  Mi piacerebbe diventare una di quelle nonne che fanno le corse portando i nipoti sul passeggino, indossano quello che adorano anche se non adatto alla propria età secondo il pensiero comune e stemperano tutto con una bella risata. Quella si che non deve mai mancare!

Per rispondere alla domanda che ho fatto all’inizio del post vi dico Si posso! e forse  anche quando qualcuno mi verrà a dire: sei un pò ridicola continuerò sulla stessa via. Voi che ne pensate?

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p.s. questo è il mio approccio, ma sappiate che alcuni giorni mi sento un pochino meno pimpante di quanto può sembrare…. Sarà l’età?😬

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