È tempo di lavoro a maglia

Pochi giorni fa sistemando l’armadio di mio figlio Tommaso, che ha fatto un bel “repulisti” visto che si è trasferito all’estero per lavoro, mi è capitato fra le mani un pullover che avevo fatto qualche anno fa.

Lavorare a maglia è stata una mia passione per parecchio tempo. Mi aveva insegnato mia mamma quando ero piccola.  Mi ricordo che come tutti iniziai facendo una sciarpa ( la cosa più semplice al mondo, ciò nonostante qualche buco c’era….)  avendo poi acquisito un pò di dimestichezza con aghi e gomitoli mi ero lanciata nel fare gonnelle e top alla mia Barbie (mi sembravano bellissimi anche se usavo avanzi di lane che mi dava la mamma) ed alla fine, coraggiosamente, mi sono fatta un pullover di cui ero orgogliosissima!  Quando mi sposai e rimasi incinta iniziai a sferruzzare per i miei bimbi; scarpine, berretti, golfini. Era una meraviglia andare in tutti quei negozi di lana (ora ce ne sono decisamente meno, mi sembra…) e passare parecchio tempo a scegliere il colore e il tipo di lana più adatto per quello che volevo “produrre”.

Lavorare ai ferri era una cosa che mi rilassava, mentre le mani erano impegnate a passare un punto da un ferro all’altro la mia mente poteva divagare, riposare o concentrarsi oltre che sul lavoro  anche su cose che mi stavano a cuore. Il tempo passava velocemente e al momento di staccare le mani dai ferri e vedere quanto era avanzato il mio lavoro mi scappava sempre un sorriso (beh qualche volta ho dovuto anche disfare e lì proprio il sorriso non c’era….).

Mi ricordo di un pullover tipo “Norvegese” che feci a mio marito come regalo di Natale prima di sposarci (e qui parliamo di taaaanti anni fa), il primo paio di scarpine bianche fatte per Niccolò che  abbinavo ad un golfino micron azzurro che aveva dei coniglietti bianchi (e conservo ancora entrambi in una scatola in cantina) e un  berretto che si metteva sempre Tommaso per allenarsi a calcio quando era alle elementari.

Tutto ciò per dirvi che il mese di Febbraio mi sembra il più adatto per ricominciare a sferruzzare. Le temperature sono ancora severe (almeno a Varese), la sera scende ancora prestino, il camino lo accendo sempre così mi vedo già seduta comodamente in poltrona con in mano aghi e gomitolo a “creare” un bel pullover soffice e caldo da indossare quanto prima.

Che fate? Seguite il mio esempio? La knitting therapy è quanto ci serve a volte per staccare la presa dalla vita iperimpegnata a cui siamo “abituati”. È come dire: “ora dedico un’ora tutta a  me e mi rilasso” che poi, alla fine, ci si ritrova anche con qualcosa di bello per noi /marito/figli/fidanzato/nipoti/ amiche…..

Su ragazze proviamoci!

immagi dal web

Banana bread per merenda

Quando ero piccola andavo a scuola anche al pomeriggio (bene o male come succede anche oggi ma all’epoca era una cosa abbastanza inusuale….) e al rientro a casa mi aspettava una buona merenda preparata dalla mamma. Anche ai miei bambini ero solita dare cose semplici come pane burro e zucchero, una fetta di crostata fatta da me, un frutto (la banana era la più gettonata…).  La merenda è un momento di stacco, anche breve se vogliamo, ma che fa bene sia al fisico che allo “spirito”. Quando si è bambini  è un’abitudine consueta e dovrebbe  esserlo  anche per noi adulti sempre di fretta. Una fetta di torta con una tazza di tè o caffè ci possono fare bene, anzi benissimo…. e se durante la settimana proprio non ci si riesce, durante il weekend dovremmo metterci d’impegno e provare.

Oggi vi propongo un dolce imparato quando vivevo negli States 20 anni fa il Banana Bread, ottimo accompagnamento al vostro caffè/tè.  Ecco cosa serve per un “pane”:

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  • 115 gr. burro morbido
  • 150 gr. zucchero
  • 2 uova sbattute
  • 1 cucchiaino di succo di limone
  • 3 banane molto mature ( intendo con buccia quasi completamente nera)
  • 300 gr. farina
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 100 gr. noci spezzettate

In un food processor (o se volete anche in una ciotola e a mano) unire il burro allo zucchero sino a quando diventa pomata, aggiungere le due uova già sbattute in precedenza,quindi i pezzetti di banana maturissima (è quello che darà il gusto al dolce) con il succo di limone. A questo punto aggiungete gli ingredienti secchi: farina, sale e bicarbonato di sodio. Le noci se vi piacciono. Mettete l’impasto che sarà molto morbido in uno stampo per plumcake ed infornate a forno caldo sui 180 gradi per 45/60 minuti. (sorvegliate  e fate la prova stecchino per capire quando il dolce è cotto)

Enjoy!!!

Oggi è domenica provate a fare merenda con il mio banana bread …

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p.s. Ho servito questo dolce anche a fine pranzo con una crema inglese molto liquida. È stato molto apprezzato😉😋

Il Sacro Monte e la via Sacra

Ore 8.30, mercoledì mattina, chiudo la porta e metto il guinzaglio a Zion. In strada aspettiamo Alessandra, direzione Sacro Monte. Ecco che spunta la sua macchina, Zion ci sale con un balzo, in 10 minuti stiamo parcheggiando e iniziamo la salita delle Cappelle.

È un rituale a cui teniamo tutte e due (anche Zion credo, visto quanto si agita quando mi metto le scarpe da tennis e capisce che “andiamo a fare le cappelle” come dicono i varesini).  È una delle passeggiate preferite da chi vive a Varese e non solo. Il Sacro Monte infatti fu meta di pellegrinaggi già dal lontano Medioevo (si crede che negli ultimi quattro secoli siano passati da qui circa 4 milioni di pellegrini); il percorso  è costituito da 14 cappelle che rappresentano i misteri del Rosario  e conducono al Santuario di Santa Maria del Monte  che funge da 15a cappella.  Il percorso acciottolato è lungo circa due chilometri, tutti in salita dove il mio cane mi aiuta non poco visto che all’inizio della passeggiata è bello baldanzoso e “tira” assai. Passiamo accanto alle costruzioni di epoca seicentesca che con i loro ampi porticati sono un’ottima ancora di salvezza quando la stanchezza si fa sentire e dove, per altro, si possono ammirare gli affreschi e le belle statue lignee che si trovano all’interno. Fra una chiacchera e l’altra, Alessandra ed io, non smettiamo mai di ammirare e sorprenderci della maestosità dei boschi che ci circondano, della vista che ci appare, della bellezza del lago di Varese;  in qualsiasi stagione questi luoghi sono magici così, spesso, prendo il telefonino ed inizio a fare foto, eccone alcune qui sotto.

Nel piccolo paese che si è sviluppato attorno al Santario si trovano ristoranti come il Montorfano dove siamo solite prendere un caffè sulla terrazza dopo la fatica della salita, il Borducan una meraviglia in stile liberty dove sorseggiare il noto liquore Borducan la cui ricetta è segreta o il Colonne  dove fare un pranzetto estremamente gustoso. Generalmente dopo il nostro caffè ritorniamo alla svelta verso la macchina ma se a voi resta un pochino di tempo vi consiglio di fermarvi al Museo Baroffio troverete sculture e dipinti riconducibili ad un periodo che va dal XIV al XVII secolo ( quindi non potete non farci una sosta).

Durante la nostra discesa Zion si rinfresca bevendo nelle fontane che troviamo sulla via in prossimità delle porte  costruite per “dividere” i misteri del Rosario.

Da qualche tempo è stata riattivata la funicolare costruita nell’epoca Liberty, un piccolo gioiello la stazione d’arrivo,  che vi permetterà di raggiungere il paese in minor tempo ma dandovi comunque la possibilità di ammirare le valli, i monti e i laghi della nostra bella zona. Una raccomandazione la discesa va fatta a piedi non vorrete mica “saltare” tutto quello di cui vi ho parlato, vero?

Gennaio, tempo di ripartenza e focolare

È il primo mese dell’anno, quello che mi fa partire con un nuovo sprint, che mi dà energia, che mi fa dire sono pronta a nuove sfide, progetti ed avventure.  La neve, il freddo, i cibi che riscaldano, le serate davanti al camino o a giocare a carte, le passeggiate con cappello e guanti pesanti, le gite al mare che anche in inverno è bellissimo e selvaggio; per tutti questi motivi amo questo mese un pò bistrattato.

Questa mattina ci siamo svegliati sotto una coltre bianca bellissima, tutto era immacolato sino a quando Zion non è uscito ed ha cominciato a correre ed abbaiare come un matto! Oggi è la giornata perfetta per una passeggiata nel bosco con lui, per infornare il pane, per accendere il camino e leggere un libro, per un pranzo sano (anche se una bella cioccolata con la panna ci starebbe a puntino ).

Ecco leggere un libro…. Le due metà del mondo di Marta Morotti. Leggere questo libro è meraviglia pagina dopo pagina, la storia ha mille sfaccettature,  la trama (i mesi estivi dopo la maturità di Maria) sorprende: ti fai un’idea che poi…… Marta Morotti ha un modo di scrivere chiaro, fatto di frasi corte, estremamente scorrevole ed è riuscita a incuriosirmi dalle prime righe.  La trama è interessante e la decisione di dividere il libro in 2 parti con la narrazione fatta prima dalla protagonista, Maria, e poi dalla mamma Lucia fa capire come  la realtà ha diverse interpretazioni. Questo libro mi ha emozionato in più passaggi, mi ha rattristato o irritato per il comportamento della protagonista a seconda delle situazioni, no è un libro che non mi ha lasciato indifferente, è un libro che è arrivato dritto al cuore.

Non voglio svelare niente altro, vi ho incuriosito? Se non lo avete ancora fatto comprate questa perla narrativa, sono certa vi piacerà!

 

Aria nuova in cucina

Finite le feste, cene, pranzi e tè; di tutte le  belle occasioni che ci sono capitate nelle  ultime settimane ci rimane solo il ricordo. Un pò con dispiacere ed un pò con sollievo (quest’anno mi è sembrato di vivere dalla metà di novembre sino ad ora in cucina, per altro cosa che non mi dispiace affatto…..) ho pensato che debbo archiviare uno dei periodi che preferisco  e cominciare a riorganizzare casa; quindi tolte tutte le decorazioni natalize, portato i “mille” scatoloni in cantina oggi mi sono seduta sul divano e mi sono detta che comincerò dalla cucina a fare “pulizia”, ecco come intendo procedere (da domani però….)

  1. Frigorifero: utilizzo prodotti naturali ed evito detersivi chimici, quindi acqua e bicarbonato (mezzo litro d’acqua e 1 cucchiaio di bicarbonato) per togliere le macchie degli alimenti se cosí non bastasse uso un panno inumidito con aceto di vino bianco. Per togliere gli odori poco piacevoli, invece, provate con acqua e limone in uno spruzzino, spruzzate su  pareti e ripiani fa miracoli…..
  2. Dispensa: personalmente dopo tutte queste feste il mio fisico chiede a gran voce cibi più leggeri e sani così intendo fare sparire tutti i finali di panettoni, pandori, torroni e fare spazio a prodotti integrali, legumi, frutta secca che contiene nutrimenti utili al buon funzionamente del nostro organismo. Già che ci siamo controlliamo anche le scadenze…. in più fare scorta di spezie, danno sapore senza apportare calorie extra (cosa di cui voglio assolutamente fare a meno nelle prossime settimane).
  3. Biancheria: sono una fan di tovaglie, strofinacci, tovaglioli e spesso i miei cassetti sono un pò disordinati quindi anche loro devono subire una revisione e probabilmente  un check sullo stato di salute di quello che contengono.
  4. Piani di lavoro: l’igiene in cucina è una cosa seria, almeno io penso così, quindi i piani di lavoro devono essere sempre impeccabili. Utilizzo uno sgrassatore non aggressivo, cambio sovente le spugnette e credo che più lo spazio è organizzato più facile è lavorare quindi raduno gli oggetti di uso frequente in bei cestini o su piccoli vassoi di legno
  5. Forno: il mio nelle ultime settimane è stato usato spesso e il risultato è evidente, le incrostazioni di grasso le tratto con una “pomata” fatta di sale grosso e acqua. Lascio agire almeno 20 minuti e sciacquo, risultato strabiliante!

Ed ora olio di gomito 😉

La Befana ed i miei bon bon di baccalà

 

La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, con il cappello alla romana , viva viva la befana! 

Vi ricorda niente questa filastrocca? Quando ero piccola ero solita canticchiarla poco prima del 6 gennaio e come tutti i bambini speravo che nella calza che era solita lasciare, ci fosse poco carbone e molti dolci. Ora con qualche anno in più sulle spalle la festeggio comunque ma invece che aspettare la sua calza aspetto un pò di amici per fare un torneo di burraco che ormai  è tradizione collaudata visto che succede da “ben” 8 anni. Ci troviamo a casa nostra  verso le 5 del pomeriggio, facciamo 3 partite, si cena poi ultima partita, premiazione e buffet di  dolci ( fra cui anche il famoso carbone…)

Essendo in parecchi (si gioca su 4 tavoli quindi 16 persone più alcuni “infiltrati” che ci raggiungono al momento di mettere qualcosa sotto ai denti) generalmente mi organizzo con cibo che posso prepare in anticipo e che non richiede coltello per essere mangiato, così una delle ricette  che preparerò quest’anno sono i bon bon di baccalà con la loro caponatina ecco cosa vi serve se volete provarla anche voi ( dose per 4 persone)

  • 250 gr. polpa baccalà dissalato
  • farina di riso
  • 1 cipolla
  • 1/2 l. latte e panna fresca q.b.
  • prezzemolo e basilico q.b.
  • sale e pepe bianco

Tagliare a pezzetti il baccalà dopo aver tolto tutte le spine, passarlo nella farina di riso e rosolarlo in padella con olio e.v. In un’altra casseruola far appassire la cipolla (se preferite un cipollotto fresco) con olio e.v., disporre ordinatamente i pezzi di baccalà, coprire con latte  e portare a cottura su fuoco dolce. Fare raffreddare, privare il baccalà della pelle ed eventuali lische rimaste; separare il pesce dal fondo di cottura e mantecare bene aggiungendo olio , panna fresca, sale, pepe, basilico e prezzemolo tritati ( una volta mantecato il fondo io lo metto con i pezzetti di pesce nel mio Kitchen Aid con pala a triangolo inserita così da mischiare/montare tutto molto bene). Con l’aiuto di un cucchiaio formare delle piccole sfere/ quenelle e mettere da parte.

caponatina

  • 1 zucchina, 1 melanzana, 1/2 peperone giallo
  • 8 pomodorini
  • 2 cipollotti
  • olive nere
  • basilico
  • sale e pepe

Tagliare  le verdure a cubetti di 1cm circa, dopo averle pulite. Rosolare  ciascuna verdura separatamente in padella con olio e.v. così da tenerle croccanti. Unire tutte le verdure, le olive, il basilico e regolare con sale e pepe.

Presentare la caponatina su un piatto di portata, sovrapporre i bon bon di baccalà e servire.

Enjoy!!!

p.s. un’alternativa gustosa è appoggiare il pesce su losanghe di polenta bianca a cui avrete unito una purea di spinaci o barbabietola. Cattura l’occhio e stupisce il palato….

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