Sono stata invitata…

Voi sapete che ospito sempre con piacere sia si tratti di un caffé, un pranzo o un’amica che viene in visita per qualche giorno; tempo fa feci un piccolo post per raccontarvi come mi organizzo (lo trovate leggendo Ospitalità) ma se succede il contrario e sono io ad andare ospite? Ecco qui come mi comporto sperando di far contenta la persona che mi invita.

Quando mi reco a cena da cari amici un dolce cucinato nel mio forno è la cosa che porto più spesso. Cerco di farlo adatto alla stagione, in estate magari una peach pie, in inverno un dolce al cioccolato o alle castagne (mi devo ricordare di darvi la ricetta del mio semi-freddo alle castagne, tutti dicono sia buonissimo). La padrona di casa ama cucinare? Un libro di cucina, un quaderno per scrivere ricette, un tagliere per il formaggio, una bella brocca per versare l’acqua…. (potrei andare avanti ad oltranza…..) Ma se la conoscenza non è così approfondita? Allora un bellissimo bouquet risolve spesso la situazione in maniera egregia ma anche un scatola di cioccolatini fatti a mano, dei marrons glacès (visto il periodo in cui siamo) accompagnati ad una ciotola di panna montata, una bottiglia di vino o d’olio pregiati, una confezione di saponi particolari per le mani, della carta profumata per i cassetti (Hermès ha fragranze per tutti i gusti) ma se l’invito è per qualche giorno?  Allora la cosa si “complica” un pochino, non solo è importante il regalo ma anche il nostro modo di essere graditi ospiti. Così ecco i miei 4 punti fondamentali:

  1. Cerco, spesso arrambiccandomi il cervello, un dono adatto alla persona che mi ospita; quindi facciamo attenzione al suo stile di vita, le sue passioni, i suoi passatempi, i suoi desideri (niente è più bello che aprire un pacco e trovare proprio quello che sognavamo)
  2. Mi organizzo per lasciare un pò di “respiro” a chi mi ospita; faccio una gita in città da sola, sto in camera a leggere o a controllare la posta ….
  3. Mi offro per cucinare un pasto (tutti sanno che lo faccio volentieri) e la risposta è un si assicurato😉
  4. Lascio un biglietto di ringraziamento descrivendo il momento più bello passato insieme prima di partire.

Voi avete qualche altro suggerimento? Oppure quali sono le cose che più vi piacciono quando invitate qualcuno? Dai raccontate

 

Amiche di penna #8

Torta ai porri di Tiziana

Quest’oggi prepariamo un tortino autunnale. Tiziana di https://time2lifestyle.com/ un blog che amo leggere e  che trovo molto bello (dateci un occhio☺️) mi ha dato la ricetta.

È una torta salata che le era stata insegnata  anni fa da un’amica ed era un ottimo modo per fare mangiare ai suoi figli la verdura, cosa che i bambini raramente amano….

È una quiche di facile esecuzione che si apprezza ora che le giornate sono più freddine ed una fetta calda accompagnata da una insalata sono un ottimo modo per risolvere un pasto. Ecco cosa ci serve per preparare questa squisitezza:
– Una confezione di pasta sfoglia rotonda
– 3-4 porri utilizzando solo la parte bianca
-1 vasetto di crème fraiche (o ricotta o yogurt o panna acida)
-1 uovo
– 100 gr.ca di pancetta (o salmone) tagliata a fettine sottili
– parmigiano
Sale-pepe-noce moscata-brodo vegetale

Cuocere i porri in poco olio di oliva aggiungendo un filo di acqua e brodo vegetale per fare brasare. Nel frattempo mettere la pasta sfoglia nella tortiera e bucherellare la base con una forchetta. Adagiare sulla pasta sfoglia le fettine di pancetta o magari del salmone se volete qualcosa di più chic suggerisce Tiziana. A parte in una ciotola amalgamare la crème fraiche con l’uovo, abbondante parmigiano grattugiato, noce moscata, sale e pepe. Quando i porri si sono ammorbiditi adagiarli sulla pancetta e ricoprirli con la crema. Informare per circa 30 minuti a forno caldo a 200 gradi  sorvegliare, ogni forno ha “regole” personali… Una volta cotta lasciare riposare qualche minuto e quindi impiattare e portare in tavola. Sembra buonissima vero?

Grazie Tiziana!!!!

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La partita di pallone

È iniziato il campionato di calcio e ci sono già state 3 domeniche di partite al pallone come diceva mio nonno, i signori uomini vengono quasi risucchiati dalla televisione per buona parte della giornata di domenica….. Non è la mia prima scelta  guardare una partita, forse allo stadio è diverso c’è più “movimento”, l’eccitazione, quella invece,  si può trovare anche fra le mura domestiche se si hanno marito e figli tifosi di qualche squadra. I miei al gol della loro favorita strillano e fanno dei gran salti dal divano….. e sono spettacolari specialmente quando hanno opinioni diverse da quelle dell’arbrito. Credo che se li filmassi alla fine potrei farci delle candid camera stupende 😊,  da noi si tifa Inter o Milan,  vi immaginate gli sfottò che partono alla fine delle partite? fantastici!

Sicuramente affascinante deve essere il rituale di chi le partite le vede allo stadio. In inverno imbacuccati in piumini e sciarpe si parte da casa in macchina o pullman, si arriva allo stadio, si prende posto e si diventa parte integrante dello spettacolo. La musica, i cori, l’arrivo dei giocatori, gli incitamenti alla propria squadra, fanno sicuramente passare un bel pomeriggio a chi di calcio se ne intende o ce l’ha nel cuore da sempre.

Ovviamente la partita non finisce al novantesimo…. continua per tutta la settimana negli uffici, nei bar, nelle trasmissioni televisive. Tutti sono allenatori, arbitri e presidenti, tutti criticano o esaltano gli acquisti, le giocate;  gli italiani quando si tratta di calcio perdono un pò la trebisonda…

Cosa faccio io durante le partite di calcio? Leggo, preparo un dolce, faccio una passeggiata con il cane, a volte mi siedo e guardo anch’io questi 22 che inseguono la palla…. fortuna che il campionato si svolge in un periodo in cui le giornate sono corte e un pò bigie e stare in casa è spesso riposante.

Voi cosa fate nelle domeniche quando tutto sembra ruotare attorno al pallone?

p.s. che non vi venga da pensare che le mie domeniche siano prettamente calcistiche….. qualche altra cosa la invento ed il mio sposo si adatta senza troppe lamentele a meno che non trasmettano l’inter…. 😜

Tea time

Il tè è una di quelle bevande che mi hanno sempre affascinato, mi sono sempre immaginata distese di piccole piante le cui foglie dopo essere state raccolte venivano seccate ed impacchettate in modo da poter raggiungere quei bei negozi dove acquistare i blend più classici o esotici.

IMG_1701Sogni di bambina che preparava il tè alle sue bambole o scimmiottava i grandi seduta ad un tavolino circondata da: tazzina, teiera,  zuccheriera, un bricco del latte e qualche biscotto o una fettina di torta… Lo so già allora ero un pò “stramba”

Ora diventata adulta mi piace assaporare una tazza di tè caldo verso le 5 ( molto English…) e se ci riesco mi preparo anche un dolce accompagnamento. (beh anche salato )

La prima volta che ho avuto una cerimonia del tè di tutto rispetto mi trovavo a Chicago, appena rientrata da un giro per la città con temperature polari che ci avevano congelato tutto quanto era esposto al vento. I bambini si sedettero composti in questa bella sala tutta legni e velluti, il cameriere chiese che blend preferivamo e poco dopo arrivò tutto quanto serviva su un vassoio d’argento. A lato una bellissima alzatina con ogni leccornia possibile. I miei figli  erano quasi intimoriti, mi ricordo le faccine ancora rosse dal freddo e gli occhi che chiedevano se potevano servirsi. Aperte le danze sono stati inarrestabili!

Una volta arrivata a Parigi ho scoperto alcune patisserie dove assieme ad un buon tè trovavo i migliori éclaire al mondo o una fetta di tarte au chocolat da svenire. Lì mi capitava anche di acquistare blend sconosciuti, a volte ricomperati altre volte abbandonati…

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In Giappone invece la cerimonia del tè è una faccenda molto seria, affascinante e spirituale. A Tokyo il tè mi è stato servito con gesti lenti e precisi, l’ambiente era intimo e con luce soffusa, le tazze senza manico e senza piattino erano bellissime, gli utensili usati erano di bambù: un piccolo mestolo per versare nella tazza il liquido e una piccola frusta per mescolare il tè verde polverizzato. Il tè mi è stato  servito senza zucchero o latte e vi assicuro che anche “nature” era squisito; viene accompagnato a volte da un solo dolce, io scelsi un wagashi

IMG_1716Marrakesh invece mi ha fatto innamorare del tè alla menta. Servito nei bellissimi bicchierini di vetro decorati e versato da una teiera che viene messa direttamente sul fuoco dove si scalda l’acqua che accoglierà le foglioline di menta. Ho provato anch’io a versare il tè alla maniera marocchina: la teiera sale e scende da una notevole altezza centrando SEMPRE il bicchierino…. meglio che continui all’italiana, versando da un’altezza irrisoria dalla mia bella teiera di ghisa, faccio meno disastri.😊

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Dopo tutto questo parlare di tè mi è venuto il desiderio di avere una bella tazza calda di Darjeeling da sorseggiare, a voi no?

p.s. vi posso consigliare un libro che a me è piaciuto molto? Il profumo delle foglie di tè di Dinah Jefferies l’ho trovato affascinante…

foto da pinterest

Idee, idee, idee per le stagioni a venire

Ho parlato solo una volta di quello che amo leggere, e vi ho raccontato di Le due metà del mondo, un libro che mi era piaciuto molto (https://mypiesite.wordpress.com/2017/01/13/gennaio-tempo-di-ripartenza-e-focolare/)  oggi ripeto l’esperimento ma parlandovi di un giornale che ci fa entrare nelle mie stagioni preferite (autunno e natale) regalandoci tantissimi spunti per la casa, per la tavola e per il ricevere. È una di quelle riviste che mi sarei comperata sicuramente se fossi ancora stata abitante di Greenwich…. ma fortunatamente c’è il modo di acquistarlo in internet😊😊😊 e ho pensato che anche a voi potessero piacere alcune idee che io ho trovato carine e che si possono attuare nelle nostre prossime cene.

Parto con qualche foto che riguarda l’allestimento degli spazi verdi

 

carine vero? e per la tavola mi piace molto l’abbinamento arancio, azzurro e marrone…. da provare

 

ho trovato anche qualche ricetta da assaporare in buona compagnia; la crema di zucca (qui la mia ricetta https://mypiesite.wordpress.com/2016/10/15/la-zucca-e-servita/) , un arrosto con patate e la più classica delle torte autunnali americane, la pumpkin pie, deliziosa.

 

Queste sono solo alcune delle idee che mi hanno incantato. Se siete interessate ad acquistare la rivista cercate Country Sampler Celebrating everyday life

Nel prossimo articolo vi racconterò del Natale (la stagione più bella), altre foto, suggerimenti ed idee prese sempre da questo bel giornale seguiranno.

Stay tuned

La mia cheesecake (con trucchetto)

Mangiai la prima fetta di cheesecake che avevo circa 16 anni (cioè l’altro ieri 😜). I miei mi avevano spedito a studiare inglese ed io oltre a cercare di comprendere quello che mi dicevano e farmi comprendere ho imparato molto su alcuni dolci…. cheesecake in primis.

La mia prima ricetta però me la diede una signora americana che avevo conosciuto a Rochester nel freddo Minnesota dove abbiamo abitato per tre anni (e dove è stata scattata la foto del primo giorno di scuola dei miei piccini che ho postato nell’ ultimo articolo.)

Con Susan giocavo a tennis e mi diede la ricetta che era della sua famiglia; ho fatto alcune piccole “correzioni” ed il risultato è quello di una torta di cui vanno ghiotti tutti.

Non è la mia ricetta del cuore (ma quasi) è quella di mio marito e dei miei figli, eccovi le dosi:

  • 12 biscotti digestives
  • 100 gr. burro fuso
  • 900 gr. filadelphia a temperatura ambiente
  • 200 gr. zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaino di vaniglia
  • 4 uova
  • 250 gr. lamponi + 2 cucchiai di zucchero

Per prima cosa accendete il forno a 180 gradi poi tritate i biscotti ed uniteli al burro fuso. Metteteli in uno stampo a cerniera di 22/24 cm. Usando il pesta carne livellate i biscotti sul fondo e passate in frigorifero per  20 minuti nel frattempo preparate il ripieno. Mettete il formaggio in un mixer e iniziate a mescolare lentamente, aggiungete lo zucchero a filo quando è ben amalgamato unite le uova uno alla volta, il sale e la vaniglia. Un ultima mescolata e poi mettete il ripieno nella teglia che avete tolto dal frigorifero. Ora ecco il mio trucchetto…. faccio cuocere la torta a bagno-maria per 80 minuti. Questa cottura fa si che non si formino gli antipatici tagli in superfice e procedo così: fodero l’esterno della tortiera con della carta stagnola (prima di aggiungere il ripieno) e  metto il contenitore in uno più grande che riempio a metà con acqua bollente, faccio cuocere per almeno 80 minuti nel forno caldo. La torta è pronta quando scossa leggermente è ancora morbida ( non preoccupatevi poi si rafferma quando raffredda). Passate il dolce in frigorifero almeno 4 ore prima di servire. Con i lamponi faccio una leggera salsa che mi servirà per accompagnare le fette oppure li uso come decorazione, a voi la scelta.

Enjoy!!!

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p.s. questa ricetta è per te Francescap. 😉

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