Occhi belli

Potete immaginare di chi sono quegli splendidi occhioni blu…

Sono occhi limpidi, curiosi, innocenti.

Sono occhi che mi ricordano il colore di quelli del mio papà, blu intenso e che a seconda della luce cambiano sfumatura. Sono gli occhi di tre dei quattro nonni (sappiate che mi fa ancora effetto usare questa parola) sono i bellissimi occhi della mamma….

Sono occhi attenti, che non ti lasciano un secondo e che sembra ti studino (speriamo di passare l’esame). Sono occhi che ti stregano e ti fanno innamorare perdutamente…

Gli occhi sono lo specchio dell’anima…

così ho sempre sentito dire e credo sia vero.

Gli occhi assieme alle mani ed al sorriso sono quello che osservo per prima cosa in una persona.

Il sorriso mi lascia intendere se chi ho di fronte è una persona garbata, dolce, ben disposta verso gli altri (di solito i musoni sorridono raramente, ad esempio)

Le mani sono un po la mia fissazione, le osservo spesso. Le mani ci parlano della persona che abbiamo di fronte, ci dicono che lavoro fa, se è ansiosa o insicura, metodica o generosa. Credo che mani curate siano segno di rispetto verso se stessi e verso gli altri ma anche il modo di muoverle o di posarle ci svelano l’identità del legittimo proprietario.

Ma tornando agli occhi ne ho visti di ridenti, di seri o pensierosi, di scanzonati e divertiti che guardano al mondo con con un briciolo di ironia (che a volte non guasta). Mi è capitato di incontrare anche occhi sfuggenti che non vogliono farsi leggere o occhi tristi che sembrano avere abbandonato interesse perché la vita non sempre è facile. Ho incontrato tanti occhi felici e luminosi, occhi gentili e caritatevoli, occhi sorridenti e dolci…. Si gli occhi sono il nostro specchio, ne sono convinta.

Avevo scritto un articolo, tempo fa, (https://mypie.site/2019/10/28/pensieri/) in cui parlavo di un giovane uomo che viveva per strada sotto casa nostra a NY. I suoi occhi erano attenti e vivaci e in completa dissonanza con la vita che stava vivendo. Mi ero posta delle domande perché il suo sguardo era scanzonato ma non rassegnato, mi sembrava che accettasse di buon grado la scelta fatta ma senza per questo rinunciare a vivere con interesse ogni giorno. Sì i suoi occhi avevano una luce che non si coglie sempre e mi dispiacevo della sorte che gli era toccata.

Voi avete mai osservato gli occhi delle persone? Davvero raccontano tanto! Bisogna solamente avere la curiosità e la volontà di osservarli per capire un pochino più a fondo chi abbiamo davanti.

Voi lo fate mai?

p.s. mi ricordo che quando i miei figli erano piccoli gli dicevo che potevo vedere le bugie nei loro occhi. Mi prendevano sul serio e così quando me ne stavano raccontando qualcuna li chiudevano. Se ci ripenso oggi mi viene da ridere ma anche allora avevo difficoltà a restare seria. ☺️

No time to die

Buona domenica a tutti! Come state? Io sto arrivando alla fine del mio soggiorno Newyorkese… e a dirvi la verità con un certo dispiacere ma di questo vi parlerò in un prossimo post.

Oggi invece vi racconto dell’ultimo film di James Bond.

Siamo andati a vederlo la settimana scorsa. Innanzitutto è stato un avvenimento rimettere piede in un cinema e che cinema! Poltrone super imbottite e che ti permettevano di allungarti e metterti in posizione di super relax, splendido vedere un film così comodi! Era più di un anno e mezzo che non andavamo al cinema e per l’occasione abbiamo deciso per un film che potesse piacere ad entrambi: un film d’azione.

Daniel Craig sarà un agente 007 che mi dispiacerà non trovare più sugli schermi ma sono curiosa di sapere chi lo rimpiazzerà.

La trama di No Time to Die però non mi ha completamente “presa”

Vi faccio solo un veloce riassunto, perché non voglio spoilerare tutto. Nell’ultimo episodio della serie vediamo un Bond che ha lasciato il servizio attivo e si gode una vita tranquilla in Giamaica. La quiete però viene interrotta quando il suo vecchio amico della CIA Felix Leiter ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela però molto più rischiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso criminale armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Fra le prime bellissime immagini troviamo Matera, città affascinante di per se con i suoi Sassi e qui troviamo un Agente 007 che corre fra le strette stradine su una super macchina in compagnia di Léa Seydoux ( piccolo inciso, sapete che Léa è stata compagna di mio figlio Tommaso al liceo di Parigi?)

Proprio questo correre sempre fa riflettere sul titolo No time to die. Il Tempo è il vero protagonista del film, ( oltre alle sparatorie, le acrobazie e ai luoghi da sogno dove il film è girato) Il tempo lo diamo sempre per scontato ma nella realtà non lo è. Ci avete mai pensato?

È una di quelle cose che non puoi possedere ma puoi però usare. Non puoi conservare ma puoi spendere bene e una volta che l’hai perso non puoi più averlo indietro.

Sarà questo pensiero sul trascorrere del tempo che mi ha fatto sembrare questo film più poetico e struggente del solito? O sarà il suo finale?

Nel contesto No time to die ha raggiunto una sufficienza piena ma non mi ha soddisfatto al 100%. E per dirla tutta anche il fatto che non troverò Daniel Craig che dirà: My name is Bond, James Bond può aver contribuito

Lo avete visto? Mi raccontate le vostre impressioni? Le attendo nei commenti ☺️

Caro Ottobre…

… in questo istante non so se mi piaci come sempre.

Ti ho sempre amato perché porti con te ricordi di una Gisella bambina che mangiava castagne in piazza del Duomo con i nonni, che faceva i compiti sui quaderni nuovi (si io appartengo alla schiera di bambini che iniziavano la scuola a Ottobre), che andava a raccogliere le mele nel giardino di zia Anita perché poi Anna Teresa faceva la sua Tarte e la mangiava con gusto seduta al tavolo dei bambini.

È arrivata poi la Gisella che andava con le amiche a comperare il nuovo maglioncino per le feste del sabato pomeriggio (perché io alle feste andavo al sabato pomeriggio e qualche volta alla sera con rientro a casa alle 11…)

Poi facendo un gran balzo in avanti con il tempo, mi ricordi la Gisella mamma, che in Ottobre ricominciava a fare il taxi perché partivano le attività sportive e allora piscina e scuola calcio oppure tennis e lei sempre ad accompagnare o ritirare qualcuno, sempre avendo in borsa una merenda veloce o un succo di frutta, faceva i compiti con Niccolò e Tommaso e gli cucinava quello che loro desideravano di più (ma anche quello che non amavano proprio 😇)

E continuando a fare balzi giganti è arrivata la Gisella che 3 anni fa con entusiasmo si è messa a cercar casa a New York, a pensare al trasloco, a comperare mobili, oggetti e tutto quello che ha fatto diventare il suo nuovo appartamento la home americana.

E siamo arrivati alla Gisella odierna, che sta cercando di vendere i mobili che non può portare in Italia, ha una casa abbastanza caotica, dove le pigne di documenti, maglioni e lenzuola cominciano a spuntare ovunque, che è fisicamente già provata (e le mancano ancora 3 settimane al trasloco… ma terrà botta) e che pensando che siamo ad Ottobre viene colta da malinconia perché sa che abbandonerà un pezzetto di cuore sul suolo americano, come le è sempre successo quando ha chiuso la porta di casa tutte le altre volte.

Quindi, caro Ottobre, mi capirai se quest’anno per te ho sentimenti contrastanti ma ti do comunque il benvenuto perché so bene che alla fine mi serberai cose belle e mi dimenticherò, come sempre, delle fatiche, dei contrattempi e dei disagi che incontrerò in questi prossimi giorni.

Chiudo questo mio messaggio personale a te con un sorriso e strizzandoti l’occhio perché mi devi dare una mano a superare il caos che sarà la mia vita prossimamente e perché voglio trovare il tempo di ammirare quello di bello che tu regali, e allora alla fine di dico:

Gisella

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