Sto viaggiando…

Sto viaggiando a 30.000 piedi da terra… ho aperto il mio Ipad e sto ricominciando a scrivere qui.

La cosa mi sembra un po’ strana, è così tanto che non lo faccio

Nella mia mente ci sono mille domande:

Sei sicura?

Ci sarà ancora qualcuno che ti verrà a leggere? Che vorrà chiacchierare con te? Che vorrà confrontarsi o esprimere parere contrario al tuo?

Hai ancora argomenti interessanti, o semiseri, o di attualità e quel lato di leggerezza che ogni tanto è un toccasana nella vita di tutti i giorni?

Mi sono data risposte a tutte queste domande e anche ad altre che …vi tralascio e sapete cosa ho risposto? (Forse lo state immaginando..)

Ho risposto con un bel SI!

Voi ci sarete? Lo spero

L’aereo sta iniziando la discesa, la hostess con un sorriso mi ha fatto capire che è ora di riporre l’Ipad.

A presto

p.s. vi racconterò dove sono 🥰

Canticchiando

Cosa fate quando siete felici (e magari non lo sapete)?

Io canticchio…

Me ne sono accorta proprio ieri mentre stavo passeggiando per i carruggi genovesi.

Respiravo l’aria profunata e tiepida, davo la mano a mio marito e canticchiavo.

Ci vuole poco a volte per essere felici. Ritornare a Nervi, passeggiare di fronte al mare, mangiare pansotti al sugo di noci e una fetta di focaccia mi ha fatto quell’effetto.

Buon weekend amici cari. A presto

Fa la la la la….

Chicago, la città dove vivrei

Non è la prima visita che faccio a Chicago. Ci andammo anche con i bambini. L’ho vista in inverno con un freddo micidiale, con il vento gelido che ti sferza il viso e congela le mani, l’ho vista in compagnia di chi ci veniva a trovare quando vivevamo in Minnesota tanti anni fa e l’ho rivisitata nel weekend del mio compleanno (cioè ieri l’altro)

Chicago è senza dubbio la città dove vivrei se dovessi ritornare qui in America. È bella, ordinata, pulita, dinamica, meno chiassosa di New York ma con quasi tutto quello che trovo nella grande mela.

La volete conoscere un pochino?

Ho fatto foto e chilometri a piedi. L’ho vista dall’alto dei grattacieli, da una barca a filo d’acqua e anche mettendo i piedi su un segway per spostarci in velocità . Sono stati 4 giorni intensi ma bellissimi in compagnia di amici che hanno festeggiato assieme a me i miei 60 anni. Ci sono stati risate (da parte di tutti) e commozione (da parte mia) e ora smetto di blaterare e vi parlo di lei, Chicago

Arrivati all’aeroporto Chicago O’Hare e diretti in città: due i modi per arrivare in downtown: Con i mezzi pubblici (c’è una linea di treno e metropolitana che vi fa arrivare in circa 45 min) o con un taxi/uber ( che però a seconda dell’orario in cui atterrate può metterci di piu)

Noi abbiamo fatto un mix: treno sino a Grand Blue metro station e poi abbiamo chiamato un Uber per arrivare al nostro albergo.

Siamo stati da EMC2 hotel. Un boutique hotel molto carino e splendidamente posizionato, si raggiungono molti luoghi da visitare a piedi.

I palazzi che si vedono in città sono diversi fra di loro ma hanno un filo che li collega tutti. Gli architetti che li hanno pensati e creati hanno tenuto conto di parecchie particolarità di questa città e hanno costruito, a mio avviso, uno fra gli skyline più belli in assoluto.

Chicago è stata distrutta da un fuoco che la bruciò quasi completamente nel 1871. Una “voce locale” racconta che l’incendio si è sviluppato a causa di una mucca che diede un calcio ad una lanterna da cui prese fuoco la paglia della stalla in cui stava e da qui si propagò a tutta la città.

Nella realtà si pensa che la causa sia stata la grande siccità che colpì la città nel periodo estivo, il grande numero di edifici in legno che la formavano e il forte vento tipico della zona. Fatto sta che il fuoco, durato 3 giorni, la distrusse quasi completamente. Venne ricostruita più sicura e più grande.

Questa città alla sera ha fascino da vendere con i riflessi del sole al tramonto e le mille luci che la illuminano quando il sole non c’è più.

Cosa vedere in questa città?

La Willis Tower è una delle visite che consiglio. Questa altissima torre che portava il nome di Sears Tower è stata sino al 1998 il più alto edificio del mondo grazie ai suoi 110 piani. Perché visitarla? perche al 99esimo piano si trovano 5 piccoli terrazzi tutti di vetro che sono a sbalzo rispetto la facciata. Mettere i piedi lì fa un certo effetto ma vi garantisce una vista pazzesca!

Un’altra esperienza che non potete mancare è la crociera di 2 ore sul fiume. La River Cruise è un’idea da non sottovalutare se vi interessa conoscere la storia di alcuni palazzi che costeggiano il corso d’acqua. Avere una guida che spiega e racconta anche gli aneddoti che sono legati ad alcuni grattacieli è davvero prezioso e fa la differenza. Sapere che un building ha nelle sue fontamenta quantità esagerate d’acqua (hanno detto anche quanta ma non mi ricordo….) per fare in modo che lo stabile resti in assetto durante le giornate di vento forte è una delle tante scoperte… È in assoluto una fra le cose che consiglio di più se intendete visitare Chigago e dove ho scattato le foto più belle, guardate

Chicago è bella di giorno come di sera. La vista dal ristorante dove abbiamo cenato il Signature Room at the 95th e dove ho festeggiato il mio compleanno è incredibile. Per puro caso abbiamo assistito anche a uno spettacolo di fuochi d’artificio che hanno reso la serata ancora più speciale (e che mio marito ha cercato di “far passare” come sua idea per festeggiare i miei 60 anni fra le risate di tutti coloro che erano seduti al tavolo😂😝🙃)

È stata un compleanno bellissimo! ma la visita della città non è ancora finita. Aspettate il secondo capitolo.

Io sarò qui ad attendere i vostri commenti.

Alla prossima

To be continued

Foto @mypie.site

Boston (parte seconda)

Come vi ho raccontato nell’articolo precedente, Boston è una città che si visita camminando ed è proprio così che è iniziata la nostra seconda giornata, sneakers ai piedi, caffè e via.

Il cielo non era blu come mi sarebbe piaciuto, ma durante la giornata è arrivato qualche raggio di sole e così, facendo attenzione a non finire in qualche pozzanghera regalata dalla pioggia notturna, ci siamo avviati. Sulla via abbiamo incontrato la Trinity Church.

Durante il periodo natalizio, si può ascoltare il famoso coro della chiesa che canta Christmas Carols a lume di candela, credo sia uno spettacolo emozionante…

Questa è una delle famose “tradizioni bostoniane” a cui partecipano non solo i bostoniani ma anche chi arriva appositamente dalle città vicine. A Dicembre infatti, è facile trovare lunghe code di persone sul sagrato in attesa di entrare. Le rappresentazioni sono tre e la chiesa è sempre molto gremita.

Dunque vi dicevo, mappina in mano ci siamo diretti verso Beakon Hill, uno dei luoghi che più mi sono piaciuti, forse perché tranquillo e romantico

Per raggiungere questo angolo della città abbiamo attraversato il parco più grande di Boston: il Common and Public Garden.

Questo grande spazio verde (sono 48 acri) è stato utilizzato per i primi 2 secoli come pascolo per gli animali e nel 1775 dall’esercito inglese durante l’occupazione della città.

Ora è un bellissimo parco nel cuore di Boston con un grande lago, fiori, piante, uno spazio progettato come un giardino inglese. Specialmente durante i fine settimana troverete persone sedute in terra con cestino da picnic al seguito, che attraversano il lago sui grandi cigni di legno o si siedono sulle panchine all’ombra dei grandi alberi.

All’uscita del parco la strada sale e io ho iniziato ad ammirare le bellissime costruzioni di mattoni rossi. Attraverso delle vie interne siamo arrivati a stradine di ciottoli, balconcini fioriti, silenzio e pace

Le case che vedete nelle mie foto sono a Beakon Hill. Oltre a essere graziose e molto antiche (sono state costruite verso la fine del 1700), sono anche fra le abitazioni più care da acquistare sul suolo americano, ancora di più se le vostre finestre danno sul parco. Qui infatti da sempre hanno risieduto le famiglie più facoltose delle città.

Alla fine di un’altra salita ( sì questa zona è tutta un sali-scendi) ci si è parato davanti il Palazzo del Governo dello stato del Massachusetts.

The State House si trova proprio sulla cima della collina di Beakon Street ed è il palazzo più antico della zona. Il suo disegno è stato di inspirazione a parecchi palazzi governativi compreso il Capitol Building di Washington.

Di fronte all’ingresso del palazzo c’è il bar dove John Fitzgerald Kennedy faceva colazione tutte le mattine. Il suo tavolo è ancora lì…

Sulla via che ci portava al Waterfront, dove volevamo mangiare il primo di una serie di lobster roll … abbiamo attraversato il Financial District reso interessante da un mix di vecchi e nuovi edifici.

Ed ecco il nostro pranzo gustato in un magico posto all’aperto vicino al fiume. ( la foto non gli rende onore, ma era davvero buonissimo)

Girovagando, dopo aver ripreso un po’ le forze, abbiamo trovato un luogo che mi ha riportato indietro nel tempo. Esattamente a quando visitammo Boston la prima volta con i bambini piccoli. Mi sono riseduta sulla panchina dove avevo fotografato Niccolò e Tommaso e ho iniziato una converszione a senso unico con questo signore ☺️

Questo piccolo giardino è vicino al Quincy Market. Un grande edificio affiancato da altri due di mattoni. Qui si trovano decine di ristoranti e molti negozi. Si può mangiare all’esterno degli edifici, facile ci sia parecchia gente perché è il ritrovo per pranzo dei Bostoniani e dei turisti. Le specialità della cucina di Boston sono: la Clam Chowder, il Bostonian baked beans with brown bread, le Lobsters, il Seafood, e la famosa Boston Cream Pie che è il dolce ufficiale del Massachusetts. Qui troverete questo e molto altro.

Sulla via del ritorno in albergo siamo entrati nella Chiesa di Arlington Street

Una bella sorpresa perché all’interno ci sono vetrate e lampadario di Tiffany che valgono la visita.

La giornata è stata piena di scoperte e non per ultima The Oceanair. Un ottimo ristorante di pesce situato in una edificio che ospitava una banca. Cibo e luogo che ricorderò

Mi fermo qui e vi do appuntamento per la terza giornata.

A presto!

pic @mypiesite e Pinterest

Sognare le vacanze…

Mi piacerebbe fare qualcosa di proibito… o perlomeno proibito in questi momenti di pandemia!

Sogno di essere su una spiaggia con di fronte il mare cristallino, la sabbia bianca ed il sole che mi scalda. ( questa mattina sono uscita a fare la spesa e a New York nevica… ora capite meglio il mio desiderio?)

Sogno di essere in mezzo al deserto in una tenda dei famosi uomini blu, i Tuareg. Ascoltando il vento del deserto oppure seduta sulla sabbia a contemplare le stelle.

Sogno di essere in una baita in alta montagna ad Agosto, davanti ad una polenta taragna e con il rumore dei campanacci delle mucche come musica di sottofondo.

Sogno di essere in Giappone quando ci sarà la fioritura dei ciliegi oppure in un monastero di monaci dove tutto è pace e silenzio, ci si alza alla mattina presto e si mangia nelle ciotole.

Sogno di poter visitare la Scozia quando è tutta rosa di erica e gli occhi vedono colline, valli e fiumi.

Sogno di andare a Chicago a rivedere questa città che mi affascinò tantissimi anni fa (forse questo è l’unico sogno possibile…. perché, per ora, se usciamo dagli Stati Uniti non possiamo più farci ritorno se non grazie ad un particolare permesso che viene rilasciato in casi particolari)

Sogno di visitare l’Australia e l’Alaska

Sogno, sogno, sogno…

Sul New York Times ho letto che è OK anzi che è BENE sognare: “SOGNARE È UN’IMPORTANTE FONTE DI GIOIA E PIACERE.” ( quindi facciamolo senza vergognarci troppo 😉)

Secondo uno studio fatto dalla dott. ssa Dunn dell’università della British Columbia, quando ricominceremo a viaggiare dopo aver passato molti mesi senza la libertà di poterlo fare, ritornemo ad apprezzare anche semplici weekend passati non troppo distanti da casa e ci sembrerà, comunque, di toccare il cielo con un dito.

Quindi, solo per divertimento dove vi piacerebbe passare la prima vacanza vera? Un particolare hotel? A casa di parenti/amici? Una spiaggia deserta? Me lo raccontate qui sotto?

Sognare non costa nulla e regala gioia!

Foto @Pinterest

Sag Harbor e gli Hamptons

Siamo a circa 2 ore da New York. Gli Hamptons sono i luoghi di villeggiature della upper class newyorkese. Sono tante città  affacciate sull’oceano, con le grandi spiaggie bianche, le ville enormi e i piccoli centri dove andare a comperare il pane ed il gelato. Mi hanno sempre affascinato, forse anche grazie ai tanti film che hanno girato nelle zone. Gli Hamptons hanno un loro stile  unico, fatto di abbigliamento rilassato camicie a righe, pantaloncini corti e cappelli di paglia. Uno stile lontano dagli eccessi della Florida e dai bikini della California. Gli Hamptons sono la mia dimensione ideale, se potessi ci vivrei sempre!

Cosa mi affascina di più? Mi piace l’oceano, sempre così agitato che frange le sue onde sulla spiaggia selvaggia, mi piacciono le grandi ville con le finestre bianche e le pareti di legno grigio lavato dalle intemperie, mi piacciono i boschi dove si incontrano i cerbiatti, gli scoiattoli, i tacchini e gli orsetti lavatori, mi piacciono i fari disseminati sulla costa.

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Mi piacciono le cittadine ordinate con i piccoli negozi di arredamento ed abbigliamento, le caffetterie, i ristorantini dove  mangiare i granchi appena pescati.

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Mi piacciono le cittadine famose e iperconosciute come Southampton, Easthampton e Montauk ma anche quelle più discrete e ricche di storia come Sag Harbor. 

Sag Harbor è una piccola città diventata molto famosa nell’ 800 per via del suo porto e grazie alla lavorazione dei prodotti derivati dalla lavorazione della pesca alle balene.  Ma forse è anche conosciuta da tutti quelli che hanno letto il famosissimo Moby Dick. Sì perché questa città la troverete menzionata in più di un capitolo del libro.

È una città ordinata, con la via principale ricca di negozietti anche di antiquariato, troverete un piccolo museo sulle balene, il cimitero poco fuori dal centro e tante case d’epoca ristrutturate senza stravolgerne il fascino originale. Un vecchio villaggio di “pescatori” divenuto negli anni un luogo di villeggiatura amato anche da scrittori famosi.

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Questi luoghi sono belli sempre, in qualsiasi periodo dell’anno.  Anche  ora in periodo di covid l’aria che si respira è diversa da quella della città. Le persone hanno comunque gli occhi gentili che si illuminano quando ti incontrano – sebbene semi nascosti dalla mascherina – mentre fai acquisti nei piccoli supermarket o quando passeggi sulla spiaggia. I negozi in questo periodo speciale sono quasi tutti chiusi ma le loro  vetrine mi fanno comunque sognare con gli oggetti per la casa che comprerei tutti, con le camicie di cotone o lino leggeri, con i cappelli dalle foggie particolari e le scarpe di corda dai colori del mare.

Vi assicuro se potessi vivrei in questi posti sempre, inverno compreso, quando  il vento gelido soffia dal mare e ci si mette davanti alla finestra ad osservarlo.

Foto @mypiesite

Domandina

Ciao a tutte, oggi invece di scrivere di me vorrei chiedere consiglio a voi,  insomma un quasi sondaggio…

Proprio questa mattina mentre iniziavo a pensare al prossimo post (che sarà carino, almeno lo spero) mi sono fatta questa domanda: “Chissà cosa preferisce trovare qui, nel mio piccolo spazio, chi entra a leggermi?”

Quindi da questa elucubrazione mattutina è nato questo mini post e voi dovreste accontentarmi, please! 🙏.

Come sapete tratto parecchi argomenti, alcune persone mi hanno detto che dovrei specializzarmi in UNO 😩😱😩 ma credo di non riuscirci proprio, così la struttura del mio blog resterà la stessa però….. però vi chiedo se vi piacerebbe trovare più post su:

  1. Cucina, le mie ricette, quelle che mi piaccioni e quelle di cui riesco a farmi dare la spiegazione
  2. Tavole, quelle che apparecchio quando organizzo cene, quelle che mi piacciono e perché, tavole a tema
  3. Casa, organizzazione, bricolage (mi diletto a volte anche in quello…. vedrete cosa succederà nel mio mini bagno della zona giorno😉), ospitalità, arredamento
  4. Viaggi, vi interessa scoprire cosa ho visto, provato e testato?
  5. I miei interessi: libri, tempo libero, giardinaggio
  6. Argomenti di attualità per poter fare riflessioni tutte assieme

Cosa ho dimenticato/omesso e che vi piacerebbe leggere? 

Attendo i vostri commenti, spero siano tanti. Mi auguro che anche chi non scrive abitualmente lo faccia perché sono convinta che il dialogo sia uno dei modi migliori per crescere. E tutte vogliamo crescere, vero?

Un abbraccio affettuoso tutte

Firenze, toccata e fuga

Ci sono giornate che scorrono così in fretta da non crederci. Ci sono giornate in cui si arriva in una bellissima città, si beve un caffè, si pranza in un angolo magico, si assiste ad una presentazione interessante sul cibo da chi ne parla con maestria, si scoprono tanti piccoli tesori culinari e si riprende il treno per tornare a casa. Capitano queste giornate (anche se raramente) e se si passano chiaccherando con Csaba dalla Zorza, beh allora sono decisamente uniche.

Ritrovo dopo essere scese dal treno in una delle città più spettacolari d’Italia. Antonella, Eva, Monica, Antonella tutte presenti (peccato non essere riuscita a vedere anche le altre amiche quest’anno…) un gruppetto di donne molto contente  che camminano fra i capolavori architettonici fiorentini guidate da Csaba dalla Zorza e che poco dopo si siedono da JK Place (albergo da tenere a mente per un soggiorno fiorentino un pò più lungo) a bere un caffè in tazzine molto chic di Richard Ginori.

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Viste le tazzine e seguendo un suggerimento di Csaba ci siamo dirette da Richard Ginori. Il negozio è ancora più bello di quello di Milano, sul fondo c’è una serra tutta vetri e piante con tavola apparecchiata

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Tanti i servizi di piatti che mi sarei portata a casa (come tante di noi, Csaba compresa….) Siamo state raggiunte dalla direttrice del negozio che ci ha parlato della tradizione manifatturiera di questa antica azienda e ne siamo rimaste incantate, come ci hanno incantato i piatti, le zuppiere, i tanti manici attorno ad un vecchio portone, le uova dipinte (siamo vicine a Pasqua non potevo non fotografarle per mostrarvele 😉) e la bella stufa economica.

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Usciamo dal regno della porcellana per entrare in un luogo dove assieme al buon cibo sei contornata da fiori (che puoi acquistare) un pianoforte a coda, tavoli ben apparecchiati ed una cucina a vista dietro ad una grande porta vetrata. Siamo entrate da La Ménagère  per sederci al nostro tavolo e gustare un veloce lunch prima di correre a Taste.

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Taste è la fiera del cibo che si tiene alla Leopolda a Firenze. È un’ottima opportunità per scoprire le tante eccellenze culinarie italiane. Qualche assaggio c’è scappato (gusti nuovi per il mio palato che ha molto apprezzato) solo dopo aver assistito alla presentazione di Honestly Good. Mille informazioni interessanti, una Csaba dalla Zorza intervistata da Giuliana Parabiago che ha saputo far le giuste domande e fare in modo che la platea si zittisse e ascoltasse rapita.

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Guardate chi ho trovato a Taste Baru (il giudice di Cuochi e Fiamme) lui e mille stand che ti fanno venire voglia di allungare la mano per un assaggio.

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Insomma ho ragione a dire che è stata una giornata memorabile?

 

 

Madrid #2

Apro il secondo racconto della mia visita a Madrid con un’immagine che raffigura una Madrid insolita. La maestosa Plaza Mayor con i suoi edifici rossi ed i tetti d’ardesia. Il bel palazzo decorato e la statua centrale quest’anno ospitano un’installazione di un’artista americana. Questo contrasto fra antico e moderno lo si trova in più quartieri e devo dire che non me lo aspettavo…. una città in evoluzione ed interessante sotto tanti punti di vista.

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Ma torniamo a Plaza Mayor ed alle sue stradine, ai suoi bar de tapas ed ai piccoli ristoranti dove fermarsi a gustare un buon piatto di jamon serrano. È una piazza sempre gremita e che la domenica mattina ospita un mercato di filatelia che attira curiosi ed appassionati. Noi  ci siamo fermati a gustare un piatto di prosciutto in un dei tanti locali che si trovano nella zona. Devo dire che però continuo a trovare i nostri prosciutti mooooolti più buoni del famoso serrano, sono un pò campanilista? Forse…

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Superato questo luogo gremito ci siamo diretti al Palacio Real. Sulla strada qualche scoperta inaspettata come il Mercado de San Miguel, un mercato coperto ricco di colori frutta, verdura e tanto altro e una bella piazza tranquilla

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mercado de San Miguel

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Plaza de la Villa

Ancora un pò di strada e la Cattedrale di Madrid Nuestra Señora de la Almudena con la sua cripta e il Palacio Real ci appaiono nel loro splendore.

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la cattedrale e la sua cripta

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il palazzo reale

Sarà che le case reali hanno sempre un certo fascino sulla sottoscritta, sarà la mia natura curiosa e sognatrice ma non vedevo l’ora di scoprire le varie “stanze” di questo bella residenza (biglietti acquistabili sul sito se volete evitare lunghe code). Sono rimasta soddisfatta. Il palazzo reale è ricco di tesori artistici di valore inestimabile. Questo palazzo ora è utilizzato solamente per le cerimonie di Stato e la famiglia regnante vive in un “più modesto” edificio. Entrare e salire il bellissimo scalone dà l’idea di quello che si visiterà subito dopo. Stanze con bellissimi soffitti affrescati dal Tiepolo, arazzi alle pareti, lampadari scintillanti (nella sala dei banchetti ce ne sono 25  che illuminano la tavola) e dipinti del Goya sono solo alcuni esempi. Mi è piaciuta la stanza dove il re ed i suoi ospiti si recavano a fumare, le pareti ricoperte di ceramica erano bellissime. Altro spazio decisamente interessante è l’armeria. Consiglio di fare una visitao anche lì.

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Presi dalla fame, ci siamo recati da La paella Real ( Calle de Arrieta 2) nella vicina piazza dell’Opera è walking distance dal palazzo reale. Cibo buonissimo, camerieri cortesi e simpatici ed ambiente tradizionale.

Quando visito nuove città mi piace assaggiare le loro specialità così nel tardo pomeriggio ho gustato un’ottima cioccolata accompagnata da Churros (frittelle). Non vi aspettate una bevanda come la nostra, è densa, fatta con cioccolato amaro, latte, amido di granoturco e zucchero. Ecco l’indirizzo se anche voi siete golosi come me: Chocolateria san Ginés ( Pasadizo de San Ginés 5).

2C6C7DC8-67F9-4DBA-9D61-21134C0DA26CI madrileni sono amanti delle notte, abitualmente cenano tardi e non disdegnano ascoltare buona musica. Noi, la seconda sera, abbiamo  cenato da Rubayiat (calle Juan Ramon Jimenez) carne ottima!

Rientrando in albergo abbiamo ammirato la città illuminata e finalmente abbiamo raggiunto la nostra stanza dove ho potuto riposare “le mie stanche membra”

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Madrid, bella anche di notte!

Viaggio da Babbo Natale

Oggi finalmente è il 12 e ci siamo. Assieme alle mie 5 compagne di avventura vi racconteremo cos’è per noi La Magia del Natale. Ognuna toccherà un argomento diverso, chi parlerà di cucina, di moda, di tradizioni, di decori, tavole. Andate a leggere sui loro blog, sono certa amerete quello di cui hanno scritto, fidatevi. Io invece vi racconto di viaggi, del viaggio  che fece Giacomo, mio nipote, quando andò a Rovaniemi, in Lapponia dove vive Babbo Natale e dove scoprì tante altre cose, ovviamente molto meno importanti rispetto al suo incontro…

“Zia ho conosciuto Babbo Natale”

“Davvero Giacomo? E dov’era?”

“Ma zia Gise….. era a casa sua, al Polo Nord! Gli ho portato la mia letterina…” 

Gli occhi di Giacomo avevano una luce mentre raccontava che non riesco a descrivervi: felicità, eccitazione, estasi al ricordo di quest’omone con barba bianca e cappello rosso con cui ha fatto una foto.

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L’arrivo a casa di Santa Klaus ha un certo fascino, foreste innevate incorniciano la città, il freddo è pungente ma il paesaggio affascinante e come sempre l’attesa rende tutto ancora più speciale.

La luce c’è per poche ore al giorno ma regala delle albe e dei tramonti che tolgono il respiro.

“Zia ho visto la casa di Babbo Natale, ho lasciato la mia letterina e ce n’erano tantissime, ma lui le riesce a leggere tutte?

” Certo Giacomo le legge tutte”

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….ah bene, poi con il papà e la mamma siamo andati dove c’erano bellissime sculture di ghiaccio, si passava da un tunnel e si andava giù 

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…. e poi  siamo andati sulla slitta con le renne

Al rientro per riconciliarsi con la vita succo di mirtillo caldo e biscotti alla cannella  (questo me lo ha raccontato la sua mamma)

…. e anche a vedere lo zoo con i lupi, l’orso bianco e la civetta delle nevi.” 

Per raggiungere questa meta si attraversa la vera Lapponia. Rovaniemi è una città ricca di palazzi, però sul tragitto verso lo zoo si vedono case nella foresta che si avvicinano al paesaggio di fiaba che uno si aspetta (almeno io me lo sarei aspettato: baite illuminate con camini accesi e boschi innevati ed incontaminati…) Lo zoo di Ranua è lo zoo più a nord del mondo e vale la visita. Dista dal centro della città 45 minuti percorsi con un bus guidato in maniera moooolto disinvolta su strade ghiacciate. Se decidete di prenderlo avventura nell’avventura (parole di mio cognato 😬).

” Giacomo ma faceva freddo?”

“Si, la mamma mi ha messo tantissimi vestiti, il cappello, le calze ed i guanti erano doppi, e quando siamo andati con le renne avevo anche la tuta da sci ed una coperta di pelo, zia è stato tutto bellissimo!”

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Questo è il breve racconto di un bimbo di 7 anni ed il luogo mi sembra meriti la visita, voi che dite? Rovaniemi ha così tante attrattive da soddisfare i desideri di tutti: una gita con le ciaspole in un paesaggio tutto bianco, (a me piacerebbe un sacco), o un giro sulla motoslitta che paragonata alle ciaspole è molto meno faticosa ed ha un passo decisamente più veloce (questo piacerebbe a mio marito), anche correre grazie ad una slitta trainati da una muta di cani nella foresta  (vi ricordate Zanna Bianca? non so quante volte ho visto quel film e lo rivedrei ancora….) e poi fermarsi in una  vera tenda lappone ha il suo perché, davanti al fuoco scoprire tutti i segreti di questo pezzetto di mondo: da come si allevano gli husky a come trattare le renne. Per ultimo ho lasciato quello per cui questa terra è unica: l’ aurora boreale uno degli spettacoli più belli della natura ( questo da solo vale il viaggio), decidete voi quello che preferite. Anche la scoperta di cibi nuovi (mai mangiata la renna?) e del vero freddo fanno parte del pacchetto, che dite si va?

Grazie per avermi fatto visita, ora vi lascio agli articoli di:

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Non potete mancarli!!! A presto 😊

 

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