Prep al Natale

Non ho ancora fatto l’albero, non ho ancora vestito la casa a festa  e neppure fatto suonare le musiche natalizie (ma la corona dell’avvento quella sì, ho già acceso la prima candela), lo farò fra pochi giorni con l’inizio del mese di dicembre. Ho iniziato  però a pensare ai regali e volevo condividere le mie idee, potrebbero essere utili spunti anche per voi. Ecco quindi il risultato delle mie “pensate”:

per chi ama la casa:

  • candele, ne ho viste di bellissime di tante forme, colori e profumi
  • zerbino per l’ingresso di casa, su internet potete farlo logare con l’iniziale della famiglia/amico a cui volete regalarlo
  • posate dorate, (magari solo un servizio da 6 dipende dal vostro budget) bellissime e very chic ne ho viste da Zara Home
  • un grande vassoio di rattan, adatto a tutte le stagioni e utile per fare delle belle colazioni a letto durante le vacanze natalizie
  • una bella e calda coperta, ora ce ne sono anche fatte con delle lane grossissime, una tonalità neutra può essere abbinata a qualsiasi arredamento
  • un libro con belle foto da appoggiare  sul tavolino in salotto e sfogliare nei momenti di relax, che tratti l’argomento amato dalla persona a cui si regala (a me piacerebbe di cucina, ça va sens dire….)

per gli amici fashion:

  • uno smalto per unghie d’oro (essie ha un colore bellissimo)
  • un beauty case con il monogramma, per la palestra/viaggio di lavoro/week end in montagna, sempre elegante si acquista da My Style Bags  anche su internet
  • Beats Wirless Earbuds per chi ama la musica anche quando va a correre. Ottima riproduzione del suono
  • Kit elettrico per taglio capelli, barba (per gli amci hipster)
  • un pom pom di visone/volpe colorato da attaccare alla borsetta per l’amica che ha tutto
  • un barattolo per i biscotti ( biscottini inclusi) con l’iniziale  del nome dell’amico quattro zampe per chi lo possiede.

per le persone del cuore:

  • un ciondolo con una frase “meaningful” incisa, da avere sempre con se
  • cappello , guanti e calze di cachemire per saperlo/a sempre al caldo
  • Iphone watch quasi un must
  • un paio di scarpe fantastiche (queste solo a chi non spenderebbe mai una fortuna per comperarsele…)
  • una foto fatta in un momento speciale completa di cornice
  • un week end da fare in coppia in una località segreta

Vi sono piaciute queste idee? Ovviamente tutti i regali devono essere presentati infiocchettati e…. offerti con il più bel sorriso di cui siete capaci.

Natale si avvicina…

… e la vostra corona dell’avvento è pronta? Trovo sia un bel modo di arrivare al 25 Dicembre. Certo non è un’usanza prettamente italiana ma la luce delle candele che si accendono alla domenica è un segno che mi piace. Sapete come è nata questa tradizione? Ecco se avete la pazienza di leggere vi posso raccontare.

Fu un pastore protestante tedesco che iniziò questa tradizione; cercava un modo che potesse far sentire anche ai bambini poveri  la magia del natale che si avvicinava, così “inventò” quella che ai giorni nostri chiamiamo corona dell’avvento. Il reverendo Wichern pensò di fare accendere ai bambini 1 candelina al giorno sino all’arrivo del Natale ( quindi erano 24) 4 erano più grandi per rappresentare le domeniche. Oggigiorno sulla corona di abete ci sono solo 4 candele che si accendono ogni domenica, e generalmente l’accensione spetta al più piccolo della famiglia. La corona rappresenta l’eternità e le candele la luce che è donata a Natale a tutti gli uomini.

Ogni candela ha un nome oltre che un significato: la prima è la candela “del profeta” perchè ricorda le profezie della venuta del Messia, la seconda ” di Betlemme” ed è quella che ricorda la città dove è nato il Salvatore, la terza “dei pastori” i primi che videro ed adorarono il Cristo e l’ultima “degli angeli”  coloro che annunciarono al mondo la nasciata del Signore.

Ed ora scateniamo la fantasia perchè se è vero che gli elementi che formano la corona sono sempre i classici niente ci vieta di fare delle piccole “divagazioni” per personalizzare questo simbolo del Natale che si avvicina.

Pronti? Perchè fra poco dovrete accendere la prima candela!

 

 

Meteo e cucina

Ma quanto piove!!! Quando ci sono delle giornate così detesto uscire quindi per cena apro la dispensa e utilizzo quello che trovo… Pasta, fagioli, passata di pomodoro e poco altro per fare un piatto adatto a questa serata fredda e bagnata e gli ingredienti ci sono tutti.

Visto che sono arrivata all’ultimo secondo mi faccio andare bene i borlotti in scatola (ci sono anche quelli secchi ma hanno bisogno di più tempo per diventare commestibili…) e parto con la preparazione, ecco cosa serve per 4 persone:

  • 2 scatole fagioli borlottiimg_0882
  • 150 gr. passata di pomodoro
  • 150 gr. pasta corta
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • 1 spicchio d’aglio schiacciato
  • 1 rametto di rosmarino
  • 700 ml brodo vegetale
  • olio, sale, pepe e parmigiano reggiano

In una pentola metti 3 cucchiaiate d’olio, l’aglio schiacciato, il rametto di rosmarino e le verdure fatte a dadini. Rosola per 3 minuti ed aggiungi la prima scatola di fagioli interi, la seconda che avrai passato (io uso il minipimer) diventando una crema densa, la passata di pomodoro. Mescola, fai insaporire per 5 minuti ed aggiungi il brodo. Arrivato a bollore versa la pasta e cuoci sinchè è pronta. Aggiusta di sale.  Versa la minestra nei piatti e finisci con pepe, parmigiano ed olio crudo, pronto!

È un piatto semplicissimo e gustoso, questa è la pasta e fagioli di mia nonna; in una serata così è quello che ci vuole per riscaldarsi e ritornare ai sapori di un tempo, è un’idea per una cena che sa  di tradizione e di affetti.

Enjoy!

E dopo la cena?

È sera tardi, tutti se ne sono andati e tu sei lì che guardi un pò sconsolata la tua cucina… e ora? Che faccio vado a letto o rigoverno?

Sono sempre soddisfatta della serata passata in ottima compagnia (ovvio sono i miei amici/famiglia quindi persone super!!!) ma resta il fatto che in cucina sembra scoppiata una bomba. La tentazione di filare a letto chiudendo la porta è tanta Roberto, che è un valido aiuto in queste serate, mi sta dicendo: “fai domani” ma io sono ancora lì, che indugio ed alla fine vince la “vera” Gisella, quella un pò perfettina che non è soddisfatta se le cose non sono come dice lei (bel caratterino eh?)

Così parto, nonostante gli occhi si stiano chiudendo, ed inizio a fare un pò di ordine nel caos del dopo cena.Gli avanzi finiscono nei loro contenitori e poi in frigo, le bottiglie tutte radunate e poi domani qualcuno le porterà via, i piatti ed i bicchieri in lavapiatti, ad eccezione di quelli che devo lavare a mano (che ideona comperarli ma erano così belli….) un po di pentole riesco a stivarle nella lavapiatti, per le altre domani…. parte il primo lavaggio del miglior aiuto che ho in cucina, domani ce ne saranno altri.

Ultimo passaggio in sala da pranzo, tovaglia e tovaglioli raccolti e pronti per la cesta del bucato, il centro tavola con i fiori al suo posto. Un’occhiata mi dice che può andare, ripasso in cucina anche lì c’è quasi ordine (le ultime cose domani mattina dopo la mia tazza di caffè e latte). Spengo la luce e finalmente salgo, il letto mi attende, stanca ma felice.

Buona notte!

Il Thanksgiving

Il Thanksgiving è  la  festa delle feste in America. Il primo ringraziamento fu festeggiato nel  1623 dopo che i Padri Pellegrini  arrivati in America si riunirono, assieme agli indigeni che già abitavano il territorio, per ringraziare il Signore per i doni della terra.

Grazie agli aiuti e agli insegnamenti dei nativi d’america, i pionieri riuscirono ad avere i primi raccolti ed a capire quali specie di animali allevare. Da lì la tradizione di avere il tacchino ed il granoturco (le prime scoperte culinarie) sulle tavole per festeggiare il giorno del Ringraziamento a cui negli anni si sono aggiunti  la zucca, i cranberries, il wild rice, le mele….

Ogni famiglia ha un menù che ripete negli anni, a casa mia ci sono dei capisaldi che sono appunto quelli elencati qui sopra più  le peacans (un tipo di noce americana che qualche anno fa era “introvabile” da noi) e con cui faccio una buonissima  peacan pie.  Giusto dirvi che a casa Rossi il Thanksgiving è una tradizione che non vogliamo abbandonare nonostante si sia rientrati in Italia da 10 anni. Il menù comprende oltre al tacchino ed alla peacan pie anche la crema di zucca,di cui vi ho già dato la ricetta, una marmellata di cranberries, il wild rice e verdure cotte e crude.

Ed ora rullo di tamburi per la ricetta del tacchino ripieno alle castagne, ecco cosa serve per 12 persone

  • 1 tacchino di circa 6/7 kg.
  • 3 cucchiai di timo e salvia sminuzzati finemente
  • 125 gr. burro a temperatura ambiente
  • 2 litri brodo di pollo (io lo faccio con il dado)
  • sale e pepe

Lava ed asciuga il tacchino. Facendo molta attenzione stacca la pelle dalla carne del petto entrando con la mano delicatamente. Unisci il burro agli odori tritati e fai scivolare nella “tasca” (fra il  petto e la pelle) il burro in modo da coprire tutta la carne, inizia a massaggiare il tacchino in modo che il burro si spanda bene ( il “massaggio”deve durare almeno 5 min.)  Al momento della cottura il burro sciogliendosi renderà la carne super morbida. Riempi la cavità  con il ripieno.Sala e pepa, metti in una teglia ed inforna con forno caldo a 180 gradi. Ogni 30 minuti bagna con 1/2 litro di brodo (per 4 volte) e gira la teglia in modo da avere una cottura omogenea. Continua  bagnare con il liquido della teglia il tacchino sino a cottura ultimata. Calcola 30 minuti per ogni kg. di carne. (6 kg= 3 ore). Togli dal forno e lascia riposare almeno 20/30 minuti coperto da carta d’alluminio, (togli il ripieno e lascialo nel forno caldo) quindi porta in tavola il più buon tacchino al mondo.

Per il ripieno alle castagne

  • 500 gr. di pane a dadini passato in forno per farlo tostare
  • 2 uova
  • 450 ml. brodo di pollo
  • 70 gr. burro
  • 1 cipolla, 2 carote, 2 gambi di sedano tritati grossolanamente
  • 2 cucchiai di salvia e timo tritati sottili
  • sale e pepe
  • 250 gr. castagne  lessate ( uso quelle sotto vuoto già cotte)

Rosola le verdure nel burro sino a quando sono tenere.Aggiungi  gli odori. In una grande ciotola unisci le verdure, il pane  tostato ( uso il pane di altamura), le due uova precedentemente sbattute, il brodo, sale e pepe e le castagne fatte in grossi pezzi. Metti il composto nella cavità del tacchino spingendo bene in modo da riempirlo completamente.

Generalmente accompagno il tacchino con il gravy una besciamella fatta con burro, farina ed il liquido lasciato dalla carne durante la cottura.

Enjoy!

 

Greenwich part II

Tutte le volte che ci siamo trasferiti abbiamo sempre fatto attenzione  che i ragazzi potessero continuare la loro vita senza “grandissimi” cambiamenti. Sò, che detto così sembra impossibile…  Certo nuova casa, paese, lingua (questa volta è andata bene, ancora inglese che parlavano già avendo vissuto  3 anni negli States quando erano alle elementari) scuola, amicizie. Ma abbiamo sempre cercato di dare continuità a quelle che erano le loro abitudini a partire dallo sport. Hanno frequentato buone scuole, e a Greenwich la High School per i ragazzi è “il centro del mondo”. Spesso si sente criticare il sistema scolastico americano, ma lasciatemi dire che in parte questa convinzione è errata.  Alla High School ci sono materie obbligatorie come: inglese, storia, matematica, chimica, fisica, business, psicologia, seconda lingua straniera, gouvernament studies, che hanno differenti  livelli di difficoltà (honor class e AP class), le materie scentifiche hanno bellissimi laboratori per fare esperimenti, ci si può applicare in studi che possono indirizzare ad una professione (teatro, fotografia, musica, falegnameria….) e lo sport può essere praticato a scuola in maniera seria. Da questo liceo sono uscite  molte persone che hanno ricoperto ruoli importanti nel paese, nelle scienze, nella musica nel business.

Proprio lo sport è stato  ciò che ha permesso ai miei figli di fare amicizie e conoscere tanti ragazzi velocemente. Essere in una squadra facilita la vita. I capitani all’inizio li hanno presi sotto la loro ala protettrice ed hanno spiegato come organizzarsi e, inizialmente, scortato Niccolò e Tommaso alla fine delle lezioni da una classe all’altra, alla mensa, agli allenamenti…. Insomma quasi “a piece of cake”,come si dice là, questo inserimento….

Quando tutto e tutti furono organizzati ho iniziato a vagabondare per la città ed i dintorni facendo tantissime scoperte. Prendevo la macchina e giravo, giravo…. ho visitato il Bruce Museum,  Mr. Bruce,un ricco mercante tessile, donò la propria abitazione alla città all’inizio del 1900. Il Bruce è un museo di Storia Naturale dove si possono ammirare reperti archeologici, minerali, c’è un’area dedicata ai nativi d’America oltre che a mostre d’arte itineranti.

Una tappa abbastanza classica era la Westchester Mall, uno di quei centri commerciali dove trovi di tutto ma proprio tutto!  Negozi chiccosissimi come Gucci o Tiffany & co,  grandi magazzini come Neiman Marcus, volevi acquistare un telefono? Apple store a portata di mano oppure cercare un nuovo servizio di piatti? William-Sonoma o Pottery Barn erano i miei preferiti ci entravo spesso anche solo per curiosare.

Mi piaceva guidare per le strade  che nascondevano ville da favola immerse nei boschi ed abitate dalla high class americana, oppure passeggiare in riva al mare o in uno dei tanti parchi che la città ha.

I ristoranti che ci  piaceva frequentare una volta fatte nuove amicizie erano Tengda, Mckenzies,  Kira Sushi, Pierangelo, Blue, di tutto un pò, si passava dal giapponese al classico americano con bisteccone e hamburger, all’italiano, dalla “pizzeria” alla cucina francese. Greenwich offre  parecchie scelte e non ce ne siamo fatte scappare molte….

Il ricordo di quei tre anni bellissimi  lo serberò sempre nel cuore e continuerò a tornarci a trovare gli amici che ho lasciato là. Lo sapete, chi trova un amico trova un tesoro e di questi tempi è cosa rara…

Oggi scones

Appena rientrata da un viaggio dove ho gustato un buonissimo scone, ho pensato che fosse una buona idea rispolverare la ricetta di Barefoot Contessa, una food writer americana che amo sia per lo stile che per le ricette veloci e gustose, e mettermi all’opera nella mia cucina.

Gli scones sono uno degli accompagnamenti classici al tè inglese,  per essere precisi sono di origine scozzese in quanto furono cotti la prima volta in Scozia. Divennero famosi circa alla metà del 1800 quando la duchessa di Bedford chiese dei pani dolci da gustare con il té e la regina Vittoria li fece diventare “tradizione”   La ricetta originale scozzese prevedeva  nell’impasto farina d’avena, burro freddo e panna o latte, avevano forma triangolare in quanto con la pasta si stendeva un cerchio della dimensione di un piatto che poi veniva diviso generalmente in 6 spicchi.  Con gli anni si aggiunse all’impasto bicarbonato e cremor tartaro per donargli una consistenza più soffice.

Si gustano con marmellata, clotted cream ( panna fatta cuocere in forno a 80 gradi per circa 12 ore e poi lasciata in frigorifero almeno 8) oppure panna montata unita a del buon mascarpone  ( molto più facile e veloce….), una buona tazza di té e ad altre leccornie dolci e salate. Personalmente li  gusto al mattino a colazione con caffè e latte e li trovo deliziosi anche nature.

La ricetta che vi propongo ha scorza d’arancio e cranberries secchi nell’impasto.  A vostro piacere potreste mettere uvetta o vaniglia o cannella oppure solamente buccia di limone, ecco le dosi per circa 12/14 scones:

 

  • 300 gr. farina + 30
  • 170 gr. burro freddo
  • 50 gr. zucchero
  • 2 cucchiaini di lievito
  • 1 cucchiaino di sale
  • 2 cucchiaini di buccia d’ arancia grattuggiata (1 arancia)
  • 2 uova
  • 130 ml. di panna fresca e fredda
  • 70 gr. cranberries

Accendi il forno a 200 gradi.  Nell’ impastatore unisci 300 gr. di farina, il lievito, il sale, la buccia dell’arancia grattuggiata. Mescola, quindi unisci il burro freddo fatto a dadini.Otterrai un impasto “bricioloso”, unisci i cranberries. A questo punto aggiungi le 2 uova sbattute alla panna e per finire i 30 grammi di farina rimasti. Avrai un composto molto umido.img_0776

Portalo sulla spianatoia bene infarinata e stendilo in un rettangolo alto 2,5 cm. taglialo in triangoli (oppure se preferisci usa un coppa pasta e avrai degli scones rotondi)

Appoggia i triangoli su una placca da forno rivestita di carta, cospargi con un poco di zucchero se desideri ed inforna a forno caldo per circa 15 minuti.

Lascia raffreddare su una griglia e gustali con un buon té.

Enjoy!!!

 

 

Marramamma

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