Il burraco

Il gioco delle carte è sempre stato un passatempo piacevole. Permette di incontrare amici, divertirsi (a volte anche arrabbiarsi…) passare un pomeriggio o una serata in maniera diversa.

Qualche anno fa quando la televisione, il computer e i tablets erano meno protagonisti delle nostre vite era più facile vedere persone con le carte in mano. Nonni con nipotini che giocavano a Ruba mazzo, signori che urlavano Scopa! signore che durante i pomeriggi sorseggiavano un caffè giocando a Canasta e giocatori che si sfidavano nei circoli di Bridge.

A me è sempre piaciuto avere le carte in mano, sin da piccolina. Sarà che mia mamma tutti i giovedì pomeriggio aveva le sue partite di canasta ed io e i miei cugini in quei pomeriggi ci divertivamo anche giocando a Peppa Tencia.

Oggi il mio gioco preferito è il Burraco. Ci gioco con passione. Organizzo piccoli tornei a casa e vado volentieri a giocare da amici quando mi invitano. Osservare le persone quando giocano a burraco o a carte in generale è interessante e si impara parecchio sul loro carattere, ne ho fatto un piccolo elenco, vi interessa? Eccolo, continuate a leggere.

  • Il giocatore puramente fortunato è quello che pesca sempre la pinella o la carta giusta che serve a chiudere
  • Il timoroso che prima di scartare ci mette dieci minuti e tu nel frattempo ti addormenti
  • il concentratissimo sul gioco che non spiccica parola durante tutta la partita
  • il distratto che al contrario non ne fa una giusta, scarta  gli attacchi  buoni per gli avversari e non vede  il  prorio burraco che è lì che aspetta quella carta da sempre
  • il nervosetto che se perde butta le carte, quello è il mio preferito mi fa morire dal ridere…
  • il   giudice che ha il regolamento stampato nella mente e non te ne fa passare una
  • il curiosone , cioè quello che sbircia le tue carte così non ti da lo scarto utile
  • il  ladrone che ops quando conta le carte aumenta spesso i punti e guardacaso a suo vantaggio…
  • il piangina che è una lamentela continua perché non ha mai pinelle, non gli entra mai la carta buona…. mio marito dice che io appartengo alla categoria 😏
  • il non è colpa mia che ha sempre la scusa pronta e se perde non se ne assume le responsabilità

A voi piace giocare a carte? Vi riconoscete in una di queste categorie? Oppure appartenete ad una tipologia che non ho nominato?

 

Amiche di penna # 13

Risotto ai peperoni di Rosy

Questa ricetta non mi è arrivata via mail ma a voce.

La gentilezza di Rosy, che mi ha spiegato come faceva questo risotto estivo, mi ha davvero reso felice.

Rosy è la proprietaria del negozio di frutta e verdura dove faccio rifornimento quando sono al mare. È un negozio piccolino ma si trovano sempre prodotti freschissimi. Questa signora cortese e disponibile mi ha raccontato che  questo risotto lo  prepara quando non c’è la figlia che non lo ama particolarmente. Io l’ho trovato buonissimo e l’idea di utilizzare prodotti di stagione mi piace sempre. Vi racconto come si fa questa piccola  leccornia.

Ingredienti per 2 persone:

  • 1 peperone giallo
  • 1 peperone rosso
  • 1 scalogno
  • 1 piccolo spicchio d’aglio in camicia
  • 150 gr. riso carnaroli
  • brodo di carne q.b. (ho usato il dado)
  • 50 gr. burro
  • 50 gr. parmigiano

Lavare e pulire i peperoni, farli a pezzi e metterli in un robot per sminuzzarli (devono restare a piccoli pezzetti). Preparare il brodo fatto con il dado. Usando la metà del burro soffriggere lo scalogno, unire i peperoni tritati quindi il riso. Portare a cottura aggiungendo 2 mestoli di brodo tutte le volte che viene assorbito dal riso. Dopo circa 17/18 minuti spegnere aggiungere il burro ed il formaggio per mantecare. Lasciare riposare un minuto e servire.

È di una bontà incredibile, cremoso e in questa stagione i peperoni sono al top. Una volta provato secondo me lo rifarete. Grazie Rosy!

Enjoy!!!

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Correre, il mio antidoto contro i momenti no

Questa mia passione nacque parecchi anni fa. Per la precisione nel 1996 quando mancò improvvisamente il mio papà.  Fu un periodo difficile, il dolore mi sommergeva ad ondate. Mio marito, i bambini e mia mamma erano gli affetti su cui mi concentravo per sentire meno la sua mancanza. Il mio papà morì alla fine di ottobre, la sua e la mia stagione preferita. Cominciai a fare lunghe camminate.  Mano a mano che il freddo avanzava ero sempre più infagottata in maglioni, guanti, cappelli e piumini. Fu così che in un clima non proprio clemente decisi di velocizzare i miei passi, di cambiare abbigliamento in favore di qualcosa di caldo e più adatto ad una Gisella che si era messa in testa di voler correre.

Gli inizi sono stati faticosi, certo ne più e ne meno che  come lo è per qualsiasi nuova attività. Le salite mi spezzavano il fiato e le gambe; dove abitiamo è tutto un su e giù, ma quando ero fuori a faticare mi sentivo meglio. Senza accorgermi quasi (ma sudando sempre….) i chilometri che percorrevo diventavano sempre di più e la mia mente si concentrava cercando la fine della salita, sapendo che dopo la curva il paesaggio sarebbe cambiato, osservando le nubi o facendo attenzione a dove mettevo i piedi quando ero sui sentieri nel bosco; così il dolore per la perdita si allentava, non quello fisico, ahimè…  e riuscivo ad essere più serena e con una forza interiore tutta nuova quando arrivavo a casa.

Se ripenso ad un’amica che  mi propose di fare jogging  la prima volta che abbiamo vissuto negli Stati Uniti e a cui io risposi: “ Mai e poi mai …” Insomma potete ben vedere che sono una persona dalle salde convinzioni 😂😂😂.

Ho corso in qualsiasi clima ed in qualsiasi luogo dove ho abitato o che ho visitato. Ho raggiunto dei buoni livelli “per una donna”  (parole di un amico con cui ho mangiato chilometri), mi sono preparata per gare impegnative in buona compagnia o da sola (moooolto più noioso e duro farlo in solitaria). A volte l’idea di uscire a fare il lunghissimo era abbastanza odiosa, ma sapevo che una volta chiusa la porta dietro di me mi sarei sentita bene; sola con la mia fatica, i miei pensieri, il desiderio di farcela e la soddisfazione che avrei sentito subito dopo aver raggiunto l’obbiettivo. Vi sembro per caso un pò competitiva? Noooooo

Non uscivo solo ad allenarmi però. Spesso mi capitava di farlo per stare in compagnia di una buona amica, dove chiaccheravamo a singhiozzo, in salita infatti stavo proprio zitta, oppure perché ero arrabbiata e dovevo scaricarmi o anche perché sentivo la mancanza di questa attività che scatena le endorfine e ti va sentire bene. Spesso le soluzioni migliori ai miei problemi le ho trovate durante una corsa. La mente era completamente vuota (almeno credevo) e poi ecco lì, la soluzione ideale, quasi una magia.

Negli ultimi anni ho dovuto rallentare. Acciacchi fisici mi perseguitavano e sono passata ad attività che mi danno quasi le stesse belle sensazioni  ma che non infieriscono così tanto sui miei poveri piedi.

La corsa resta comunque uno dei miei amori, quando sono al mare non posso proprio farne a meno. Correre sulla spiaggia, ammirare il sole che sale, non trovare nessuno in giro – a parte i quattro pazzi che come me calzano scarpette ed escono a fare chilometri – è davvero una felicità.

Qual’è il vostro modo di combattere i periodi difficili o di farvi passare un’arrabbiatura? (a parte mangiarvi un kg di gelato intendo, a me capita….) C’è chi esce a fare shopping, chi si mette in cucina ( mi capita pure quello) o si attacca al telefono per cercare conforto da una voce amica. Voi come vi comportate?

Lo so oltre ad essere competitiva -solo con me stessa però-  sono anche curiosa…. Mi perdonate e mi raccontate? Un abbraccio a tutte ed attendo i vostri commenti 😘

 

Mare uguale costume

Se anche voi avete scelto come meta vacanziera il mare allora in valigia non possono proprio mancare alcuni costumi. Adoro i costumi interi, li trovo chic e capaci di mimetizzare i punti critici. Ne ho alcuni che indosso volentieri, ma ammetto che vedersi con la pancia bianca ed il resto di un bel color dorato non sia il massimo; così mi rassegno e mi costringo ad indossare anche i bikini.

Curiosando nei negozi ho visto costumi molto belli sia a tinta unita che a fantasia.  Quadretti, righe, foglie e fiori, volants e pizzi, ad ognuno il proprio. Lo sapete che i costumi fantasia hanno il potere di togliere gli sguardi dai piccoli inestetismi per catturare la figura nel suo complesso?  Vi  faccio una confidenza quest’anno nel mio armadio sono finiti costumi fantasia, non ne avevo neppure uno e una volta scoperto il trucchetto non ho saputo resistere, poi se ne trovano di carinissimi….

Ho scoperto casualmente un’ artigiana che produce costumi su misura. A dire il vero l’attività nacque parecchi anni fa grazie alla signora Paola, oggi la figlia Francesca ne ha preso il testimone e continua nella produzione di questi piccoli capolavori. I costumi di BikiMania hanno la caratteristica di poter abbinare e scambiare diverse tipologie di slip e top fra di loro così da poter comporre il costume e farlo diventare unico, scegliere la fantasia o il colore  fra tantissime belle magline ed anche abbinare taglie diverse. Sono tutti prodotti nel laboratorio di Arzachena e la giovane proprietaria ricerca con grande cura tutti i materiali che poi utilizza.

Se siete curiose potete entrare nel suo sito e nel caso acquistare http://labikimania.com

Ed ora che abbiamo il costume che ci piace e che ci calza perfettamente basta metterci un bel caftano e siamo pronte per la spiaggia!

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foto pinterest e personali

Una fresca crema di piselli

Quando sono al mare (ma anche in città) prediligo piatti semplici e veloci come la mia crema di piselli. La potete mangiare tiepida o a temperatura ambiente quando il caldo non da tregua (io però in primavera quando ci sono i pisellini freschi la gusto anche calda)

La ricetta che vi propongo è per due persone così non vi resta che moltiplicare per avere le dosi  giuste per il vostro numero di commensali. Per quanto riguarda il brodo vegetale io vado ad occhio, state abbastanza scarse siete sempre in tempo ad aggiungerne se la crema risulta troppo densa.

Ecco gli ingredienti per 2 persone:

  • 250 gr. piselli freschi o surgelati
  • 1/2 scalogno o 1/2 piccolo porro
  • 3 rametti di menta fresca più qualche fogliolina per guarnire
  • 2 fettine di prosciutto crudo oppure qualche crostino rosolato in un pochino di burro.
  •  brodo vegetale q.b.
  • olio extra vergine d’oliva, pepe

Affettare lo scalogno o il bianco del piccolo porro rosolarlo in un cucchiaio d’olio e cuocere dolcemente per qualche minuto. Unire i piselli freschi o quelli surgelati e  i rametti di menta  fresca. Mescolare, coprire bene con il brodo vegetale e cuocere per 30 minuti. Nel frattempo. mettere le due fette di prosciutto in un padellino e cuocerle sino a farle divenire croccanti, una volta raffreddate fatele a pezzettini. Vi serviranno per guarnire la vostra crema.  Una volta cotti i piselli usate un frullatore ad immersione per farne una crema. Aggiustate la consistenza con il rimanente brodo nel caso fosse troppo densa.  Se desiderate gustarvi la crema calda impiattate, decorate con il prosciutto o i crostini, macinate un pochino di pepe nero, unite un goccio di olio e servite. In alternativa attendete sino alla temperatura desiderata.

Ricetta facile, veloce e gustosa…

Enjoy!!!

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Personal shopper?

Dai anche a voi sarà capitato di aprire il vostro armadio e di non sapere bene cosa mettere, oppure di guardare una persona e di chiedervi se la mattina mentre si vestiva era completamente sveglia…. Ci sono giorni un pò così in cui il nostro aspetto non è esattamente quello che vorremmo. Vuoi la fretta, vuoi l’indecisione del momento, vuoi il cattivo acquisto, ma ogni tanto una giornata così capita un pò a tutti.

Fare shopping dovrebbe essere un momento di divertimento, ma non per tutti lo è. C’è la manager sempre di fretta e non particolarmente attenta agli ultimi dettami della moda; c’è chi nella giungla di abiti di un negozio si perde e resta un pò sgomento; c’è chi non è in grado di valorizzare il proprio aspetto nella giusta maniera e finisce per comperare quello che non dona al 100%; c’è chi non segue la moda per niente ed avrebbe bisogno di un aiutino per imparare a fare i giusti abbinamenti; c’è anche chi non sa  quale colore si accorda meglio al proprio incarnato o ai propri occhi e non ha neppure un’amica con cui fare compere e a cui chiedere consiglio. Insomma i casi sono vari – e non li ho neppure elencati tutti – e forse anche per questo la figura del personal shopper  sta prendendo sempre più piede anche in Italia. I costi possono variare parecchio e vanno dai 250/300 Euro ai 1.200 per un servizio a tutto tondo. I consigli riguardano l’abbigliamento che meglio si adatta  al nostro fisico, a come evidenziare i nostri punti di forza e minimizzare i difetti, accostare colori e scoprire lo stile che più addice  al nostro carattere ed al nostro modo  di vivere.  Ci sono personal shopper che svelano l’indirizzo di negozi dove trovare le calzature più particolari, quelli che indicano dove acquistare capi di buona qualità, non necessariamente di marca ma di tendenza, quelli che vengono in casa ed aiutano a fare man bassa di quello che nel nostro armadio proprio non deve esserci.

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Ho un’amica che sarebbe una perfetta personal shopper ha un blog molto bello dove regala consigli e ci fa conoscere le ultime tendenze. Loredana di http://www.snowinluxury.com/, fateci un giretto non ve ne pentirete😉.

Per quanto mi riguarda mi diverto ad andare per negozi. Qualche anno fa lo facevo più spesso… ora mi sembra di avere gli armadi stracolmi, forse anch’io avrei davvero bisogno di chi con tatto e acume mi dicesse butta, butta, butta, (intendo regala….)  oppure mi servirebbe solo un altro trasloco.  All’epoca in cui cambiavamo spesso casa gli armadi mi sorridevano ed erano perfetti. Forse è più semplice uscire con un’amica o un personal shopper  e divertirsi per un pomeriggio andando per boutiques dopo aver fatto un pò di repulisti, vero?

p.s. ma voi investireste in un personal shopper?

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foto pinterest

Manuale per la casa delle vacanze

Avere un piccolo  rifugio dove  andare in vacanza e ritrovarsi è una dei piaceri della vita. Che sia mare, montagna o campagna aprire la porta e sapere che le vacanze stanno iniziando e che siamo circondati da ciò che amiamo ed abbiamo scelto con cura negli anni, a mio avviso, è impagabile. Per raggiungere questo traguardo, per far si che le vacanze siano davvero tali dobbiamo  giocare d’anticipo.

La casa delle vacanze deve essere un luogo facile da tenere, comodo, funzionale ed assolutamente grazioso, perché anche l’occhio vuole la sua parte.

Il mio piccolo paradiso si trova in Sardegna. L’arredamento che ho scelto è lineare, i colori sono chiari e ci sono alcuni richiami al verde turchese del mare sardo.

Questa casa è stata acquistata quando vivevamo a Parigi e così quando andavamo  per mercatini ero sempre alla ricerca della stampa adatta da appendere alle pareti, della lampada particolare da mettere sul tavolino fra i divani, dei piatti bianchi e blu semplici, delle tende di lino per la camera da letto. È stato divertende creare da zero questo nostro angolo marino, vedere la mia personale impronta ovunque e  ricordare che il posapentole a forma di polpo è stato acquistato in un negozietto della Normandia.

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I divani una volta bianchi e super sporchevoli sono ora grigi. Non rimpiango la scelta perché in una casa di vacanze ci si deve riposare e vivere in libertà senza troppi crucci ed i divani bianchi a me qualcuno ne hanno creato…..

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Ciò che viviamo al 100% è lo spazio esterno, la nostra terrazza ci ospita a colazione e cena, durante le nostre partite serali di burraco, quando abbiamo amici  per un mirto ed ed anche ora che sto scrivendo questo post.

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  1. Pavimenti nudi (i tappeti sono belli ma richiedono extra tempo al momento delle pulizie, se proprio non potete farne a meno una bella stuoia…)
  2. Colori chiari ed uno  che si rincorra un pò ovunque (quadri, cuscini, candele, stoviglie….), magari il blu, l’azzurro o il verde acqua come ho scelto io. Se non si ha la fortuna di vedere il mare dalla finestra sembrerà di averlo vicino comunque
  3. Pochi oggetti perché risalteranno maggiormente e ricordate che il troppo strompia.
  4. Negli ultimi anni lo shabby chic impazza e lo trovo uno stile adatto alle case di mare
  5. Non dimenticate qualche soggetto marino: delle conchiglie,  una barca o dei piccoli pesci di legno. Rendono interessanti anche gli angoli dimenticati.
  6. Tessuti naturali come cotone e lino sono freschi e leggeri e si adattano alla casa del mare in un modo perfetto.
  7. Ed ora mi serve un vostro parere cosa dite, dipingo la credenza, il tavolo e le sedie di un bianco “annacquato”? Secondo me starebbero bene….

 

 

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