Sto viaggiando…

Sto viaggiando a 30.000 piedi da terra… ho aperto il mio Ipad e sto ricominciando a scrivere qui.

La cosa mi sembra un po’ strana, è così tanto che non lo faccio

Nella mia mente ci sono mille domande:

Sei sicura?

Ci sarà ancora qualcuno che ti verrà a leggere? Che vorrà chiacchierare con te? Che vorrà confrontarsi o esprimere parere contrario al tuo?

Hai ancora argomenti interessanti, o semiseri, o di attualità e quel lato di leggerezza che ogni tanto è un toccasana nella vita di tutti i giorni?

Mi sono data risposte a tutte queste domande e anche ad altre che …vi tralascio e sapete cosa ho risposto? (Forse lo state immaginando..)

Ho risposto con un bel SI!

Voi ci sarete? Lo spero

L’aereo sta iniziando la discesa, la hostess con un sorriso mi ha fatto capire che è ora di riporre l’Ipad.

A presto

p.s. vi racconterò dove sono 🥰

Occhi belli

Potete immaginare di chi sono quegli splendidi occhioni blu…

Sono occhi limpidi, curiosi, innocenti.

Sono occhi che mi ricordano il colore di quelli del mio papà, blu intenso e che a seconda della luce cambiano sfumatura. Sono gli occhi di tre dei quattro nonni (sappiate che mi fa ancora effetto usare questa parola) sono i bellissimi occhi della mamma….

Sono occhi attenti, che non ti lasciano un secondo e che sembra ti studino (speriamo di passare l’esame). Sono occhi che ti stregano e ti fanno innamorare perdutamente…

Gli occhi sono lo specchio dell’anima…

così ho sempre sentito dire e credo sia vero.

Gli occhi assieme alle mani ed al sorriso sono quello che osservo per prima cosa in una persona.

Il sorriso mi lascia intendere se chi ho di fronte è una persona garbata, dolce, ben disposta verso gli altri (di solito i musoni sorridono raramente, ad esempio)

Le mani sono un po la mia fissazione, le osservo spesso. Le mani ci parlano della persona che abbiamo di fronte, ci dicono che lavoro fa, se è ansiosa o insicura, metodica o generosa. Credo che mani curate siano segno di rispetto verso se stessi e verso gli altri ma anche il modo di muoverle o di posarle ci svelano l’identità del legittimo proprietario.

Ma tornando agli occhi ne ho visti di ridenti, di seri o pensierosi, di scanzonati e divertiti che guardano al mondo con con un briciolo di ironia (che a volte non guasta). Mi è capitato di incontrare anche occhi sfuggenti che non vogliono farsi leggere o occhi tristi che sembrano avere abbandonato interesse perché la vita non sempre è facile. Ho incontrato tanti occhi felici e luminosi, occhi gentili e caritatevoli, occhi sorridenti e dolci…. Si gli occhi sono il nostro specchio, ne sono convinta.

Avevo scritto un articolo, tempo fa, (https://mypie.site/2019/10/28/pensieri/) in cui parlavo di un giovane uomo che viveva per strada sotto casa nostra a NY. I suoi occhi erano attenti e vivaci e in completa dissonanza con la vita che stava vivendo. Mi ero posta delle domande perché il suo sguardo era scanzonato ma non rassegnato, mi sembrava che accettasse di buon grado la scelta fatta ma senza per questo rinunciare a vivere con interesse ogni giorno. Sì i suoi occhi avevano una luce che non si coglie sempre e mi dispiacevo della sorte che gli era toccata.

Voi avete mai osservato gli occhi delle persone? Davvero raccontano tanto! Bisogna solamente avere la curiosità e la volontà di osservarli per capire un pochino più a fondo chi abbiamo davanti.

Voi lo fate mai?

p.s. mi ricordo che quando i miei figli erano piccoli gli dicevo che potevo vedere le bugie nei loro occhi. Mi prendevano sul serio e così quando me ne stavano raccontando qualcuna li chiudevano. Se ci ripenso oggi mi viene da ridere ma anche allora avevo difficoltà a restare seria. ☺️

Caro Ottobre…

… in questo istante non so se mi piaci come sempre.

Ti ho sempre amato perché porti con te ricordi di una Gisella bambina che mangiava castagne in piazza del Duomo con i nonni, che faceva i compiti sui quaderni nuovi (si io appartengo alla schiera di bambini che iniziavano la scuola a Ottobre), che andava a raccogliere le mele nel giardino di zia Anita perché poi Anna Teresa faceva la sua Tarte e la mangiava con gusto seduta al tavolo dei bambini.

È arrivata poi la Gisella che andava con le amiche a comperare il nuovo maglioncino per le feste del sabato pomeriggio (perché io alle feste andavo al sabato pomeriggio e qualche volta alla sera con rientro a casa alle 11…)

Poi facendo un gran balzo in avanti con il tempo, mi ricordi la Gisella mamma, che in Ottobre ricominciava a fare il taxi perché partivano le attività sportive e allora piscina e scuola calcio oppure tennis e lei sempre ad accompagnare o ritirare qualcuno, sempre avendo in borsa una merenda veloce o un succo di frutta, faceva i compiti con Niccolò e Tommaso e gli cucinava quello che loro desideravano di più (ma anche quello che non amavano proprio 😇)

E continuando a fare balzi giganti è arrivata la Gisella che 3 anni fa con entusiasmo si è messa a cercar casa a New York, a pensare al trasloco, a comperare mobili, oggetti e tutto quello che ha fatto diventare il suo nuovo appartamento la home americana.

E siamo arrivati alla Gisella odierna, che sta cercando di vendere i mobili che non può portare in Italia, ha una casa abbastanza caotica, dove le pigne di documenti, maglioni e lenzuola cominciano a spuntare ovunque, che è fisicamente già provata (e le mancano ancora 3 settimane al trasloco… ma terrà botta) e che pensando che siamo ad Ottobre viene colta da malinconia perché sa che abbandonerà un pezzetto di cuore sul suolo americano, come le è sempre successo quando ha chiuso la porta di casa tutte le altre volte.

Quindi, caro Ottobre, mi capirai se quest’anno per te ho sentimenti contrastanti ma ti do comunque il benvenuto perché so bene che alla fine mi serberai cose belle e mi dimenticherò, come sempre, delle fatiche, dei contrattempi e dei disagi che incontrerò in questi prossimi giorni.

Chiudo questo mio messaggio personale a te con un sorriso e strizzandoti l’occhio perché mi devi dare una mano a superare il caos che sarà la mia vita prossimamente e perché voglio trovare il tempo di ammirare quello di bello che tu regali, e allora alla fine di dico:

Gisella

Foto @pinterest

Megxit

Non ho visto l’intervista dei Duchi di Sussex nel momento in cui è andata in onda ma l’ho registrata e devo dire che non è stata una vera sorpresa…. Sono state fatte parecchie accuse (ecco perché non mi ha sorpresa, me le aspettavo) ma quello che ho sentito, se vero al 100%, è effettivamente terribile.

L’ambientazione, le espressioni dei volti dei protagonisti ( intendo anche quelle di Oprah Winfrey, una fra le donne più potenti della televisione americana), le parole dette mi hanno fatto pensare: ” sì, siamo a Hollywood” dove ogni cosa viene spettacolarizzata.

In realtà credo che, se davvero tutte le parole pronunciate da Meghan e da Harry sono vere, la loro vita a Buckingham Palace non è stata proprio facile.

Non sentirsi accettati è doloroso e anche non trovare una sponda sicura nella propria famiglia è affare difficile da metabolizzare. Direi che la situazione era, ed è, particolarmente complicata…

Generalmente prima di dare giudizi mi faccio la domanda: ” se ci fossi io come reagirei?” Onestamente in questo caso non mi ci posso proprio mettere nei loro panni.

La famiglia reale è cosa distante da ognuno di noi, ha delle regole incomprensibili ai più, ha tradizioni che devono essere rispettate anche se forse sono ormai obsolete, le libertà personali sono molto limitate e la vita patinata che ci viene presentata dalla stampa forse non è così divertente ma….

Ma non capisco perché voler assestare un colpo così pesante alla propria famiglia di fronte al mondo. Per rivalsa? Per voler imporre dolore a chi ne ha causato? Per allontanarsi definitivamente da chi si aveva già lasciato? Per rinnegare il passato che fa parte di noi e che ci ha fatto diventare chi siamo?

La maggior sorpresa è stato Harry. A dire la verità Meghan l’ho sempre vista come una donna con idee molto chiare e con obbiettivi certi a cui arrivare. Sicuramente il principe ha fatto quello che ogni marito avrebbe fatto: ha difeso la moglie e la propria famiglia, chapeau! La sorpresa viene dai modi usati, non particolarmente… reali.

Sono curiosa di vedere cosa succederà.

Una quasi certezza c’è. Sembra che siano stati pagati 7 milioni di dollari per l’intervista. Dobbiamo credere che il vile denaro abbia influito? Io spero che il motivo non sia questo e resto convinta che il dolore non vada mai spettacolarizzato. Voi cosa ne pensate?

Siamo fatti di ricordi

Questa mattina è un po’ così… Sarà questo inverno che non finisce e che sento pesante sulle spalle o sarà un po’ di malinconia di quello che non c’è più.

Non mi sto lamentando, so che nella vita le cose si modificano o finiscono, so che avrò modo di iniziarne altre e so anche che i ricordi sono dei punti di partenza…. Ci avete mai pensato?

Siamo fatti di ricordi. A volte non ce ne rendiamo conto ma le nostre azioni sono intrise di insegnamenti che ci sono arrivati e che abbiamo fatto nostri, sovente sono bellezza, bellezza e lusso di potersi perdere nella malinconia del passato che diviene il nostro presente e da cui possiamo crearne uno nuovo per poi poterlo ricordare.

Il mio amore per passeggiare all’aperto è ciò che facevo da bambina con mio papà, preparare la crostata alla marmellata di albicocche è un ripetere quello che faceva mia mamma, l’amore per la lettura o l’arte potrebbe derivare da ciò che facevamo con qualcuno a noi caro o con cui abbiamo passato del tempo.

I ricordi sono gentilezza, sono viaggi nella memoria, sono momenti andati ma che possiamo rivivere mille volte. Sono profumi, suoni, azioni, sono luoghi, foto del passato che ci fanno compagnia, sono esperienze dolorose che ci hanno insegnato qualcosa, sono immagini di felicità da cui possiamo attingere forza in momenti più tristi.

I ricordi sono segni della vita che passa ma che ci hanno fatto diventare quello che siamo. Facciamone tesoro.

foto @pinterest

Amicizia e menzogne

Anche a voi sembra che queste due parole non possano andare a braccetto?

Ho già scritto altre volte sull’amicizia, è uno di quegli argomenti che mi sono cari. L’amico è una persona importante nella mia vita, è colui che mi conosce a fondo, colui che mi sa leggere e a cui permetto di leggermi. Patrizia, Isa, Monica, Alessandra, Margot. Potrei aggiungere altri nomi alla lista ( ma non troppi…) Tutte loro mi fanno stare bene, con loro so che posso essere me stessa, a loro so che posso confidare segreti, gioie o preoccupazioni, so che non ci sono invidie nascoste, so che sono leali, che mi dicono le cose come stanno, che mi aiutano quando ne ho bisogno.

Le amicizie recenti o di lunga data hanno tutte due caratteristiche: lealtà e sincerità Questi sono i miei due fondamentali. Certo a volte sono prerogative che non tutti hanno, ma io sì. Me le hanno insegnate sin da piccola: rispetto, sincerità, generosità, fiducia, solidarietà e stima. Questi sono i valori importanti che cerco in un’amico e sono gli stessi con cui sono cresciuta e che spero di aver passato ai miei figli.

Loredana del blog https://www.snowinluxury.com/ ha scritto di amicizia e delusioni che sono derivate dall’aver riposto fiducia nelle persone sbagliate.

Capita di sbagliarsi a volte, ma si va avanti. Si chiude un capitolo ma non per questo i valori vanno perduti.

Però no, amicizia e menzogne non vanno proprio a braccetto!

La pensate come me?

Un abbraccio a tutte voi! 😚

L’abbraccio della mamma

È la prima cosa che conosciamo quando veniamo al mondo: le braccia della mamma.

Sono il rifugio migliore che si possa trovare. Un rifugio pieno d’amore, di comprensione, di sicurezza.

Non importa che età  si ha quando ci si abbandona in quelle braccia. Quando si è bambini sono il conforto  allo stato puro, la certezza che tutto passerà, che in quelle braccia saremo al sicuro a dispetto di tutto e di tutti. Da adolescenti l’abbraccio della mamma  forse non lo cercheremo con così tanta frequenza ma sarà ancora il porto  sicuro dove approdare quando si incontreranno le prime difficoltà vere, quelle che ci sembrano  insormontabili ma che magicamente scompaiono quando affondiamo in quelle braccia e la voce della mamma ci dà sollievo. Da adulti troviamo gioia oltre che affetto incondizionato e l’abbraccio  della mamma è forse meno saldo e forte rispetto a prima, ma è sempre lì con il suo calore, il conforto   ed il suo profondo senso di pace che ci regala.

La stretta della mamma è energia pura, è amore infinito ed è anche il gesto più bello che  le possiamo regalare. Domani stringiamola forte, diamole un bacio. È la sua festa!

Auguri a tutte le mamme che mi leggono. Vi abbraccio

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p.s. nella realtà un abbraccio lo darei a tutti, nn solo alle mamme 😉

pic prese dal web

#Covid19 sempre da New York

Buongiorno a tutti, (forse sarebbe meglio buona sera per voi?) Sono sempre qui, a guardare  il cielo da dietro una finestra,

1AEE0A2E-3602-4243-802A-2D236A6213F1immagino voi facciate lo stesso (a meno che non abbiate un pezzetto di giardino e nel caso sappiate che avete tutta la mia invidia… 😬🤪😂) ma in questo periodo funziona così…

Seguo sempre come vanno le cose in Italia e sono un pochino sollevata vedendo che   le misure prese stanno  davvero funzionando. Sono particolarmente attenta alla Lombardia visto che i ragazzi sono a Milano ma osservo anche tutto il resto 😉. Continuate  a comportarvi con consapevolezza, a rispettare le regole.  Ancora  qualche sacrificio e  poi…. potrete tornare ad abbracciare tutti, a bere il caffè al bar e a passeggiare nei prati.

Volete sapere cosa succede qui da me? Dunque, la preoccupazione sale, sale tanto. Come vi avevo già detto il governo con qualche momento di ritardo ha fatto partire l’ingranaggio. A New York, una fra le città più colpite, si sono approntati ospedali da campo, uno anche  a Central Park.

34207224-B611-4601-967A-7C324E65AF9Ded è arrivata la nave ospedale della marina militare americana USNS COMFORT a supportare gli ospedali della città che sono al tracollo. Questa unità non avrà pazienti ammalati di Coronavirus ma curerà tutte le altre emergenze. È ancorata sotto casa, la cosa non so se mi dà più sicurezza o agitazione, comunque è lì e medici e personale tutto, sono all’opera per aiutare quando occorre. Ecco il video che ho fatto al momento dell’attracco.

A4CA8B6D-20BC-431C-BBF4-9513E0126F66Il nostro governatore MR. CUOMO, non ha ancora applicato lo STAY AT HOME ORDER – come hanno fatto altri stati – ma ha finalmente deciso di chiudere i parchi gioco che spesso accoglievano bambini  e genitori durante le giornate assolate. I parchi cittadini sono ancora aperti perché ritiene che passeggiare e correre siano indispensabili per la nostra salute…. Saremo in perfetta forma quando il COVID 19 ci colpirà… Sì avete ben letto fra le mie parole, la cosa mi fa infuriare! Guardate questa foto  scattata ieri, primo giorno di Aprile, a CENTRAL PARK .

E067CB8E-B015-4498-B256-4F4B301E0C02Detto ciò parecchi newyorchesi    lavorano da casa o stanno in casa (a parte quando escono per la corsetta o la passeggiatina…) perché è pressoché tutto chiuso. I più fortunati si sono trasferiti nelle case di vacanza ed hanno abbandonato la metropoli. Qui c’è ancora la possibilità di spostarsi da un luogo all’altro a patto che all’arrivo a destinazione si osservi un periodo di quarantena. La città ha un aspetto singolare e silenzioso, un po’ spettrale. Anche qui si sentono le sirene delle ambulanze e la cosa mi mette tristezza e preoccupazione.

Cosa succede nella mia quotidianità? Come molti di voi cucino, pulisco e faccio qualche lezione di kickboxing via web, poi mi doccio, mi vesto e mi trucco. Ho anche preso in mano ago e filo per fare delle mascherine visto  che quelle ordinate alla fine di gennaio non sono ancora arrivate… ( ho rifatto altri ordini, wish me luck🤞🏻) Voi come state?

Qualche sera fa ascoltavo TRUMP durante la sua conferenza stampa. Ha usato il termine WAR . Ha detto : “Siamo in guerra e come in guerra agiremo” Se da un lato queste parole possono fare paura dall’altro capisco. Siamo in guerra contro  questo VIRUS  e come in guerra si agirà. Si lotterà sino alla vittoria senza risparmiare le forze. Vinceremo!

WE WILL WIN, STAY SAFE!

Vi mando un grande abbraccio e grazie per passare da qui. 💕

 

Foto web e mypiesite

Covid 19, New York

Uniti si vince !

Siamo preoccupati! Sì siamo preoccupati nel vedere cosa succede in Italia, siamo, preoccupati perché in caso di necessità siamo bloccati al di qua dell’oceano, siamo preoccupati perché i nostri figli  sono distanti e mia mamma è sola anche se ben accudita.

Sono giornate in cui i pensieri si affollano nella mente, in cui tutto diventa difficile e pesante. Sappiamo che ne usciremo, alcuni con dolori da superare, tutti con nuova consapevolezza. Daremo alla nostra vita un senso nuovo. Avremo riscoperto valori dimenticati, forse la solidarietà diventerà un valore importante e l’egoismo si attenuerà.

Negli Stati Uniti  ora si stanno svegliando… con tanta lentezza e anche poca organizzazione (almeno sino ad ora…) La domanda che mi frulla nella testa è: Ma non hanno imparato nulla dal resto del mondo?

Ieri Trump si è presentato al cospetto degli americani ed ha dichiarato L’EMERGENZA NAZIONALE.  C’erano tante persone accanto a lui, CEO di importanti aziende, luminari nel campo medico, il Vice Presidente. Ha  spiegato più nel dettaglio come l’america intende muoversi.

Per ora i pronto soccorsi sono assaliti da tantissime persone, non vengono ancora fatti i tamponi a tutti e le misure precauzionali che abbiamo in Italia qui non sono ancora implementate. Ieri sono uscita a fare la spesa per un amico e sono stata 45 minuti in fila per arrivare alla cassa. Le distanze non erano rispettate io indossavo guanti e sciarpa (mascherine non pervenute anche se ordinate quasi un mese fa…) e mi stavo sciogliendo 🤪. Sicuramente qualcuno che ha pensato fossi weird/strana ci sarà stato ma la cosa non mi importa proprio. Mio marito lavora da casa da una settimana, la sua azienda si è mossa velocemente altre lo stanno iniziando a fare ora…. Ci siamo messi in quarantena preventiva, è pesante ma solo così ne usciremo.

Mando un abbraccio gigante a tutti, siate forti.

Uniti si vince! 

Combattere

La domanda è: ne vale sempre la pena? Ci sono situazioni che sembrano portare scombussolamenti tragici, ci sono momenti in cui uno non pensa di averne la forza, c’è il fattore carattere da tenere in considerazione, il contesto in cui tutto avviene, la forza di volontà che a volte non “è pervenuta…” Ci sono mille casi diversi e mille persone differenti che affrontano quello che  la vita riserba in maniere opposte. Le malattie, un licenziamento o problemi lavorativi, il passare degli anni che ci mettono di fronte a cambiamenti difficili, il dolore per la perdita di una persona amata, lottare per i propri ideali, per le proprie idee. Ecco, queste sono solamente alcune delle situazioni che potrebbero metterci alla prova… A volte è molto più semplice seguire la corrente, accettare le situazioni qualsiasi esse siano, mettere un bel punto e ripartire, piuttosto che mantenersi belli dritti e lottare… trovare il coraggio quando non sembra proprio essercene.  E voi

Voi siete dei combattenti?

foto presa dal web

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