In costiera amalfitana

L’occasione per andare sulla costiera amalfitana è stato il matrimonio della figlia di cari amici. Era il mese di Luglio, faceva caldo e Sorrento  era già meta  di turisti. Il nostro albergo era costruito sulla scogliera e quando aprivo le finestre e mi sedevo sul terrazzo il mare infinito era davanti agli occhi. Mi ricordo la gentilezza di tutte le persone che abbiamo incontrato, la felicità negli occhi di Giulia e un pò di agitazione in quelli del suo papà.

Essendo arrivati con qualche giorno d’anticipo abbiamo colto l’occasione per visitare i bellissimi paesini della costiera amalfitana. Così al mattino dopo colazione saltavamo in macchina e via a percorrere le stradine strette e tutte curve che caratterizzano quella zona.

Prima tappa Ravello, abbarbicato sulla cima del monte con il suo paesaggio mozzafiato. Camminare in quel paesino è una  sorpresa continua: il Duomo con  l’ampolla del sangue del santo patrono, di fronte, la torre di Villa Rufolo con giardini fioriti e curati che ti accompagnano al “balcone” dove ammiri il golfo di Salerno e i terrazzamenti del terreno.

 

Tutti i paesi che s’incontrano sulla via sono speciali: da Conca dei Marini a Maiori, da Positano  ad Amalfi. Ovunque c’erano negozietti dove avrei voluto comperare  tutto…. ( ed infatti il sandaletto c’è scappato assieme ad una barchetta turchese regalo di Niccolò).

Ad Amalfi abbiamo pranzato in una tipica trattoria con tovaglie bianche e la rete da pesca appesa al muro. Girovagando nelle stradine prima di entrare nel Duomo ho trovato un incredibile presepe acquatico (ed eravamo a Luglio…). Il Duomo poi lascia senza parole per la ricchezza degli interni ed i marmi bianchi e neri della facciata.

 

La sera prima del matrimonio abbiamo cenato da Z’Intoniomare (se passate da lì lo consiglio caldamente) dove oltre agli antipasti con gamberi freschi ed ai paccheri ci siamo anche gustati un ottimo pesce al forno. (con tutto quello che ho mangiato, dolci compresi, ho rischiato di non entrare più nel vestito…..)

Ecco finalmente la giornata più importante. Perfetta l’organizzazione, in chiesa abbiamo aspettato Giulia arrivata al braccio del suo papà, era bellissima. La  cerimonia religiosa è stata seguita dal ricevimento al Grand Hotel Excelsior. Sulla terrazza al calar del sole tanti piccoli amouse bouche, la cena è stata superlativa e il taglio della torta attorno alla piscina è stato molto romantico.

 

Ultimo giorno, risveglio lento, lettura giornale nel rigoglioso giardino dell’albergo, ancora una passeggiata per Sorrento, un pasto leggero e poi di nuovo in aeroporto per tornare a casa. È stata la prima amica di Niccolò che si è sposata, figlia di una mia cara amica e un pò di emozione ha colto tutti….

Rhubarb strawberry pie

Era ottobre quando arrivammo in Minnesota nel 1992.  Vivevamo in una graziosa casetta che dava su un viale alberato. Accanto altre villette come la nostra, niente recinzione e vicini simpatici. Appena arrivata, Katryn, che abitava accanto a noi, organizzò un tè per presentarmi a tutto il vicinato;  la trovai una gentilezza incredibile e un modo per fare amicizia molto carino. La vicina dall’altro lato della nostra casa era Mrs. Campbell, una signora sulla sessantina con figli già grandi e fu lei che la primavera successiva suonò alla porta con in mano questa torta. Dopo aver bevuto un caffè italiano, che probabilmente la tenne sveglia buona parte della notte 😬, mi lasciò questa delizia che assaggiammo finita la cena. Devo essere sincera ero scettica, non avevo mai assaggiato prima il rabarbaro e pensavo fosse amarissimo (l’unico ricordo erano delle caramelle che mangiava mia nonna e che non mi piacevano per niente….) invece….. un’espolsione di bontà al primo boccone.

In questa stagione cominciano a vedersi sui banchi del mercato rabarbaro e fragole così ho pensato che magari volevate provare anche voi questa torta americana.

Ecco la ricetta della signora Campbell:

  • Pasta brisée ( qui la ricetta Apple Pie Time)
  • 400 gr. rabarbaro
  • 400 gr. fragole
  • 200 gr. zucchero
  • 2 cucchiai di maizena
  • un pizzico di sale

Prepara la pasta brisée come indicato nella ricetta della apple pie. Taglia a pezzettini di ca.2 cm. il rabarbaro, pulisci le fragole ed dividile a meta se sono piccole o in 4 pezzi, aggiungile al rabarbaro, quindi lo zucchero, la maizena ed il sale. Stendi il primo disco di pasta brisée nella tortiera,  metti il ripieno di fragole e rabarbaro e chiudi con il secondo disco. Ho bagnato leggermente con acqua e messo un pochino di zucchero sulle strisce di pasta. Qualche foto x spiegare come ho fatto la rete con il secondo disco

Inforna a 180 gradi per 50/60 minuti. Controlla che non prenda troppo colore (come è successo a me l’ultima volta…) nel caso copri con carta d’argento. Fai raffreddare e volendo accompagna con del gelato alla vaniglia o della panna montata, puoi servirla ancora tiepida e il gelato ci stà a meraviglia😋

È buonissima, prova!!!

 

Foto apertura pinterest

Amiche di penna #1

Pizza al formaggio di Maria Luisa Mottola

Maria Luisa è una signora che veramente mi piacerebbe conoscere! (e forse ci riusciremo al prossimo Csaba raduno😊) Sono sempre felice di leggere i suoi commenti e quando le chiesi quali erano le sue tradizioni pasquali mi nominò la Pizza di formaggio assieme alle uova benedette…. Beh non ne avevo mai sentito parlare e la cosa mi incuriosì non poco.

Come vi avevo anticipato quest’angolo sarà dedicato alle nostre ricette del cuore e questa “torta”, che viene mangiata durante  la colazione di Pasqua, sarà la nostra numero 1 (speriamo porti bene come a Paperon de Paperoni 😉 )

Maria Luisa mi ha spiegato che nelle Marche, dove lei vive, questa pizza viene anche chiamata la crescia di Pasqua. E questa festa non è la stessa se non la si porta in tavola. Anni fa le massaie la preparavano addirittura 10 giorni prima di Pasqua. Secondo una vecchia usanza le famiglie si associavano per prepararla, chi batteva le uova, chi setacciava la farina nella madia, chi preparava il formaggio….  Vi immaginate che bello? Durante gli anni la ricetta è stata alleggerita usando dell’olio evo al posto dello strutto e come dicevo si mangia  il giorno di Pasqua accompagnata dall’ottimo salame marchigiano e dalle uova benedette.

Questa è la ricetta che facevano la mamma e la nonna di Maria Luisa quindi a lei particolarmente cara per i ricordi che la legano alla sua infanzia e a queste due  importanti figure della sua vita.

Ecco come fare questa leccornia:

  • 500 gr. farina (Maria Luisa usa la n. 2)
  • 5 uova
  • 19 gr. sale
  • 150 gr. parmigiano ( volendo mescolare del pecorino se vi piace)
  • 150 gr. olio evo
  • 50 gr. lievito di birra (2 cubetti sciolti in un bicchiere d’acqua tiepida con 1 cucchiaino di zucchero)
  • un poco di pepe

Mettere  nel mixer uova, sale, pepe, olio ed il formaggio. Quindi il lievito sciolto nell’acqua tiepida.Amalgamare bene.. A questo punto unire la farina, mescolando lentamente con un cucchiaio di legno.L’impasto deve essere morbido ma non appiccicoso (nel caso aggiungere ancora un pò di farina ma senza esagerare) Versare il composto in una tortiera molto alta (tipo quella dove si cuoce il panettone) dopo averla leggermente oliata ed infarinata. Lasciare lievitare3 ore coperto con uno strofinaccio umido (io di solito metto in forno con la luce accesa) Scaldare il forno a 220 gradi e poi ridurre a 190 per cuocere per 55/60 minuti in forno statico.

Grazie mille Maria Luisa!!! ❤️

Amiche di penna

Buongiorno care amiche,

quando iniziai a scrivere questo blog fu per una sfida verso la mia limitatissima conoscenza informatica. Quando ci riuscii ne fui estremamente orgogliosa e sola allora capii che scrivere era una cosa che mi piaceva molto. E molto mi piace leggere i vostri commenti, impressioni, mi piace chiaccherare con voi e condividere idee; quindi seguendo questo pensiero mi è venuta un’idea e ve la presento.

Il mio blog viene letto da donne, che cosa ci accomuna? Forse alcuni interessi ma sono quasi certa che uno è uguale per tutte. Si perché tutte dobbiamo mettere un pranzo in tavola per le nostre famiglie, come necessità ma anche come gesto d’amore; così ho pensato perché non condividere la ricetta del cuore? Vorrei pubblicare su questo mio piccolo spazio una delle ricette che tradizionalmente fate per qualche ricorrenza, che vi ricorda un momento lieto, la vostra infanzia, una scoperta recente….. e raccontare un poco di voi nell’introdurre la vostra ricetta.

Spero sia una cosa fattibile e che vi piaccia, io sarei lieta di ospitarvi e di imparare qualche nuovo manicaretto. Certo non a tutte fa piacere svelare una ricetta ma se c’è qualcuna fra di voi che desidera farlo mi piacerebbe tanto usiaste questo spazio; mi sembra un modo per approfondire la nostra amicizia, seppur virtuale, e scoprire cibi che magari non appartengono alla nostra cultura culinaria.

Che dite?  Vi lascio qui la mia mail (che poi cercherò di mettere in evidenza nei contatti ed essendo un pò impedita chissà se ci riuscirò….😬)

Un abbraccio a tutte e grazie per farmi visita qui!

                              giserossi@msn.com

Profumo di pitosforo e…

Proust aveva la madeleine io invece ho il profumo dei fiori. Si perchè ad ogni profumo mi tornano in mente luoghi e ricordi.

Il pitosforo che fiorisce in questa stagione con il suo profumo pungente mi ricorda il mare di Liguria, le lunghe passeggiate con Roberto ed il mio cane, la focaccia unta che quando la mangi ti sporchi tutte le dita, l’aperitivo delle sette alla piazzetta di Nervi oppure a San Rocco di Camogli dove ammiri un tramonto stupendo che ti entra nell’anima e ti riappacifica con il mondo….

IMG_1407La mia casa a S.Ambrogio invece la associo al glicine dei miei vicini di casa. Una pianta enorme e vecchissima che si è attorcigliata sopra al garage e che alla sera, quando chiudo le persiane di casa, mi fa restare con il naso in aria per qualche minuto perchè il suo profumo mi dice: è arrivata primavera.

Mirto = Sardegna. Quello è un profumo veramente inconfondibilibile; appena si mette piede sull’isola ti avvolge. Profumo di vacanza, di bagni in mare che a fine giugno è ancora freddo, di corse mattutine sulla costa dove i cespugli di mirto se non stai attenta ti lasciano il loro ricordo, di pic nic in spiaggia, dei miei bambini piccoli che facevano castelli di sabbia, di relax assoluto e di incursioni dal pescivendolo per cucinare uno spaghetto che non delude. Come non affezionarsi al suo profumo?

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Olea Fragrans e….. la mia stagione preferita si avvicina, i camini si accendono, per le passeggiate si mettono i primi maglioni pesanti e le nebbie ovattano tutto. È il profumo  che da bambina associavo all’inizio  della scuola e alle merende con le caldarroste ed i miei cugini. Ho fatto piantare in un angolo del giardino una pianta tanto  mi piace la sua fragranza, e Roberto mi prende sempre in giro perché dice che il nostro è l’unico esemplare senza aroma, ma sono certa che il prossimo autunno si dovrà ricredere e avremo un’esplosione del dolce profumo che i fiorellini bianchi rilasceranno, attendo con impazienza e vi saprò dire se quest’anno ce l’ha fatta🌳.

 

Pasqua è qui

 

Il tempo corre veloce, siamo già a metà aprile. Le giornate si allungano, l’aria si fa tiepida ed il profumo dei fiori è inebriante. Anche in cucina il cambiamento è evidente e in occasione della Pasqua la cucina è l’ambiente dove starò di più.

Mi sono “portata avanti” pensando a come sarà la mia tavola pasquale, alcune piccole decorazioni abbelliscono qualche  angolo, ho già in casa uovo e colomba, fatto la spesa….. insomma quasi pronta manca il prodotto finito, ma per quello si deve aspettare domenica.

Quest’anno la Pasqua avrà i colori del mare e dei prati. Si so che sembra un abbinamento azzardato ma vi mostro e mi direte cosa ne pensate, il menù invece è un quasi classico: assieme alle uova ripiene ci saranno delle piccole quiche alla crema di fave, lasagne agli asparagi, capretto al forno con carciofi e patate delle pavlove rosa con fragole e arriveranno in tavola anche colomba e uovo. Insomma,  poi non so se riusciremo ad uscire e fare una passeggiata ma è quello che ci vorrà!

Dunque per tornare alla mia tavola ecco le 3 opzioni:

Quale preferite? L’idea dell’ovetto l’ho vista su pinterest, il coniglietto segnaposto l’ho scaricato sempre dalla rete ma il resto è farina del mio sacco 😉.

Solo pochi altri accenni pasquali in casa che da martedì lasceranno il posto a qualche mazzo di fiori freschi

Vi lascio con i dolci (alcuni ancora work in progress…)

E voi cosa farete?

A perfect day

Ci sono giornate che sono così: perfette. Non c’è proprio niente che si vorrebbe cambiare…. Ultimamente ne ho vissuta una. Volete sapere?

Milano, ore 11 del mattino, cielo blu, sole che splende, sono in Galleria Vittorio Emanuele davanti all’ingresso della pasticceria Marchesi, un bel mazzo di peonie in mano. Attendo 6 care amiche che arrivano un pò da tutta Italia per bere un’aperitivo, fare quattro chiacchere ( beh qualcuna in più) e pranzare da Filippo La Mantia.

Eccole! Dopo baci e abbracci saliamo. La gioia di rivederci dopo più di 6 mesi si legge sulle nostre facce;  i racconti si intrecciano, le risate scoppiano fragorose, le domande non danno tregua ed il tempo passa in un battibaleno.

IMG_8837Lasciamo quest’oasi verde delicato ricca di uova di cioccolato, dolci squisiti e amouse bouche che ci hanno risvegliato l’appetito. Taxi please, anzi due, ma non prima di aver fatto la piroetta sul disegno del toro che c’è in galleria, e dopo poco eccoci di fronte all’ingresso del ristorante.   Varcata la soglia ad attenderci colei che ci ha fatto conoscere, Csaba dalla Zorza, la signora delle pavlove come viene spesso chiamata e signora di molto altro ancora, aggiungo io.  Assieme a Csaba lo chef  Filippo La Mantia che fa gli onori di casa. Un signore con un sorriso pronto ed una cortesia che colpisce. Saliamo e sedute al tavolo ricominciamo a chiaccherare sommergendo letteralmente Csaba di domande. Tutto quello che la riguarda incuriosisce, e lei con calma, gentilezza e sempre con un sorriso risponde e racconta. È felice di ritrovarci, ci parla di alcuni progetti che le stanno a cuore e che noi tutte speriamo si possano avverare. Ci dice una cosa che ci fa felici! ( ve la direi ma meglio la sappiate da lei… 😊) Il cibo nei piatti è delizioso, cucina siciliana sana e leggera. I dolci poi…. la crema di pistacchio è la mia preferita assieme a dei mini cannoli.

Il tempo corre troppo veloce…. sono già le quattro, c’è chi deve scappare a prendere il treno per rientrare. Un ultimo abbraccio a Csaba e poi con un pò di dispiacere via di corsa.

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Con chi resta faccio un giretto in centro, il Duomo oggi è splendido, le vetrine attraggono sempre ma ad un certo punto una pausa tè é indispensabile

In macchina ripenso alla giornata trascorsa, alla gentilezza di Csaba nel pranzare con noi le sue ambasciatrici. Come vi dicevo giornata perfetta!

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grazie Csaba e a tutte voi amiche.

La colomba di Zamberletti

Quale sarà il vostro dolce pasquale? A casa nostra il posto d’onore l’avrà una bella colomba  artigianale, per essere più precisi la colomba della pasticceria Zamberletti uno degli storici locali varesini. Già mi immagino il gusto, la morbidezza e la fragranza che si sprigionerà al primo taglio. Succede tutti gli anni….

Ieri mattina sono andata a visitare un luogo dove si sfornano i migliori dolci che potete mangiare a Varese, il Laboratorio Zamberletti. Grazie alla gentilezza di Edoardo Bulgheroni terza generazione della famglia Zamberletti che continua a custodire e cuocere le ricette create dal nonno Carlo. Ieri mattina  ho assistito alla preparazione della colomba. Sono stata accolta con un sorriso da Roberta  che mi ha accompagnato nel mondo delle meraviglie… Dopo avermi fatto indossare camice e cuffietta abbiamo varcato la porta e ….. ora vi racconto.

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Tantissimi i dolci che erano ben disposti sui vassoi, ed erano le 7.30… biscotti, torte, brioche, piccola pasticceria, uova di cioccolato decorate ed anche focacce e pizze, tutti prodotti che giornalmente vengono preparati e portati nei negozi di famiglia. Quello che  ha attratto immediatamente la mia attenzione sono state le colombe ben allineate che aspettavano di entrare in forno. Davide gentilissimo, mi ha spiegato il procedimento che ogni colomba “subisce” per risultare perfetta al palato ed alla vista. Dopo aver lasciato riposare una prima volta l’impasto fatto con lievito madre per circa 13 ore i pasticceri aggiungono ancora uova, burro e canditi e accomodano la pasta nelle loro fascie di carta, dopo altre ore di riposo i dolci sono pronti per l’ultimo ritocco, glassatura, mandorle, granella di zucchero e zucchero a velo. Ora si passa alla cottura in forno e non è ancora finita….  le colombe resteranno “a testa in giù ” per 12 ore in un locale dedicato. Davide mi ha spiegato che questo procedimento serve per far restare la colomba gonfia e soffice… Ultimo step si confeziona e si porta in pasticceria dove io la compero…😋

 

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Il dott. Carlo,responsabile della produzione di Zamberletti, mi ha accennato alla storia della famiglia e di come nacque la prima pasticceria e la signora Angela  figlia del capostipite che  ancora oggi si trova in uno dei negozi che la famiglia gestisce, mi ha finito il racconto.

La storia della famiglia  Zamberletti è interessante; parla di tradizione e di innovazione e il racconto che mi è stato fatto mi ha riportato al tempo di quando, bambina, andavo in centro con i nonni o la mamma e ci fermavamo a comperare il Dolce Varese, famosa invenzione del sig. Carlo. Il signor Zamberletti iniziò la sua avventura nel 1939, acquistò da uno zio il laboratorio ed il primo negozio, a cui seguirono nel 1943 quello di via Manzoni e alla metà degli anni 50 il terzo in corso Matteotti. Quest’ultimo fu una vera innovazione per Varese. Il primo bar pasticceria della città. Qui oltre ad acquistare un dolce si poteva bere un caffè (e le signore ne approfittavano fra una commissione e l’altra) oppure un aperitivo dopo una giornata di lavoro.  Io invece da ragazzina mi facevo delle buonissime cioccolate con panna….😋.  Il locale fu frequentato da artisti, dagli industriali del varesotto e da tante famiglie che comperavano il dolce che concludeva il pasto.

Ieri ho avuto il piacere di ascoltare persone competenti che con cortesia ed entusiasmo mi hanno spiegato il loro lavoro. Sono tanti i nomi che dovrei fare….  A tutti  coloro che ho avuto la fortuna di incontrare voglio dire grazie. Siete una squadra fantastica ed anche la pausa caffè è stata perfetta!

 

Liebster Blog Award 2017

Sono felice di comunicarvi che sono stata scelta per questo premio e ringrazio Vienna e Dintorni (https://viennaedintorni.wordpress.com) per  averlo fatto. Vi suggerisco di fare un giretto nel suo blog, molto, molto carino!

Il Liebster Blog Award è un riconoscimento per il lavoro svolto che i blogger conferiscono ad altri blogger con un numero di followers inferiore ai 200. Non si vincono soldi o cose del genere ma  è un’opportunità per farsi conoscere tramite il passaparola. Una volta ottenuta questa menzione bisogna seguire i seguenti passaggi:

  • Ringraziare i blog che ti hanno nominato e assegnato il premio
  • Rispondere alle 11 domande poste dal blog o dai blogger che ti hanno nominato
  • Premiare a tua volta 11 blog con meno di 200 follower
  • Formulare le 11 domande per i blogger che si nomineranno
  • Informare i blogger del premio assegnato

Potrebbe essere un modo per conoscermi un pochino di più anche se la cosa è un pò lunghetta. Ci state?

Le domande a cui devo rispondere sono queste:
Che cosa ti ha spinto ad aprire un blog? Una sfida verso me stessa e sono felice di esserci riuscita, ho scoperto che scrivere mi piace più di quanto mi immaginassi.
Il tuo prossimo viaggio? Al mare con la mia famiglia 🌊
Dove riesci a scrivere meglio? Sul divano di casa mia
Qual è il primo ricordo tra quelli che hai dei tuoi viaggi? L’ infinito cielo americano.
Vacanze avventurose o vacanze rilassanti ?- Un pò e un pò 
Concerto in piazza o al teatro? – Vista l’età meglio a teatro…
Viaggiare, cucinare o cantare? Seleziona una e dimmi perchè. Fra le prime due è una scelta difficile…. ma cucinare è la cosa con cui mi rilasso, che mi dà soddisfazione e con cui coccolo gli altri; direi la seconda 😊
Slow food o fast food? –  Assolutamente slow food!
Qual’ è il tuo blog favorito?  Ce ne sono molti ma quello in cui entro più spesso ultimamente è French Country Cottage
La lingua straniera che ti piace di più e quella che avresti sempre voluto imparare ma ancora non lo hai fatto. L’inglese mi piace e vorrei riuscire ad imparare lo spagnolo….lo dico ma non l’ho ancora fatto, mi sto impigrendo 😬
Città o campagna?- Mi affascinano le grandi metropoli ma poi preferisco il canto degli uccellini la mattina e se proprio non è campagna che sia qualcosa di molto simile
I blog che voglio nominare sono:

  1. Snow in luxury
  2. Charme and more
  3. La passione è una questione di cuore
  4. In the mood for pies
  5. Alidada
  6. A casa di Bianca
  7. Dance ma cheris
  8. Svadore
  9. The slow pace
  10. Allegria della mente
  11. Mamma for dummies

Ed ora ecco le mie domande:

  1. Mare o montagna?
  2. Il tuo film/ libro preferito
  3. Potendo viaggiare nel tempo dove vorresti essere e in quale periodo?
  4. Visitare vuol dire?..
  5. Quale fra tutti gli articoli che hai scritto nel tuo blog ti piace di più?
  6. Consigli per aspiranti blogger, cosa non deve mai mancare?
  7. Un sogno nel cassetto…
  8. Il tuo blog preferito
  9. Qual è la tua ricetta del cuore?
  10.  La gioia più grande della tua vita?
  11. Grazie per la disponibilità, sei contento sia finito? 😂😘😘

Stremata ma felice! Provate voi a cercare 11 domande così sui due piedi, mica facile…. Grazie per essere arrivati sino a qui nella lettura 💗

mypiesite

tutto è possibile!!!

A casa di Bianca

Vivere con gentilezza

160over90 Blog

Just another WordPress site

Csaba dalla Zorza

tutto è possibile!!!

Snow in Luxury

Just a perfect ....

uncucchiainodizucchero

consigli di cucina

Folate di vento caldo

Un alito caldo ci accarezzi il cuore

Creando Idee

Idee e articoli per rendere meravigliosa la casa

passeggiandoingiardino

i fiori del giardino per creare composizioni floreali per il matrimonio e la casa

Doduck

Lo stagismo è il primo passo per la conquista del mondo.

Melania Licata

Cucinare seguendo il ritmo delle stagioni

gioiellidiale

gioielli(e non solo) in ceramica raku,creazioni in maglia e uncinetto e dolcini naturali!

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Il blog della creatività a 360 gradi!

VITAINCASA il lato rosa della vita

Ricette, casa, simple lifestyle e cose rosa

LUOGHI D'AUTORE

Il Magazine del Turismo Letterario

Snow in luxury

Just a perfect

infuso di riso

perchè nella vita ci sono poche ore più gradevoli dell'ora dedicata alla cerimonia del te pomeridiano (H. James)