dicembre

La neve scende impalpabile e leggera, la guardo dalla finestra della casa di Varese e mi regala una calma inattesa. Ne ho bisogno perché lo scorso mese è stato molto faticoso, è mancata la mia mamma ed ora sono qui a guardare fuori dalla finestra questi fiocchi bianchi e a pensare.

Il mio amore per il Natale forse mi deriva anche da lei, e quello che stiamo vivendo sarà forse il Natale più strano della nostra vita ma sempre un periodo di gioia deve essere.

Così ieri sono scesa in cantina ed ho iniziato a portare in casa qualche scatolone. Il camino si è vestito di lucine, rami di abete, una piccola ghirlanda di fette di mandarino essicate in forno qualche giorno fa e della mia collezione di boule de nèige.

Sono apparse anche le calze appese a delle belle renne che mi regalò tantissimi anni fa (diciamo una ventina?) Jennifer. Le riempirà la sig. Befana e speriamo non ci sia solo carbone….

Quando ero bambina la mia mamma ci metteva: mandarini, arachidi, qualche pezzetto di carbone, una buona dose di caramelle ed un piccolo regalo. A casa nostra la Befana aveva l’onore di portare via il gigantesco albero che troneggiava in un angolo della sala da pranzo e a me dispiaceva un sacco non poter più ammirare le palle delicate e le lucine colorate.

La nostra tradizione di decorare l’albero tutti assieme sarà rispettata anche quest’anno anzi avremo Margherita che renderà tutto speciale.

Ci saranno dei cambiamenti difficili da affrontare ma la vita è così e va affrontata con coraggio sempre.

Voi cosa fate di bello? Quest’anno sembra che tutti si siano portati avanti con le decorazioni e tutto il resto, anche voi?

Vi abbraccio e prometto che mi farò viva presto!

Invecchiare ci fa bene

Nella mia mente avevo progettato un articolo diverso da quello che in realtà sto scrivendo. Vi volevo raccontare di un negozio che ho scoperto qui  a New York… beh lo farò nel prossimo post,  invece…. È mattina, fuori dalle vetrate è tutto di quel colore lattiginoso, Zion è beatamente sdraiato accanto  a me  che sono seduta sulla mia poltrona  preferita e penso.

Penso agli anni  che sono passati così velocemente, a tutte le belle cose che mi sono successe, a tutti gli scogli che ho trovato e che sono riuscita a circumnavigare e penso che sono cambiata.

Non so se sono cambiata  in meglio…

Sono rimasta abbastanza sognatrice ma decisamente più disincantata, sono sempre entusiasta delle novità ma so che a volte i cambi mi porteranno fatica che so affrontare, resto innamorata di mio marito, ma lo amo in maniera diversa di quando avevo 15 anni – eh sì, stiamo assieme da così tanti anni –  un amore profondo fatto di comprensione, gioia,  solidarietà, passione, condivisione e tenerezza (mi fermo qui ma potrei continuare ancora un po’) Sono diventata più intransigente, (sarà un bene?) meno portata a frequentare chi mi infastidisce ma decisamente più soddisfatta delle persone che mi circondano. Sono consapevole di non piacere a tutti e lo accetto, mentre sino a qualche anno fa ne facevo un cruccio. Sono certa che ogni battuta d’arresto non è una sconfitta ma un nuovo trampolino da cui spiccare il volo. Sono rimasta una persona determinata e cocciuta (eh, forse in questo potrei migliorare…) ma mi vado bene comunque anche con i miei difetti. Sono diventata più riflessiva (anche se so che c’è chi potrebbe aver da ridire 😂) e agisco dopo aver pensato (anche se non sembra…😬). Sono diventata più obbiettiva, più sicura e sono capace di perdonarmi…

Gli anni sono passati e non mi lamento

e voi?

Un abbraccio ed aspetto le vostre riflessioni, ora vado a correre 🏃🏻‍♀️ (mi sto preparando per una mezza maratona, poi vi racconterò, baci )

 

foto mypiesite

Pensieri

Era una domenica di quelle in cui il cielo era bianco.Guardando fuori dalla finestra non si vedeva il solito paesaggio. Niente tetti, niente fiume ma una distesa ovattata ed incolore. Pioveva. A tratti era una pioggerella  lieve a momenti invece si faceva più imperiosa. Poco da fare, se non stare sulla poltrona a leggere, guardare la TV o perdersi nei pensieri. E quello le successe, si perse nei suoi pensieri…

Pensieri piacevoli: come apparecchiare la tavola per la cena del ringraziamento, ricordare tutte le ricette e pensarne una nuova, perché tutti gli anni il menù ripeteva se stesso fatta eccezione di quella novità che sorprendeva. Pensare alla settimana che stava arrivando, agli impegni ed alla routine delle faccende domestiche, pensare all’organizzazione di una gita particolare per la felicità di qualcun altro e poi all’improvviso fermarsi a pensare a chi invece che stare comodamente sul divano si ritrova su una panchina sul fiume con tre valigie, un sacco a pelo ed una copertura improvvisata per la pioggia.

Ma quanto siamo fortunati e non ce ne ricordiamo?

Tutti i giorni da parecchio tempo lo vedeva, Un uomo alto e di colore. La prima volta che lo vide stava parlando e pensò fosse al telefono. Un uomo di bella presenza con occhi intelligenti e vivaci accompagnati da un sorriso radioso. I giorni successivi lo trovò sempre nella stessa postazione. Ogni tanto parlava (e così si accorse che non era al telefono) e faceva discorsi non si sa bene con chi. Gesticolava o sorrideva a qualcuno che appariva solamente ai suoi occhi. Ogni tanto lo vedeva correre (si manteneva in allenamento?), mangiare ed offrire quel poco che aveva a qualche sventurato senza casa che stava peggio di lui. Si vedevano tutti i giorni così cominciarono a dirsi ciao ed a chiedersi come andasse la giornata. Ma niente di più.

Ora sulla sua poltrona si chiedeva come mai un uomo dovesse essere sulla strada. Tutti i suoi averi racchiusi in tre valigie e poco altro. Era una scelta cercata? Quali potevano essere i motivi? La solitudine imposta era ben accetta?

Domande a cui non ci sarebbe stata risposta perché sapeva che non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere… eppure quell’uomo era apparso nei suoi pensieri in una domenica pomeriggio piovosa…

Il mio amico coraggio

Non ce ne rendiamo conto ma tutti noi, ogni giorno, prendiamo mille decisioni. Da quelle più piccole ed insignificanti a quelle che ci obbligano a riflettere e ponderare le conseguenze. Qualche esempio, cosa cucino questa sera? o anche: acquisto quella stampa a cui sto pensando da tempo? Beh per rispondere a queste domande non serve molto coraggio. Non ci sono conseguenze drammatiche se prendiamo la decisione errata. Ma se le domande sono diverse? Tipo: mi sposo? Facciamo un bambino? Come faccio ora che ho perso il lavoro? Mi trasferisco? Non ci sono bacchette magiche da muovere nell’aria per decidere, ma una buona dose di incoscenza o di coraggio. Io opto per il secondo termine, lo trovo perfetto. Nella vita bisogna osare nelle scelte importanti ma anche in quelle piccole e succede che si debba sfoderare coraggio per affrontare quello che ci accade.

Capita che il mio amico coraggio scappi via e così devo andare a cercarlo, qualche volta lo trovo un pò abbacchiato e malconcio quindi bisogna che lo rimetta in sesto. (o è lui che rimette in sesto me?) Succede anche a voi?

Ho una convinzione però, bisogna sempre andare ad aprire la porta seguendo  il consiglio della foto d’apertura….

Buona giornata coraggiosa a tutti!

foto pinterest

 

Non c’è più

Qualche tempo fa mi telefonò una cara amica avvertendomi che era mancata una conoscente. Era la mamma di due ragazze che erano a scuola con i miei figli, una donna circa della mia età con ancora tante cose da fare, da vedere, da amare; con una famiglia che la amava, due figlie ed un marito che ora sono soli ad affrontare la vita ed il dolore. Questo dolore che sembra non finire mai, che ti accompagna dal mattino sino a quando sfinito riesci a chiudere gli occhi la sera, che ti trapassa il cuore e che non dà mai pace. Mi ricordo ancora lo stordimento che mi avvolse quando mancò mio papà tanti anni fa. Eppure poco alla volta il fardello che sembra schiacciarti diventa più leggero forse perché tu sei diventato più forte, la vita con difficoltà riprendere il suo andare e nella mente restano i momenti belli.

Mi sono chiesta se c’è qualcosa da dire, da fare per essere d’aiuto in momenti simili. Le risposte mi sono venute leggendo un libro scritto da un autore americano. Ho letto  che una fra le cose più importanti per chi ha perso un affetto è  la presenza fisica, avere accanto qualcuno in un momento così triste è di grande aiuto, quindi sì passiamo a trovare chi è rimasto solo senza paura di disturbare. Ricordiamo la persona scomparsa parlandone, sentire il nome pronunciato da qualcun altro fa bene. Diciamo che stiamo pensando a chi soffre perché fa sentire meno soli e diciamo anche mi spiace molto, è un’ancora di salvezza per chi è nel dolore. Facciamoci raccontare di chi non c’è più perchè è un pò come assicurare la sua memoria, sì parlare dei bei ricordi lasciati da chì è mancato è come accertarsi che non lo si dimenticherà.

Ho sempre avuto una sensazione di inadeguatezza quando incontravo chi ha perso una persona cara, invece ora so che posso fare una piccola differenza e che posso essere un momento di svago, un momento di ricordo, un momento di condivisione del dolore, un momento di sollievo se riesco a far apparire un sorriso sul viso di chi deve superare questa dura prova.

La vita è difficile per tanti motivi, affrontare un lutto è uno di questi. Avere accanto chi con tatto, amicizia ed affetto ci aiuta a superare la difficoltà è una benedizione, ne sono convinta.

 

mypiesite

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