Cosa fate quando siete felici (e magari non lo sapete)?
Io canticchio…
Me ne sono accorta proprio ieri mentre stavo passeggiando per i carruggi genovesi.
Respiravo l’aria profunata e tiepida, davo la mano a mio marito e canticchiavo.
Ci vuole poco a volte per essere felici. Ritornare a Nervi, passeggiare di fronte al mare, mangiare pansotti al sugo di noci e una fetta di focaccia mi ha fatto quell’effetto.
Ve lo avevo promesso e ogni promessa è debito! Oggi comincerò a raccontarvi cosa ho fatto in tutti questi mesi in cui ero silente 😉
Abbiamo abbandonato New York per brevi periodi, ma solamente una volta per una vacanza vera. (le altre abbiamo solo “cambiato aria.” Mio marito continuava a lavorare mentre io ero in quasi vacanza)
Dove siamo andati? Abbiamo deciso di visitare Boston e il Maine e la scelta è stata azzeccata.
Boston mi piace da sempre, è la citta più antica degli Stati Uniti, è elegante, è famosa per le sue università ( Harvard e il Mit ) e conserva intatto il fascino regalatole dagli anni e dagli eventi storici che si sono svolti qui.
È la città da cui partirono le lotte per l’indipendenza dagli inglesi. La culla della Rivoluzione Americana, la città dove si è proclamata la Dichiarazione di Indipendenzae dove è nato John Fitzgerald Kennedy uno dei protagonisti della storia contemporanea americana.
È la seconda volta che veniamo a Boston, la prima avevamo i bambini alle elementari ( quindi diciamo quasi 30 anni fa?) ma ho ritrovato intatta la sua allure europea, la semplicità con cui si riesce ad attraversarla e la gentilezza dei bostoniani.
La partenza di questo viaggio è stata in salita. Tempo uggioso e qualche difficoltà con il noleggio della macchina ma dopo un percorso ad ostacoli siamo arrivati in hotel.
Abbandonati i bagagli nella stanza, ci siamo catapultati fuori. Ci sono mille cose da vedere e da fare a Boston.
Poco distante dal nostro albergo abbiamo trovato una strada deliziosa e piena di ristorantini, piccoli negozi, persone sedute ai tavolini o che curiosavano le vetrine (me compresa). C’era il sole del tardo pomeriggio, un’aria di vacanza e Newbury street è stata il biglietto da visita ideale.
newbury street e le sue casa di mattonii negozi e i ristoranti
Rientrando verso il nostro hotel abbiamo percorso la Boylston street e, oltre ad ammirare i vari edifici, i miei occhi hanno riconosciuto il nome di un negozio che c’è anche a New York: RH ( Restoration Hardware). Uno dei negozi di arredamento che preferisco anche perché la loro merce è esposta all’interno di edifici particolari. A Boston infatti hanno scelto lo spazio che fu del Museo di Storia Naturale. Una vera chicca!
RH Bostonun’ambientazione da Restoration Hardwareed ecco un filmato dell’ interno
Sulla Boylston Street è stato eretto un monumento in ricordo delle vittime dell’attentato terroristico avvenuto durante la maratona del 2013. Vi morirono 3 persone, molte rimasero ferite e vederlo mi ha riportato indietro nel tempo e fatto venire la pelle d’oca.
Il tempo di attraversare la strada ed eccoci in albergo e pronti per la cena da Abe& Louie’s, un ottima steak house proprio di fronte al nostro hotel, e la giornata è volata via…
Le nostre vite sono spesso un percorso ad ostacoli. Se abbiamo bambini piccoli o che dipendono molto da noi forse è ancora più difficile riuscire a trovare quei 5 minuti per fare la doccia in santa pace o bere un caffè sedute sul divano. Anche chi lavora fuori casa tutto il giorno è sempre di corsa….
Per quanto mi riguarda l’ultimo periodo è stato sufficientemente stressante e pieno zeppo di cose da fare. Ora sono finalmente quasi sistemata nella nuova casa. La lista delle priorità sta poco alla volta accorciandosi ma le mie giornate volano comunque via come il vento. Lo stesso che al mattino mi accoglie quando porto Zion a passeggiare sul fiume. Questo pomeriggio (che per voi era ieri) dopo essermi fatta 30 blocchi – circa 40 minuti di camminata – per raggiungere un magazzino dove dovevo fare acquisti, ho addocchiato un negozio dove fare la manicure. Sulla via del ritorno con un pacco gigante in una mano e la borsa sulla spalla opposta ho aperto la porta e ho chiesto di farmi le mani. Fare la manicure è una di quelle attività che faccio veramente saltuariamente in Italia, ma oggi era quasi una necessità. Ora vi spiego perché.
In America quando vai a fare le mani ti aspettano 30 minuti di puro relax. Vieni accolta con gentilezza, scegli il colore di smalto fra tantissimi
e ti accomodi alla tua postazione. Domande di rito è: Unghie rotonde o squadrate? Una volta presa questa importantissimadecisione ti togli gli anelli e ti rilassi.
Inizi mettendo le mani a bagno in acqua tiepida, la signorina parte limando le unghie, taglia le cuticole e poi ti fa uno scrub alle unghie e alle mani usando una crema all’albicocca. Dopodiché un bellissimo massaggio agli olii essenziali. Ho scelto i fiori d’arancio e la prossima volta proverò quelli alla menta…. Mentre ti massaggiano le mani pensi di essere in paradiso peccato che poco dopo torni sulla terra, ti devono mettere lo smalto. La sessione sta quasi per finire e non ti resta che accomodarti per fare asciugare lo smalto, qui l’ultimo momento soave. Ti fanno un massaggio alle spalle e alla schiena che ti riconcilia con la vita, garantisco!
Tutta questa meraviglia ha un prezzo abbastanza onesto. Ho speso $21 comprensivo di mancia, che qui è un obbligo. Sono uscita con un sorriso stampato in faccia.
Voi cosa fate per superare la fatica di alcune giornate? Beh se passate dagli States ed avete 30 minuti tutti per voi provate la mia terapia, è imbattibile
La giornata dedicata al riposo, alla colazione fatta in vestaglia in tutta tranquillità, alla lettura del giornale a letto (sì mi piace un sacco, voi lo fate?)
Oggi è la mia ultima domenica varesina e me la sto prendendo calma. Dopo le ultime settimane frenetiche, oggi ho deciso che sarà una giornata molto hygge. Abiti comodi, una passeggiata con Zion che martedì partirà per New York, una merenda con la mia mamma in una pasticceria dove mangerò una meringa e dove lei si berrà il suo tè al latte. Piccoli momenti che saranno preziosi e che mi porterò aldilà dell’oceano.
È il mese delle vacanze, siamo pronti a rilassarci, divertirci, gustare cibo che a volte (o spesso) non cuciniamo, riposarci. Siamo sorridenti ben disposti e con il desiderio di scoprire luoghi, persone, abitudini sconosciute oppure tornare a gustare il gelato alla crema di sempre, stenderci di fronte allo stesso mare o camminare con lo zaino in spalla sui sentieri che ci sono noti.
Amo fare le vacanze a luglio. Sempre nello stesso luogo, seguendo tutti gli anni le mie tradizioni, quando la spiaggia è meno gremita e non faccio code quando vado a comperare il pesce.
Il mese d’Agosto invece lo preferisco nella mia piccola città. Lo so sono in controtendenza ma anche a casa si sta bene.
Durante i week end andare a fare una passeggiata, mangiare un gelato o distendersi in un prato dopo aver gustato un semplice panino al salame sono esperienze che si apprezzano di più perché sembra di essere gli unici abitanti della terra; tutti sono in vacanza.
Ebbene sì, non amo particolarmente la calca, le grida, le persone che invadono il tuo spazio senza farsi particolari problemi. Quando si è giovani non si bada a queste cose, ora le noto e le rifuggo.
Auguro a tutti voi un bellissimo periodo di riposo. A voi che siete distesi su una spiaggia con un buon libro a tenervi compagnia, voi che state scoprendo la località che vi aveva sempre incuriosito, voi che avete uno zaino in spalla e siete circondati dalla natura e dagli amici e anche a chi per mille ragioni è rimasto in città.
Cosa c’è di meglio di qualche giorno di vero relax dopo il Natale? C’è chi ama la montagna e fugge là per sciare, bere vin brûlé e mangiare polenta e capriolo.
Per parecchi anni anche noi siamo scappati sui monti dove paesaggi innevati, laghi ghiacciati e passeggiate sotto la neve o con il sole splendente facevano volare quei 3/4 giorni che riuscivamo a rubare alle giornate varesine. Quest’anno invece inversione di tendenza. Le giornate dove berretti e guanti la facevano da padrone si sono trasformate in passeggiate con clima decisamente più mite, respirando aria di mare, mangiando orata alla ligure e focaccia intinta nel caffellatte.
Il mare in inverno ha un certo fascino specialmente quando dopo una giornata di burrasca senti le onde frangersi sulla riva con un fragore assordante,
o quando trovi degli angoli che ti fanno fermare e scattare un foto
e poi il mare da sempre è il mio amore. Sarà che con mamma e papà ci si andava in tutte le stagioni così è diventato parte di me. Sarà che mi incantano quei tramonti rosso fuoco che nonostante l’aria frizzantina mi godo dalla terrazza.
o che la vista del mare durante le passeggiate fatte alla mattina presto per acquistare la focaccia per la colazione mi mettono di buon umore
e vedere le barche o le grandi navi che aspettano di poter entrare in porto mi dà serenità
anche leggere un libro sul divano con il sole che scalda le spalle invece che davanti al fuoco del camino è un momento di puro bliss che mi assaporo al cento per cento.
Sto leggendo un libro che Niccolò e Tommaso mi hanno regalato a Natale. L’argomento è interessante: come fare un Blog….. sarà un suggerimento per dirmi “mamma impara” ? Nella realtà il regalo è stato molto apprezzato e lo sto studiando con attenzione. So anche per certo, che sapendo bene quanto mi piace scrivere e chiaccherare con voi me lo hanno regalato per darmi idee nuove😊, quindi magari qualche cambiamento ci sarà, vedremo….
Voi siete riuscite a prendervi qualche giorno per riposare dopo i tour de force natalizi? Vi siete accomodate sul divano a guardare un film, leggere un libro oppure avete acceso il forno? Siete in montagna e scendete dalla cima con lo snowboard o passeggiate in riva al lago? Insomma come passate i giorni che ci portano alla fine di questo 2017? Io riposo, riposo, riposo per ricaricarmi. Attento 2018 mi troverai in forma smagliante😉