La vita di un “assegnato”

Vivere all’estero, e nello specifico a New York, ha parecchi vantaggi. Conosci culture e usi diversi dai tuoi, impari una lingua che ti servirà per comunicare pressoché in qualsiasi luogo del mondo, scopri angoli sconosciuti ai più, conosci persone interessanti e che potrebbero entrare nella tua vita e non uscirne più.

Oggi stavo parlando al telefono con una cara amica e le stavo dicendo che questo pomeriggio avrei avuto una “call” con la persona che ci avrebbe aiutato nel processo di rientro in Italia. Ebbene sì siamo vicini alla fine della nostra assegnazione.

Sono contenta? Sì.

Sono dispiaciuta? Sì

Sono un mix di emozioni in questo istante…

Le dicevo che ho voglia di tornare a casa mia. Di abbracciare tutta la mia famiglia, di coccolare Margherita (mamma e papà siete avvertiti 😇) di cucinare cene e pranzi per amici, di stare in giardino a piantare fiori, di mettermi in poltrona con il camino acceso e di assaporre una tazza di tè mentre fuori piove, di…. Ho così tante idee e così tanti progetti! ma mi spiace lasciare questa città.

L’idea di abbandonare New York e gli amici, di non poter ammirare i tramonti dalle mie finestre, di lasciare questo appartamento che mi sono divertita ad arredare e a fare nostro, di uscire e non trovare più il caos (sì ora è tornato il caos della città pre-covid, mancano solo i turisti ma vi assicuro che spostarsi in macchina è diventato “un delirio” ) bhe questo e molto altro mi mancheranno.

E allora? Allora penso che sfrutterò al massimo i due mesi che restano, che farò tutto quello che prima posticipavo. Saranno due mesi intensi e molto divertenti (se eviterò di pensare al trasloco e tutto ciò che comporta o se sarò brava ad organizzarmi bene…)

Vi racconterò quello che succede nella mia vita e quello che è successo nei mesi in cui mi sono eclissata da questo mio angolo. Ho cose belle da dirvi! Vorrei farvi vedere con i miei occhi gli Stati Uniti e tutto quello che si può scoprire in un paese che ti accoglie e che riserva mille sorprese.

Se la cosa vi incuriosisce io vi aspetto qui 😉

pic Pinterest

La luce dorata di Settembre

Il tempo corre così veloce…. Siamo quasi alla metà di settembre, un tempo accompagnavo a scuola i bambini, mi fermavo a bere un caffè con le mie amiche e poi iniziava la giornata.

Oggi vivo una situazione diversa. I miei figli non li debbo più accompagnare a scuola ed il caffè lo continuo a bere con amiche nuove, ma non per questo meno care di quelle di un tempo.

Nonostante le tante belle stagioni dell’anno il mese di Settembre è sempre fra i miei preferiti. È il mese del cambiamento: nelle temperature, negli armadi, in cucina. È il mese in cui quando esco respiro a pieni polmoni i profumi nuovi che impregnano l’aria, osservo le foglie che cominciano a cadere svolazzando sul terreno, mi godo la luce più dolce che ci regala il sole.

Central Park fra qualche tempo sarà splettacolare con i suoi rossi, i gialli e i fiori che verranno messi a dimora in alcune zone. Camminerò in questo angolo di New York che continua a sorprendermi stagione dopo stagione. Mi porterò una cupcake e la gusterò su una panchina con calma, ascoltando i rumori ovattati della città. Ovattati grazie alle piante, ma anche perché il traffico che rendeva New York una città rumorosa e caotica oggi non c’è ancora. Il Covid ha stravolto la città ed i suoi abitanti. Io resto però fiduciosa, torneranno i turisti, si tornerà a mangiare all’interno dei ristoranti ed io volerò finalmente in Italia per abbracciare la mia famiglia e per conoscere la mia nipotina. Non vedo l’ora!

E voi? Come sta andando il vostro Settembre?

Foto apertura mypiesite

Vacanze, covid e New York

Finalmente estate! Estate e vacanze…. ma voi le fate le vacanze quest’anno?

Viviamo ancora a New York. Lo scrivo perché mi sono eclissata negli ultimi due mesi, sorry guys! E stiamo vivendo in una città diversa…. Il caos di alcune zone turistiche è inesistente e se da una parte ne sono quasi contenta, dall’altra ne sono dispiaciuta. Vedere le strade deserte è bizzarro. Nella zona in cui viviamo noi la situazione è leggermente migliore: ci sono persone che vanno a fare le commissioni (come me….), la spesa nei supermetcati aspettanto pazientemente in fila per entrare (eh sì, noi siamo ancora messi così…), che si fermano a guardare le vetrine (anche se parecchie saracinesche non si sono alzate), che cenano nei ristoranti all’esterno dove sono state allestite zone graziose e piene di piante e fiori, ma le malls non sono state ancora aperte.

La città è semi-deserta anche perché chi ne ha la possibilità va nella casa di vacanze. Noi non abbiamo una casa dove rifugiarci così ci ritagliamo dei piccoli week end lontano dalla città, ospiti di amici simpatici e generosi.

L’idea di passare tutto il mese di Agosto in un appartamento non mi entusiasma! I nostri piani erano diversi… vedremo.

Ho un desiderio “insane” di passeggiare nelle piccole città d’arte italiane, di camminare sui sentieri dei boschi delle montagne valdostane, ammirare un tramonto seduta in riva al mare, bere un aperitivo al fresco di una pianta secolare o all’ombra di un portico con i muri sgretolati.

E voi? Avete piani vacanzieri?

Questo covid sta davvero cambiando le nostre abitudine e le nostre vite. All’inizio tutto era strano. La paura/preoccupazione si era impadronita di noi, ora riusciamo a tenerla sotto controllo… ma effettivamente indossare la mascherina con 35 gradi e un’umidità altissima è faticoso, portare in borsa il disinfettante per le mani e non poter abbracciare tutti quelli che vorremmo fa parte di una nuova normalità.

In Italia come vanno le cose? Riuscirete a ritagliarvi una piccola vacanza in questo mondo nuovo?

Mi raccontate i vostri piani o i vostri sogni per le vacanze? Io vi dico che continuo a sognare di poter rientrare ad Agosto. Lo continuo a sperare e volere con tutte le mie forze, lo desidero con tutta me stessa perché…. perché la mia famiglia si allargherà e allora bisogna esserci per dare il benvenuto a questa piccina! Vi pare?

Attendo i vostri commenti come sempre, mi sono mancati in questi due mesi!

Un grande abbraccio a tutti voi, a presto 😘

foto mypiesite e pinterest

Vivere come una newyorkese

New York è una città speciale. Se l’avete visitata mi darete ragione. Racchiude in se mille anime. È viva e pulsante oppure tranquilla e discreta. Offre ristoranti stellati delle più svariate cucine oppure hot dog e hamburger per strada. È un museo moderno a cielo aperto  ma ha anche luoghi dove ammirare le bellezze del passato. È una città ricca, basta passeggiare sulla Madison Avenue per rendersene conto ma allo stesso tempo si trovano anche  negozi dove fare buoni acquisti.

A New York si vive in appartamento con il doorman che ti apre la porta, in bellissimi alloggi di vecchie case a tre piani con le ringhiere in ferro battuto e gli scalini che vi portano all’entrata oppure in enormi loft con i soffitti altissimi. Qualunque sia la sistemazione c’è una costante: alla sera guardando dalla finestra vedrete mille luci  che vi terranno compagnia.

Ma cosa fare se si vive a New York? Anzi cosa poter  fare se si viene a visitarla e si vuole viverla come una newyorkese?

Ecco i miei suggerimenti:

  •   Camminate ovunque.  Sono dell’idea che le città vadano visitate a piedi. Scarpe comode ai piedi ed una mappina che vi faccia compagnia. Sul mio telefono ho scaricato City Mapper. È un’applicazione che vi permetterà di raggiungere il luogo desiderato a piedi, in taxi oppure con i mezzi pubblici.
  • Visitate i dintorni. Intendo andate a Brooklyn il sabato o la domenica per fare tappa al mercato delle pulci, visitate Coney Island per camminare sul famoso lungomare pavimentato di legno oppure andare al Luna Park per tornare bambini qualche ora, non dimenticate il Bronx per vedere uno spaccato dell’Italia degli anni 50 ( ci sono negozi di alimentari che in Italia  oggi è quasi impossibile trovare… e dove io faccio rifornimento di crescenza, pane “italiano”  e salame)
  • Passate qualche ora in un parco. Che sia Central Park, Bryant Park, Riverside Park (quello sotto casa mia) . Fate come si fa qui: acquistate un sandwich, una fetta di torta e qualcosa da bere e sedetevi su una panchina o sul prato. Fatelo nell’intervallo del pranzo e divertitevi ad osservare gli altri. Troverete persone uscite dagli uffici e vestite di tutto punto, famiglie con cestino da picnic e bambini che giocano attorno, studenti con bibita (a volte anche birre ma non si potrebbe…) e freesby, dog walker con più di un cane e potreste trovare anche me in compagnia del mio peloso. Finita la vostra sosta, passeggiate nel verde. Ho scoperto alcuni luoghi dove non si sentono i rumori della città, fontane dove si fanno regate con micro barche a vela e quasi ovunque profumi inebrianti. (specialmente in questa stagione)
  • Alzatevi una mattina molto presto e andate ad osservare lo spuntare del sole ed il colore che assume questa metropoli. Poi camminate lungo il fiume e sarete sorpresi dal vedere quanti joggers ci saranno. La mattina presto New York è assolutamente irriconoscibile : poche macchine e luce perfetta per scattare qualche foto.
  • Aperitivo su un roof top. Questa è una piccola chicca. Paesaggi  incredibili con i grattacieli che si dipingono di arancione quando tramonta il sole, persone fra le più diverse, musica e long drinks. Questa è la New York dei residenti
  • Acquistate un mazzo di fiori. Che sia in un mercato all’aperto, un negozietto minuscolo o una bancarella. I prezzi non sono proprio economici ma le composizioni a volte sono davvero speciali. Avete mai notato quelle degli hotel?

Volete  sapere se faccio tutte queste cose? Nel prossimo articolo vi racconterò quali sono i miei spot preferiti.

Alla prossima volta 😉 e grazie per la visita!

 

 

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Foto mypiesite

Fare (ancora) la patente alla mia età

È la terza patente americana….  Ho cercato di posticipare finché ho potuto, poi ad un certo punto son stata costretta. 

Per avere la patente in America bisogna recarsi ad un ufficio che si chiama DMV (Department  of Motor Vehicles). Lì ti spiegano cosa devi fare.

Dopo aver ritirato il mio numero ed  aver fatto un pochino di fila sono arrivata davanti ad un signore asiatico a cui ho chiesto se per la terza volta dovevo fare l’esame della patente di guida americana (avevo con me la mia patente del Connecticut, era scaduta però….😔). Questo, con fare un pò infastidito, mi ha risposto che era ovvio. Non è bastato dirgli che la prima volta che ho fatto la patente era nel Minnesota (era una giornata gelida, c’era la neve e mi ero portata il mio portatfortuna preferito, un pò di fortuna serve, no?) poi ho rifatto il tutto in Connecticut. Lì, a dire il vero, sono riuscita a non fare l’esame di guida pratica 😇 e speravo di avere lo stesso trattamento anche nello stato di New York. Ma niente, qui sono inflessibili. Anche se guidi da 40 anni (dico quaranta, non due giorni) hai fatto più esami tu della patente che la maggior parte di tutti quelli che sono su strada, in questa città se ne fregano e ti dicono che devi seguire le procedure.

Ok, seguiamo le procedure, accipicchia…. Quindi fare il test di teoria, seguire un corso di 5 ore in una autoscuola, e per finire fare l’esame di guida pratica. Ah consigliavano anche una guida con un istruttore…. ovviamente visto che  non era obbligatoria l’ho saltata a piè pari ☺️.

Primo step scaricare il libretto per l’esame di teoria. Fatto✅ e lì è rimasto qualche giorno… poi ho dovuto prenderlo in mano ed iniziare a studiare. Fortunatamente qui niente domande sul motore – sarei morta – però un sacco di misure da mandare a memoria: quale distanza si tiene fra una macchina e l’altra, a quanti feet si può parcheggiare da un idrante, quanto spazio lasciare quando uno school bus ha le luci rosse che lampeggiano, come comportarsi allo stop – mica come facciamo noi in Italia… qui praticamente ti fermi tre volte… –  qual è la percentuale di alcohol massima per poter guidare – meglio essere astemi -, come fare l’inversione a U – three stops U turn – in quale corsia immettersi quando si svolta in una strada. Queste  sono solamente alcune delle  nozioni che dovevo mandare a memoria. Ricordatevi che ho una certa età e la memoria è quella che è 😉.

Va bene, studio e mi ripresento al DMV per fare il test di teoria. Mi è andata bene e sono passata. Foto di rito, pagamento fatto, ora bisogna attendere il permesso provvisorio di guida che arriverà esattamente dopo due settimane, mi dicono – per inciso sono stati esattamente 14 gg. -.

Secondo step cercare un’autoscuola dove fare le famose 5 ore di corso. Trovata ✅ prendo l’appuntamento – altre due settimane d’attesa, prima non c’era un buco libero -. Al corso ti mostrano tre filmati di circa mezz’ora l’uno, abbastanza noiosi devo dire, e poi un istruttore ti dà parecchie notizie su come si svolgerà l’esame di guida pratica, questo invece molto utile.

Archiviata anche questa passo al terzo step: prendere appuntamento per l’esame di guida vero e proprio. Prima di avere l’appuntamento passano tre settimane.

In tutto questo tempo continuavo a guidare con la mia patente italiana stando attentissima a non commettere nessun errore – non ho mai superato le 25 miglia in città, una lumaca….- , non volevo proprio essere fermata da un poliziotto.

Finalmente arriva il giorno dell’esame di guida. Ero abbastanza agitata a dire il vero. Arrivo sul luogo dove si fanno gli esami, pargheggio la macchina vicino al marciapiede, mentre lo faccio mi si affianca una vettura. Un signore mi chiede se sono lì per fare l’esame, rispondo di si e mi dice che non posso parcheggiare  in quel punto –  però ci parcheggia lui…. –  quindi mi tolgo e rifaccio un altro parcheggio. Attendo un pò e sapete chi è il mio esaminatore? Il signore che mi aveva fregato il posto. Partiamo: freccia, guarda negli specchietti, gira la testa sopra la spalla, tutto libero mi posso immettere sulla carreggiata. Sono agitata. Al semaforo mi dice di svoltare a sinistra, fatto, parcheggi dietro a quella macchina bordeau, due secondi dopo la domanda:  capisce cosa le dico? 😳 Sì, rispondo. Beh c’erano due macchine bordeau ed io non avevo visto la prima …. Superata questa débâcle e dopo aver svoltato a destra senza mettere la freccia mi sono sciolta ed ho guidato come Schumaker – più lenta, però -. Dopo una decina di minuti esame finito. Signora le arriverà la patente fra 2 settimane, buona giornata!

Sto attendendo il postino!

p.s. se doveste mai fare la patente a New York questo post potrebbe tornarvi utile 😉

 

foto apertura  presa dal web

Serata per signore

 

Vi è mai capitato di essere sedute a tavola solo donne? Sicuramente si! La conversazione ha tutto un altra attrattiva. Si chiacchera di cibo, figli, moda, insomma argomenti che quando siamo con i signori generalmente non tocchiamo. È per questo che dovremmo  farlo ogni tanto. Momenti squisitamente  femminili, li adoro! Quello che preferisco è passare questo tempo seduta a tavola in casa. Lascio i ristoranti a chi non vuole mettersi a spignattare nella propria cucina. Niente in contrario alla cena fuori, ma in un’abitazione di solito c’è decisamente meno chiasso, l’atmosfera è più rilassata e ci si può fermare a parlare per tutto il tempo che si desidera.

È per questo che ho spesso ospiti. Mi piace apparecchiare la tavola, preparare un dolce e cuocere un arrosto, o un brasato o qualcosa di più fresco a seconda della stagione. Anche voi lo fate? Oppure preferite uscire a cena?

Qualche sera fa ho invitato delle amiche. Sono signore carine che ho appena conosciuto. Mio marito non era in città così la casa era solo per noi. Trasferirsi in una nuova città ha alcuni lati negativi ma parecchi positivi. Conoscere nuove persone non sempre è facile, specialmente ora che non ho più ragazzi per casa ma ce l’ho fatta e quale modo migliore per conoscersi che non sedersi ad un tavolo davanti ad un piatto caldo ed a un bicchiere di vino?

La cena è stata leggera, un veloce antipastino sedute ai divani nell’attesa che tutte arrivassero,  i flan agli asparagi ( https://mypie.site/2018/03/31/pasqua-ed-il-flan-di-asparagi/ nel caso vi servisse la ricetta…) una pasta con gli ultimi carciofi della stagione ed un dolce – che io non ho mangiato perché ancora in fioretto pasquale -. La serata fra mille chiacchere è volata.

La mia tavola ha cominciato a vestirsi con  colori primaverili, anche voi avete fatto il cambio armadi in sala da pranzo? Vi piace, ogni tanto, ritrovarvi solo fra signore? Lo fate a casa o al ristorante? Troppe domande? 😖😜

 

Siamo a Dicembre? Di già?!….

Quest’anno il mese di Dicembre mi ha colta alla sprovvista. Non sono davvero preparata al periodo più bello dell’anno, quello dove di solito mi fermo a pensare e programmare cene, regali ed a addobbare la casa.

Ultimamente le mie energie sono tutte centrate sul come adattarmi alla nuova vita nel modo più veloce  possibile. Come sono le mie giornate?  Beh loro volano via fra: passeggiate con Zion – che credetemi sono parecchie ed abbastanza lunghe, ah come rimpiango il mio giardino…-,  il capire dove fare la spesa, dove comperare i francobolli  – bisogna mandare gli auguri!!!   alcune tradizioni non voglio perderle – e fare acquisti, non natalizi, on-line per piccole e grandi cose che ancora mancano. Ho trovato un sito https://www.wayfair.com/ che è fantastico, un pò quello che sta diventando in Italia Westwing

Oggi avrei voluto fare il primo acquisto natalizio per la nuova casa: una ghirlanda di abete da mettere sulla tavola, peccato non ce ne fosse una che si adattasse al mio spazio, erano tutte troppo grandi, già me la vedevo con una candela accesa al centro. Però dai venditori agli angoli delle strade  acquisterò il mio albero, l’ho già addocchiato, e il prossimo week end sarà lui il protagonista delle giornate.

Nel frattempo girovagando per la città prendo spunti, alcuni non realizzabili altri forse si. Volete dare un occhio a cosa ho visto? 

le vetrine offrono spunti per regali ed io mi incanto a guardarle

Una borsa rosso Natale sarebbe carina, che dite?


Traslochi? Istruzioni per l’uso….

Si, effettivamente, al solo sentire la parola trasloco potrebbe venire un attacco di orticaria…. però per mille motivi a volte non se ne può fare proprio a meno.

Le ragioni possono essere le più disparate: il matrimonio, (quel trasloco forse è il meno complicato…) la famiglia che cresce,  il famoso empty nest , il trasferimento per lavoro (siamo noi!), l’acquisto della casa dei sogni. Insomma qualsiasi sia la motivazione ci tocca svuotare casa, impacchettare abiti, quadri e tappeti per ricollocarli in una nuova abitazione.

Se continuate a leggere vi spiego il mio metodo.

La mia situazione richiede forse più preparazione rispetto al classico trasloco in cui tutto deve essere portato via. Ho dovuto suddividere le cose che partivano per gli Stati Uniti, quelle che andavano in uno storage e le poche che restavano in casa. Io ho  fatto così:

  • Primo step le liste:

Ho iniziato a suddividere in gruppi tutto quello che doveva partire per  New York e a scrivere su ogni foglio un bel titolo : cucina, biancheria casa, abbigliamento, oggettistica, arredi. Ogni lista diventava sempre più lunga giorno dopo giorno.

Stessa trafila  per lo per lo storage

  • Secondo step

Ho cominciato a radunare tutti gli oggetti scritti sulle liste in vari armadi/superfici libere   in modo che fosse più semplice poi impacchettarli e metterli negli scatoloni avendoli tutti assieme.

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  • Terzo step

Utilizzare post-it per  aiutare i traslocatori a capire cosa partiva, dove andava e cosa restava.

  • Quarto step (ed il più odioso)

Compilare una lista il più dettagliata possibile per l’assicurazione  (avete idea di quante paia di calze ci sono in casa? Ecco ora io sì!)

  • Quinto step

Arrivo dei traslocatori che per mia fortuna hanno riempito tutti gli scatoloni con quello che doveva partire ( iper fortunata è vero, ma semplicemente perché stiamo traslocando per lavoro altrimenti me li sarei riempiti io….) Importante scrivere su ogni scatola il locale a cui appartiene. Vi eviterete di trovare le pentole in camera da letto quando aprirete.

Zion  non è stato imballato!😜

  • Sesto step

Casa semi vuota dopo che i traslocatori se ne sono andati

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ma so che ritroverò buona parte di ciò che è su questo mezzo fra un mese e mezzo a New York. Devo solo attendendere e continuare a fare acquisti sul web 😜(si li ho fatti!)  per la casa nuova, ma questa è un’altra storia….

Buon fine settimana a tutti!

p.s. la cosa veramente eccezionale è che ho fatto un “repulisti” grandioso

Look and see trip. New York

Vi sono mancata? Si dai almeno un pochino…. Però come promesso ho fotografato e postato su IG così che chi voleva mi ha potuto seguire in questa avventura un pò più da vicino.

Mentre scrivo sono ancora a Manhattan rientro fra qualche giorno a Varese. Vi racconto cosa è successo sinora?

  1. Trovato casa. Eh sì, è come la desideravo ( a parte la terrazza, quella non c’è) ma la vista mi ha fatto innamorare e anche la luce che entra dalle tante finestre.
  2. Acquistato gli indispensabili non è stato tanto semplice.  Alla fine ho acquistato in un negozio e quando si è contornati da sedie, divani, letti e tavoli la testa comincia a girare. Ho cercato di fermarla e di fare del mio meglio…. Tutto quello acquistato sinora mi piace un sacco e mi sono ripromessa di acquistare i  meno indispensabili  anche online ed ho pronta una bella lista….
  3. Mangiato in ristoranti nuovi e gustato cibi di tanti paesi. ( greco, giapponese, francese e ovviamente come da tradizione la prima sera un super hamburger con patatine) Non mi ricordavo la quantità di cibo che mettono nei piatti qui…. se non starò attenta diventerò una balena
  4. Aperto il conto in banca, fatto partire l’assicurazione casa, macchina e cane, fatto il contratto TV e quello per la corrente. Ecco qui è davvero un’altro mondo rispetto all’Italia. Tutto è semplice, veloce  (abbiamo fatto tutto via telefono….) ed assolutamente meno costoso.
  5. Il tempo è stato clemente, non ha fatto freddo ma sul fiume c’è un vento che ti porta via… ( meno male non abbiamo la terrazza, chissà quanto la avremmo usata…. il bicchiere è sempre mezzo pieno 😉)  New York è una città frenetica ma quando entri in un parco o passeggi lungo l’Hudson è tutta un’altra cosa e ne sono felice!
  6. C’è una cosa che ho notato e mi ha lasciato perplessa: le persone quando camminano per strada stanno sempre facendo qualcosa. La maggior parte di loro parla al telefono (ma cosa avranno mai da dirsi? Anche in taxi l’autista non fa altro che parlare al telefono…) poi c’è chi mangia o ha una un bicchierone in mano e per finire l’abbigliamento è vario, molto vario…. noi probabilmente abbigliati come alcuni non usciremmo mai! Ma that’s life andrò in giro con il paraocchi 🤣🤣🤣

Vi lascio con qualche foto, un abbraccio a tutti ed al prossimo post

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New York e le mie mille liste

Ora  che l’ingranaggio è partito mi ritrovo a dover fare i conti con la dura realtà . Certo dall’esterno tutto è bellissimo (e detto in confidenza avete abbastanza ragione) però ci sono mille cose a cui pensare. Dai documenti che servono per avere il visto, – ed oggi rispetto a qualche anno la trafila è più complessa….. così si può fare la spola in comune più di una volta – a pensare a cosa si deve portare in America, a quello che resterà a Varese ma verrà messo in uno storage (e che quidi richiederà un mini trasloco nel trasloco) a quello che,  causa forza maggiore, proprio resterà in casa. E trovare  chi dovrà prendersi cura della nostra casa, chi dovrà pensare al mio amato giardino (un aggiornamento sulla mia nuova aiuola…. è bellissima! Che modestia 😂😂😂) A parlare con assicurazioni, cercare di vendere le macchine senza rimetterci troppo, parlare con il traslocatore e mostrare quello che vorrei spedire (che dite mi porto la bicicletta? ) capire quanto tempo ci metteranno le nostre cose a raggiungerci e nel caso trovare il modo di avere l’indispensabile per sopravvivere. Organizzare il viaggio di Zion, quindi: visita dal veterinario, vaccinazioni, passaporto e contattare la compagnia che si occuperà del suo viaggio. Prendere appuntamento dal medico per un check-up per me e Roberto da fare prima della partenza. Insomma non sono tutte rose e fiori, qualche spina c’è…

Come pensate che possa riuscire a non perdere troppi pezzi in tutto questo bel marasma? Con mille fogli che raccolgono le mie mille liste! Una per ogni argomento, su bei fogli grandi con il titolo in stampatello: cucina, abbigliamento Roberto, biancheria casa, assicurazione, banche, macchine, Zion, look and see trip ( viaggio che facciamo per cercar casa e foglio su cui scrivo tutto quello che mi piacerebbe trovare, appartamenti scovati in internet e che poi ho passato alla nostra realtor, cosa di cui vi ho già parlato), etc etc. Da oggi potreste chiamarmi Gisella delle liste che a volte non sa dove finiscano… 😬 Nooooo questa volta sono tutte assieme in una bella cartelletta azzurra, color del mare. Il mare altra cosa che so mi mancherà, perché l’oceano che troverò negli Hamptons è proprio tutta un’altra cosa paragonato al nostro bel mediterraneo, però ha il suo fascino… Sì sono ottimista di natura, non è una colpa vero? .

Un abbraccio gigante a tutti voi!

mypiesite

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