Boston (parte seconda)

Come vi ho raccontato nell’articolo precedente, Boston è una città che si visita camminando ed è proprio così che è iniziata la nostra seconda giornata, sneakers ai piedi, caffè e via.

Il cielo non era blu come mi sarebbe piaciuto, ma durante la giornata è arrivato qualche raggio di sole e così, facendo attenzione a non finire in qualche pozzanghera regalata dalla pioggia notturna, ci siamo avviati. Sulla via abbiamo incontrato la Trinity Church.

Durante il periodo natalizio, si può ascoltare il famoso coro della chiesa che canta Christmas Carols a lume di candela, credo sia uno spettacolo emozionante…

Questa è una delle famose “tradizioni bostoniane” a cui partecipano non solo i bostoniani ma anche chi arriva appositamente dalle città vicine. A Dicembre infatti, è facile trovare lunghe code di persone sul sagrato in attesa di entrare. Le rappresentazioni sono tre e la chiesa è sempre molto gremita.

Dunque vi dicevo, mappina in mano ci siamo diretti verso Beakon Hill, uno dei luoghi che più mi sono piaciuti, forse perché tranquillo e romantico

Per raggiungere questo angolo della città abbiamo attraversato il parco più grande di Boston: il Common and Public Garden.

Questo grande spazio verde (sono 48 acri) è stato utilizzato per i primi 2 secoli come pascolo per gli animali e nel 1775 dall’esercito inglese durante l’occupazione della città.

Ora è un bellissimo parco nel cuore di Boston con un grande lago, fiori, piante, uno spazio progettato come un giardino inglese. Specialmente durante i fine settimana troverete persone sedute in terra con cestino da picnic al seguito, che attraversano il lago sui grandi cigni di legno o si siedono sulle panchine all’ombra dei grandi alberi.

All’uscita del parco la strada sale e io ho iniziato ad ammirare le bellissime costruzioni di mattoni rossi. Attraverso delle vie interne siamo arrivati a stradine di ciottoli, balconcini fioriti, silenzio e pace

Le case che vedete nelle mie foto sono a Beakon Hill. Oltre a essere graziose e molto antiche (sono state costruite verso la fine del 1700), sono anche fra le abitazioni più care da acquistare sul suolo americano, ancora di più se le vostre finestre danno sul parco. Qui infatti da sempre hanno risieduto le famiglie più facoltose delle città.

Alla fine di un’altra salita ( sì questa zona è tutta un sali-scendi) ci si è parato davanti il Palazzo del Governo dello stato del Massachusetts.

The State House si trova proprio sulla cima della collina di Beakon Street ed è il palazzo più antico della zona. Il suo disegno è stato di inspirazione a parecchi palazzi governativi compreso il Capitol Building di Washington.

Di fronte all’ingresso del palazzo c’è il bar dove John Fitzgerald Kennedy faceva colazione tutte le mattine. Il suo tavolo è ancora lì…

Sulla via che ci portava al Waterfront, dove volevamo mangiare il primo di una serie di lobster roll … abbiamo attraversato il Financial District reso interessante da un mix di vecchi e nuovi edifici.

Ed ecco il nostro pranzo gustato in un magico posto all’aperto vicino al fiume. ( la foto non gli rende onore, ma era davvero buonissimo)

Girovagando, dopo aver ripreso un po’ le forze, abbiamo trovato un luogo che mi ha riportato indietro nel tempo. Esattamente a quando visitammo Boston la prima volta con i bambini piccoli. Mi sono riseduta sulla panchina dove avevo fotografato Niccolò e Tommaso e ho iniziato una converszione a senso unico con questo signore ☺️

Questo piccolo giardino è vicino al Quincy Market. Un grande edificio affiancato da altri due di mattoni. Qui si trovano decine di ristoranti e molti negozi. Si può mangiare all’esterno degli edifici, facile ci sia parecchia gente perché è il ritrovo per pranzo dei Bostoniani e dei turisti. Le specialità della cucina di Boston sono: la Clam Chowder, il Bostonian baked beans with brown bread, le Lobsters, il Seafood, e la famosa Boston Cream Pie che è il dolce ufficiale del Massachusetts. Qui troverete questo e molto altro.

Sulla via del ritorno in albergo siamo entrati nella Chiesa di Arlington Street

Una bella sorpresa perché all’interno ci sono vetrate e lampadario di Tiffany che valgono la visita.

La giornata è stata piena di scoperte e non per ultima The Oceanair. Un ottimo ristorante di pesce situato in una edificio che ospitava una banca. Cibo e luogo che ricorderò

Mi fermo qui e vi do appuntamento per la terza giornata.

A presto!

pic @mypiesite e Pinterest

Agosto, il mese della rucola

Effettivamente il mese di agosto sta per finire ma ho una ricettina veloce in cui si sposano a meraviglia la rucola ed i funghi che cominciano a trovarsi sui banchi del fruttivendolo. È un piatto che ci traghetta verso l’autunno ma restando fresco e gustoso

La ricetta è sul mio primo quaderno di cucina, quello che ho comperato da sposina. Mi ricordo che un pomeriggio ero in centro con mia suocera e siamo entrate nel più bel cartolaio di Varese . Annamaria era professoressa di matematica e probabilmente doveva ritirare qualcosa. Io ho addocchiato un bel quaderno in carta Varese rossa, con le pagine a righe, e ho creduto che fosse l’ideale per scrivere le mie ricette. Quelle che mangiavo a casa della mia mamma ma anche quelle che sperimentavo da sola. È il quaderno che mi segue sempre, durante tutti i miei spostamenti, lo metto in valigia anche quando vado in vacanza. Lo so che a volte è più comodo entrare online per cercare le ricette ma io sono un po’ old fashion ☺️

Comunque sto divagando…. la ricetta che vi propongo oggi è veloce e saporita. Io di solito la servo come antipasto ma aumentando le dosi può diventare un secondo preceduto da un primo leggero, scegliete voi.

Insalatina di rucola, funghi e bresaola

Ingredienti per 2 persone:

  • 2 manciate di rucola
  • 2 funghi porcini belli sodi
  • 60 gr. bresaola
  • 1/2 limone spremuto
  • olio
  • sale e pepe

Come si fa: Lavare la rucola e asciugarla bene. Se le foglie sono molto grandi tagliatele sottili. Fare una citronette con sale, limone, olio, pepe e condirvi l’insalata. Aggiungere la bresaola tagliata a listarelle sottili. Mescolare. All’ultimo momento tagliare i porcini dopo averli puliti con una pezzuolina bagnata. ( i funghi non andrebbero mai passati sotto il getto dell’acqua perché ne assorbono molta) Unirli all’insalata e se volete riservatene qualcuno per guarnire. Servire.

Enjoy!

p.s. Questa ricetta è molto anni ‘80, ma l’ho preparata per il compleanno di mio marito pochi giorni fa e tutti e due l’abbiamo divorata. Forse anche voi l’avete sui vostri quaderni di cucina e allora…. vi consiglio di farla.

Un abbraccio a tutti!

foto @mypiesite e Pinterest

Boston (prima parte)

Ve lo avevo promesso e ogni promessa è debito! Oggi comincerò a raccontarvi cosa ho fatto in tutti questi mesi in cui ero silente 😉

Abbiamo abbandonato New York per brevi periodi, ma solamente una volta per una vacanza vera. (le altre abbiamo solo “cambiato aria.” Mio marito continuava a lavorare mentre io ero in quasi vacanza)

Dove siamo andati? Abbiamo deciso di visitare Boston e il Maine e la scelta è stata azzeccata.

Boston mi piace da sempre, è la citta più antica degli Stati Uniti, è elegante, è famosa per le sue università ( Harvard e il Mit ) e conserva intatto il fascino regalatole dagli anni e dagli eventi storici che si sono svolti qui.

È la città da cui partirono le lotte per l’indipendenza dagli inglesi. La culla della Rivoluzione Americana, la città dove si è proclamata la Dichiarazione di Indipendenza e dove è nato John Fitzgerald Kennedy uno dei protagonisti della storia contemporanea americana.

È la seconda volta che veniamo a Boston, la prima avevamo i bambini alle elementari ( quindi diciamo quasi 30 anni fa?) ma ho ritrovato intatta la sua allure europea, la semplicità con cui si riesce ad attraversarla e la gentilezza dei bostoniani.

La partenza di questo viaggio è stata in salita. Tempo uggioso e qualche difficoltà con il noleggio della macchina ma dopo un percorso ad ostacoli siamo arrivati in hotel.

Abbandonati i bagagli nella stanza, ci siamo catapultati fuori. Ci sono mille cose da vedere e da fare a Boston.

Poco distante dal nostro albergo abbiamo trovato una strada deliziosa e piena di ristorantini, piccoli negozi, persone sedute ai tavolini o che curiosavano le vetrine (me compresa). C’era il sole del tardo pomeriggio, un’aria di vacanza e Newbury street è stata il biglietto da visita ideale.

newbury street e le sue casa di mattoni
i negozi e i ristoranti

Rientrando verso il nostro hotel abbiamo percorso la Boylston street e, oltre ad ammirare i vari edifici, i miei occhi hanno riconosciuto il nome di un negozio che c’è anche a New York: RH ( Restoration Hardware). Uno dei negozi di arredamento che preferisco anche perché la loro merce è esposta all’interno di edifici particolari. A Boston infatti hanno scelto lo spazio che fu del Museo di Storia Naturale. Una vera chicca!

RH Boston
un’ambientazione da Restoration Hardware
ed ecco un filmato dell’ interno

Sulla Boylston Street è stato eretto un monumento in ricordo delle vittime dell’attentato terroristico avvenuto durante la maratona del 2013. Vi morirono 3 persone, molte rimasero ferite e vederlo mi ha riportato indietro nel tempo e fatto venire la pelle d’oca.

Il tempo di attraversare la strada ed eccoci in albergo e pronti per la cena da Abe & Louies, un ottima steak house proprio di fronte al nostro hotel, e la giornata è volata via…

To be continued…

foto @mypiesite

La vita di un “assegnato”

Vivere all’estero, e nello specifico a New York, ha parecchi vantaggi. Conosci culture e usi diversi dai tuoi, impari una lingua che ti servirà per comunicare pressoché in qualsiasi luogo del mondo, scopri angoli sconosciuti ai più, conosci persone interessanti e che potrebbero entrare nella tua vita e non uscirne più.

Oggi stavo parlando al telefono con una cara amica e le stavo dicendo che questo pomeriggio avrei avuto una “call” con la persona che ci avrebbe aiutato nel processo di rientro in Italia. Ebbene sì siamo vicini alla fine della nostra assegnazione.

Sono contenta? Sì.

Sono dispiaciuta? Sì

Sono un mix di emozioni in questo istante…

Le dicevo che ho voglia di tornare a casa mia. Di abbracciare tutta la mia famiglia, di coccolare Margherita (mamma e papà siete avvertiti 😇) di cucinare cene e pranzi per amici, di stare in giardino a piantare fiori, di mettermi in poltrona con il camino acceso e di assaporre una tazza di tè mentre fuori piove, di…. Ho così tante idee e così tanti progetti! ma mi spiace lasciare questa città.

L’idea di abbandonare New York e gli amici, di non poter ammirare i tramonti dalle mie finestre, di lasciare questo appartamento che mi sono divertita ad arredare e a fare nostro, di uscire e non trovare più il caos (sì ora è tornato il caos della città pre-covid, mancano solo i turisti ma vi assicuro che spostarsi in macchina è diventato “un delirio” ) bhe questo e molto altro mi mancheranno.

E allora? Allora penso che sfrutterò al massimo i due mesi che restano, che farò tutto quello che prima posticipavo. Saranno due mesi intensi e molto divertenti (se eviterò di pensare al trasloco e tutto ciò che comporta o se sarò brava ad organizzarmi bene…)

Vi racconterò quello che succede nella mia vita e quello che è successo nei mesi in cui mi sono eclissata da questo mio angolo. Ho cose belle da dirvi! Vorrei farvi vedere con i miei occhi gli Stati Uniti e tutto quello che si può scoprire in un paese che ti accoglie e che riserva mille sorprese.

Se la cosa vi incuriosisce io vi aspetto qui 😉

pic Pinterest

Buongiorno!

Si buongiorno a tutti! È una vita che non mi faccio viva… sono successe mille cose di cui vi racconterò: viaggi, scoperte culinarie, momenti di riflessione, gioia, cambiamenti…

Di solito i buoni propositi partono dal primo gennaio o al massimo dal primo settembre quando si torna dalle vacanze e tutti abbiamo quello sprint che ci hanno regalato le giornate di relax, io invece parto da oggi 11 agosto.

Quali saranno i miei buoni propositi? Sì perché ovviamente solo uno non mi basta 😇 dunque… vorrei tornare a stare in vostra compagnia con una certa regolarità e, udite udite, questa mattina mi sono messa a fare 20 minuti di yoga.

Per una come me che lo ha sempre snobbato vi assicuro che è un gran cambiamento. Ovvio che non abbandono la mia amata corsa ma forse l’età ed il mio fisico cominciano a dirmi qualcosa a voce abbastanza alta, tipo che me lo stanno urlando! 😂😂😂😂

Bhe la prima sessione di yoga è andata. Una fatica inaspettata e la realizzazione che sono una sequoia. E se mi conoscete almeno un po’ sapete che la cosa da un lato mi sgomenta ma dall’altro mi da una carica pazzesca. Avrò molto su cui lavorare ma la cosa non mi preoccupa più di tanto.

Sapete cosa mi è piaciuto di più di tutta la sessione? Il defaticamento finale perché ero sudata come dopo una corsa ma stavo beatamente rilassandomi al suono di una bella musica, un sogno!

E voi come state? Cosa è successo in tutti questi mesi in cui mi sono data alla macchia? Cose belle? Spero di sì. Forse anche qualcuna più faticosa e che ci vorremmo lasciare alle spalle, ma questa è la vita e fa affrontata sempre! (aggiungo che se riusciamo a farlo con un sorriso è anche più facile)

Un grande abbraccio a tutti. A presto!

foto apertura @mypiesite

Megxit

Non ho visto l’intervista dei Duchi di Sussex nel momento in cui è andata in onda ma l’ho registrata e devo dire che non è stata una vera sorpresa…. Sono state fatte parecchie accuse (ecco perché non mi ha sorpresa, me le aspettavo) ma quello che ho sentito, se vero al 100%, è effettivamente terribile.

L’ambientazione, le espressioni dei volti dei protagonisti ( intendo anche quelle di Oprah Winfrey, una fra le donne più potenti della televisione americana), le parole dette mi hanno fatto pensare: ” sì, siamo a Hollywood” dove ogni cosa viene spettacolarizzata.

In realtà credo che, se davvero tutte le parole pronunciate da Meghan e da Harry sono vere, la loro vita a Buckingham Palace non è stata proprio facile.

Non sentirsi accettati è doloroso e anche non trovare una sponda sicura nella propria famiglia è affare difficile da metabolizzare. Direi che la situazione era, ed è, particolarmente complicata…

Generalmente prima di dare giudizi mi faccio la domanda: ” se ci fossi io come reagirei?” Onestamente in questo caso non mi ci posso proprio mettere nei loro panni.

La famiglia reale è cosa distante da ognuno di noi, ha delle regole incomprensibili ai più, ha tradizioni che devono essere rispettate anche se forse sono ormai obsolete, le libertà personali sono molto limitate e la vita patinata che ci viene presentata dalla stampa forse non è così divertente ma….

Ma non capisco perché voler assestare un colpo così pesante alla propria famiglia di fronte al mondo. Per rivalsa? Per voler imporre dolore a chi ne ha causato? Per allontanarsi definitivamente da chi si aveva già lasciato? Per rinnegare il passato che fa parte di noi e che ci ha fatto diventare chi siamo?

La maggior sorpresa è stato Harry. A dire la verità Meghan l’ho sempre vista come una donna con idee molto chiare e con obbiettivi certi a cui arrivare. Sicuramente il principe ha fatto quello che ogni marito avrebbe fatto: ha difeso la moglie e la propria famiglia, chapeau! La sorpresa viene dai modi usati, non particolarmente… reali.

Sono curiosa di vedere cosa succederà.

Una quasi certezza c’è. Sembra che siano stati pagati 7 milioni di dollari per l’intervista. Dobbiamo credere che il vile denaro abbia influito? Io spero che il motivo non sia questo e resto convinta che il dolore non vada mai spettacolarizzato. Voi cosa ne pensate?

Siamo fatti di ricordi

Questa mattina è un po’ così… Sarà questo inverno che non finisce e che sento pesante sulle spalle o sarà un po’ di malinconia di quello che non c’è più.

Non mi sto lamentando, so che nella vita le cose si modificano o finiscono, so che avrò modo di iniziarne altre e so anche che i ricordi sono dei punti di partenza…. Ci avete mai pensato?

Siamo fatti di ricordi. A volte non ce ne rendiamo conto ma le nostre azioni sono intrise di insegnamenti che ci sono arrivati e che abbiamo fatto nostri, sovente sono bellezza, bellezza e lusso di potersi perdere nella malinconia del passato che diviene il nostro presente e da cui possiamo crearne uno nuovo per poi poterlo ricordare.

Il mio amore per passeggiare all’aperto è ciò che facevo da bambina con mio papà, preparare la crostata alla marmellata di albicocche è un ripetere quello che faceva mia mamma, l’amore per la lettura o l’arte potrebbe derivare da ciò che facevamo con qualcuno a noi caro o con cui abbiamo passato del tempo.

I ricordi sono gentilezza, sono viaggi nella memoria, sono momenti andati ma che possiamo rivivere mille volte. Sono profumi, suoni, azioni, sono luoghi, foto del passato che ci fanno compagnia, sono esperienze dolorose che ci hanno insegnato qualcosa, sono immagini di felicità da cui possiamo attingere forza in momenti più tristi.

I ricordi sono segni della vita che passa ma che ci hanno fatto diventare quello che siamo. Facciamone tesoro.

foto @pinterest

Sognare le vacanze…

Mi piacerebbe fare qualcosa di proibito… o perlomeno proibito in questi momenti di pandemia!

Sogno di essere su una spiaggia con di fronte il mare cristallino, la sabbia bianca ed il sole che mi scalda. ( questa mattina sono uscita a fare la spesa e a New York nevica… ora capite meglio il mio desiderio?)

Sogno di essere in mezzo al deserto in una tenda dei famosi uomini blu, i Tuareg. Ascoltando il vento del deserto oppure seduta sulla sabbia a contemplare le stelle.

Sogno di essere in una baita in alta montagna ad Agosto, davanti ad una polenta taragna e con il rumore dei campanacci delle mucche come musica di sottofondo.

Sogno di essere in Giappone quando ci sarà la fioritura dei ciliegi oppure in un monastero di monaci dove tutto è pace e silenzio, ci si alza alla mattina presto e si mangia nelle ciotole.

Sogno di poter visitare la Scozia quando è tutta rosa di erica e gli occhi vedono colline, valli e fiumi.

Sogno di andare a Chicago a rivedere questa città che mi affascinò tantissimi anni fa (forse questo è l’unico sogno possibile…. perché, per ora, se usciamo dagli Stati Uniti non possiamo più farci ritorno se non grazie ad un particolare permesso che viene rilasciato in casi particolari)

Sogno di visitare l’Australia e l’Alaska

Sogno, sogno, sogno…

Sul New York Times ho letto che è OK anzi che è BENE sognare: “SOGNARE È UN’IMPORTANTE FONTE DI GIOIA E PIACERE.” ( quindi facciamolo senza vergognarci troppo 😉)

Secondo uno studio fatto dalla dott. ssa Dunn dell’università della British Columbia, quando ricominceremo a viaggiare dopo aver passato molti mesi senza la libertà di poterlo fare, ritornemo ad apprezzare anche semplici weekend passati non troppo distanti da casa e ci sembrerà, comunque, di toccare il cielo con un dito.

Quindi, solo per divertimento dove vi piacerebbe passare la prima vacanza vera? Un particolare hotel? A casa di parenti/amici? Una spiaggia deserta? Me lo raccontate qui sotto?

Sognare non costa nulla e regala gioia!

Foto @Pinterest

Chenedi o Canederli?

Sapete la differenza fra queste due parole? Nella realtà si tratta della stessa ricetta ma a Cortina d’Ampezzo si conoscono come Chenedi.

I Chenedi sono i buonissimi gnocchi di pane che si gustano in mille modi diversi: con il brodo, al burro fuso e formaggio, con il sugo di carne, con il pomodoro…. a voi la scelta.

Come mai oggi vi parlo dei Chenedi?

Due i motivi.

Il primo: ho partecipato ad una trasmissione di cucina in cui si parlava della cucina della “Land of Venice” come la conoscono qui in America. La Italy America Chamber of Commerce organizza delle Master Chef Classes per promuovere piatti e prodotti tipici della cucina di alcune regioni italiane. Due bravi e simpatici chefs hanno cucinato due piatti del Veneto. Io sono stata intervistata dal presidente della Camera, mio caro amico Alberto Milani, a parlare di piatti e tradizioni della cucina veneta. Agitazione a mille….

Il secondo: ieri ho visto in televisione le bellissime immagini di Cortina che ospita la Coppa del Mondo di sci. Che nostalgia delle nostre belle montagne italiane e di tutto il cibo che si mangia da noi!…

Comunque se vi interessa vi passo la ricetta che faccio seguendo fedelmente quanto scritto sul mio vecchio libro di cucina ( quello che mi ha regalato un’amica circa 30 anni fa)

Ingredienti:

  • 180 gr. pane bianco raffermo
  • 180 ml. latte
  • 100 gr. speck
  • 100 gr. farina bianca (piuù una manciata per la spianatioa)
  • 35 gr. salumi misti
  • 2 uova
  • 1500 ml. brodo di pollo
  • erba cipollina
  • prezzemolo
    sale
  • Come si fa: In una grande ciotola, sbattere le uova con il latte, un pizzico abbondante di sale, unire qui di il pane fatto a dadini e farlo ammorbidire per circa 15 minuti. Amalgamare al composto lo speck ed i salumi tagliati a dadini, un mazzetto di erba cipollina ed il prezzemolo tagliati fini. Regolare di sale prima di aggiungere la farina e mescolare bene. A questo punto traferire l’impasto su una spianatoia e suddividere l’impasto in 8 parti uguali. Formare degli gnocchi rotondi arrotolandoli nelle mani. Gettarli nel brodo in ebollizione e cuocerli per almeno 20 min. su fuoco moderato. Servirli nel brodo oppure asciutti a vostra scelta ( ottimi anche conditi con un trito di speck e cipolla soffritti in abbondante burro)
  • Enjoy!

    San Valentino: si o no?

    Si sì, lo so che è una festa commerciale, che l’amore dovrebbe essere festeggiato tutto l’anno, che fiori, cioccolatini e bigliettini vi possono sembrare ridicoli se presentati solo il 14 Febbraio, ma io quest’anno ho deciso che festeggerò San Valentino. Festeggerò l’amore. Quel sentimento che sembra scontato ma scontato non è!

    Lo scorso anno è stato un anno difficile sotto molti aspetti, quando finalmente è arrivato il 2021 ho festeggiato (giuro ho davvero festeggiato il suo arrivo) e sento di dover dire grazie a chi si è preso cura di me durante questo orrendo 2020.

    Voglio festeggiare con chi per tutto l’anno sopporta i miei mille difetti, mi rimette in pista quando deraglio, mi fa ragionare quando non ne ho voglia, mi fa ridere o sorridere a seconda delle situazioni e con cui anche mi accapiglio. Si bisogna festeggiare l’amore e anche chi lo dimostra in mille modi, mi sembra giusto.

    A NY i ristoranti hanno organizzato degli spazi all’aperto dove cenare, ( perché all’interno non si può mangiare…) ma fa freddo specialmente alla sera, e così ho deciso che preparerò a casa una tavola per due, un fiore sul tovagliolo ed una candela accesa.

    A differenza dall’Italia negli Stati Uniti la festa di San Valentino è una giornata dedicata all’amore in generale e non solo a quello di coppia.

    I bambini portano a scuola bigliettini per la maestra e per i compagni. Le pasticcerie ed i supermercati offrono dolci, biscotti e cioccolatini spesso a forma di cuore, nelle vetrine dei fiorai ci sono mazzi di fiori preparati per questa giornata, (avete ragione, qui è decisamente una festa commerciale!)

    Ma visto che mi sono americanizzata vorrei dedicare anche a voi questa festa. A voi che mi seguite sempre nonostante le mie fughe, che chiacchierate con me, che passate a leggere queste righe.

    Anche a voi voglio davvero dire Grazie!!! e buon San Valentino !

    P.S. Ma a proposito voi festeggiate San Valentino?

    Foto @Pinterest

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