Vacanze, covid e New York

Finalmente estate! Estate e vacanze…. ma voi le fate le vacanze quest’anno?

Viviamo ancora a New York. Lo scrivo perché mi sono eclissata negli ultimi due mesi, sorry guys! E stiamo vivendo in una città diversa…. Il caos di alcune zone turistiche è inesistente e se da una parte ne sono quasi contenta, dall’altra ne sono dispiaciuta. Vedere le strade deserte è bizzarro. Nella zona in cui viviamo noi la situazione è leggermente migliore: ci sono persone che vanno a fare le commissioni (come me….), la spesa nei supermetcati aspettanto pazientemente in fila per entrare (eh sì, noi siamo ancora messi così…), che si fermano a guardare le vetrine (anche se parecchie saracinesche non si sono alzate), che cenano nei ristoranti all’esterno dove sono state allestite zone graziose e piene di piante e fiori, ma le malls non sono state ancora aperte.

La città è semi-deserta anche perché chi ne ha la possibilità va nella casa di vacanze. Noi non abbiamo una casa dove rifugiarci così ci ritagliamo dei piccoli week end lontano dalla città, ospiti di amici simpatici e generosi.

L’idea di passare tutto il mese di Agosto in un appartamento non mi entusiasma! I nostri piani erano diversi… vedremo.

Ho un desiderio “insane” di passeggiare nelle piccole città d’arte italiane, di camminare sui sentieri dei boschi delle montagne valdostane, ammirare un tramonto seduta in riva al mare, bere un aperitivo al fresco di una pianta secolare o all’ombra di un portico con i muri sgretolati.

E voi? Avete piani vacanzieri?

Questo covid sta davvero cambiando le nostre abitudine e le nostre vite. All’inizio tutto era strano. La paura/preoccupazione si era impadronita di noi, ora riusciamo a tenerla sotto controllo… ma effettivamente indossare la mascherina con 35 gradi e un’umidità altissima è faticoso, portare in borsa il disinfettante per le mani e non poter abbracciare tutti quelli che vorremmo fa parte di una nuova normalità.

In Italia come vanno le cose? Riuscirete a ritagliarvi una piccola vacanza in questo mondo nuovo?

Mi raccontate i vostri piani o i vostri sogni per le vacanze? Io vi dico che continuo a sognare di poter rientrare ad Agosto. Lo continuo a sperare e volere con tutte le mie forze, lo desidero con tutta me stessa perché…. perché la mia famiglia si allargherà e allora bisogna esserci per dare il benvenuto a questa piccina! Vi pare?

Attendo i vostri commenti come sempre, mi sono mancati in questi due mesi!

Un grande abbraccio a tutti voi, a presto 😘

foto mypiesite e pinterest

Sag Harbor e gli Hamptons

Siamo a circa 2 ore da New York. Gli Hamptons sono i luoghi di villeggiature della upper class newyorkese. Sono tante città  affacciate sull’oceano, con le grandi spiaggie bianche, le ville enormi e i piccoli centri dove andare a comperare il pane ed il gelato. Mi hanno sempre affascinato, forse anche grazie ai tanti film che hanno girato nelle zone. Gli Hamptons hanno un loro stile  unico, fatto di abbigliamento rilassato camicie a righe, pantaloncini corti e cappelli di paglia. Uno stile lontano dagli eccessi della Florida e dai bikini della California. Gli Hamptons sono la mia dimensione ideale, se potessi ci vivrei sempre!

Cosa mi affascina di più? Mi piace l’oceano, sempre così agitato che frange le sue onde sulla spiaggia selvaggia, mi piacciono le grandi ville con le finestre bianche e le pareti di legno grigio lavato dalle intemperie, mi piacciono i boschi dove si incontrano i cerbiatti, gli scoiattoli, i tacchini e gli orsetti lavatori, mi piacciono i fari disseminati sulla costa.

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Mi piacciono le cittadine ordinate con i piccoli negozi di arredamento ed abbigliamento, le caffetterie, i ristorantini dove  mangiare i granchi appena pescati.

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Mi piacciono le cittadine famose e iperconosciute come Southampton, Easthampton e Montauk ma anche quelle più discrete e ricche di storia come Sag Harbor. 

Sag Harbor è una piccola città diventata molto famosa nell’ 800 per via del suo porto e grazie alla lavorazione dei prodotti derivati dalla lavorazione della pesca alle balene.  Ma forse è anche conosciuta da tutti quelli che hanno letto il famosissimo Moby Dick. Sì perché questa città la troverete menzionata in più di un capitolo del libro.

È una città ordinata, con la via principale ricca di negozietti anche di antiquariato, troverete un piccolo museo sulle balene, il cimitero poco fuori dal centro e tante case d’epoca ristrutturate senza stravolgerne il fascino originale. Un vecchio villaggio di “pescatori” divenuto negli anni un luogo di villeggiatura amato anche da scrittori famosi.

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Questi luoghi sono belli sempre, in qualsiasi periodo dell’anno.  Anche  ora in periodo di covid l’aria che si respira è diversa da quella della città. Le persone hanno comunque gli occhi gentili che si illuminano quando ti incontrano – sebbene semi nascosti dalla mascherina – mentre fai acquisti nei piccoli supermarket o quando passeggi sulla spiaggia. I negozi in questo periodo speciale sono quasi tutti chiusi ma le loro  vetrine mi fanno comunque sognare con gli oggetti per la casa che comprerei tutti, con le camicie di cotone o lino leggeri, con i cappelli dalle foggie particolari e le scarpe di corda dai colori del mare.

Vi assicuro se potessi vivrei in questi posti sempre, inverno compreso, quando  il vento gelido soffia dal mare e ci si mette davanti alla finestra ad osservarlo.

Foto @mypiesite

L’abbraccio della mamma

È la prima cosa che conosciamo quando veniamo al mondo: le braccia della mamma.

Sono il rifugio migliore che si possa trovare. Un rifugio pieno d’amore, di comprensione, di sicurezza.

Non importa che età  si ha quando ci si abbandona in quelle braccia. Quando si è bambini sono il conforto  allo stato puro, la certezza che tutto passerà, che in quelle braccia saremo al sicuro a dispetto di tutto e di tutti. Da adolescenti l’abbraccio della mamma  forse non lo cercheremo con così tanta frequenza ma sarà ancora il porto  sicuro dove approdare quando si incontreranno le prime difficoltà vere, quelle che ci sembrano  insormontabili ma che magicamente scompaiono quando affondiamo in quelle braccia e la voce della mamma ci dà sollievo. Da adulti troviamo gioia oltre che affetto incondizionato e l’abbraccio  della mamma è forse meno saldo e forte rispetto a prima, ma è sempre lì con il suo calore, il conforto   ed il suo profondo senso di pace che ci regala.

La stretta della mamma è energia pura, è amore infinito ed è anche il gesto più bello che  le possiamo regalare. Domani stringiamola forte, diamole un bacio. È la sua festa!

Auguri a tutte le mamme che mi leggono. Vi abbraccio

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p.s. nella realtà un abbraccio lo darei a tutti, nn solo alle mamme 😉

pic prese dal web

Quasi Natale

Oggi è il compleanno di mio figlio Tommaso e vuol dire che mancano esattamente 14 giorni a Natale. Due settimane che passeranno in un battibaleno perché è sempre così.

Le liste sono state fatte , i regali acquistati, la casa addobbata anche l’albero che ci tiene compagnia con le sue luci la sera, quindi tutto sotto controllo e possiamo metterci  ad aspettare il giorno di Natale (oppure no?…)

Beh forse qualcosa all’ultimo momento ci farà correre, (pazienza, ce la faremo lo stesso) eppure quest’anno mi sono ripromessa di assaporare queste due settimane che ci porteranno al 25 con tutta calma. Vorrei godermi il pomeriggio in cui preparerò il paté con la ricetta della nonna, vedere dalle finestra la sera che scende ed annusare il tipico profumo, profumo di Natale che questa preparazione dona alla casa. Vorrei portare la mia mamma a bere il tè in una pasticceria del centro dove andavamo quando ero piccola, prenderla a braccetto e guardare le vetrine illuminate. Vorrei preparare l’albero della casa di Varese (siiii, quest’anno il Natale sarà  varesino) assieme ai miei figli ed alle loro mogli con il camino acceso e Michel Boublè che ci tiene compagnia. Vorrei passare queste due settimane assaporando ogni attimo, guardando film zuccherosi alla televisione la sera, apprezzando ogni momento passato in famiglia o in compagnia di cari amici. Vorrei un Natale intimo, semplice, con la neve (non mi odiate dai, la neve è così bella anche se ammetto a volte complica un pò le cose…) Vorrei che la magia del Natale stesse con me molto più a lungo di quanto di solito capita e mi impegnerò perché ciò accada.

Voi a che punto siete? Anche voi quest’anno desiderate come me più tranquillità, più momenti da dedicare a voi stesse facendo quelle piccole cose che vi fanno stare davvero bene? Oppure le vorreste ma sapete già che sarà cosa difficile ottenerle?

Care amiche, vi auguro due settimane serene (anche se per alcune di voi saranno di corsa) e che la magia del Natale vi accompagni durante tutto il periodo e anche dopo…

A presto

 

I dettagli che fanno la differenza

È iniziato il mese di dicembre! Con lui anche il periodo più allegro, indaffarato e festoso dell’anno. Siete contente? Io si! E la mia casa ha iniziato ad assumere un aspetto scintillante e gioioso, accendo candele dai profumi agrumati o alla cannella (che mio marito sopporta a fatica…) e Micheal Boublè è la musica più ascoltata.

Ma cosa rende la casa veramente festosa e accogliente? Io credo siano i dettagli. Voi siete  attente a quelle piccolezze, a  quei particolari che rendono un ambiente gradevole, ospitale e confortevole? Avrei qualche suggerimento da darvi per rendere la casa natalizia e pronta per le vostre cene o solamente per sentirvi benvenute quando varcate la soglia.  Vi può interessare?

Ecco cosa potreste aver bisogno:

  • pigne
  • rami di abete ( veri che profumano oppure finti acquistati in un garden center)
  • bacche ( vale quello scritto sopra…)
  • palline di vetro (quelle vintage sono perfette nelle loro imperfezioni)
  • fiocchi
  • qualche oggetto in mercury glass perché scintilla
  • candele
  • frutta (mandarini, mele, pere, melograni ed anche frutta secca)
  • vassoi, alzatine e tutto ciò che pensate possa avere una seconda vita natalizia

Avete tutto? O avete deciso quali di questi  oggetti vi piacciono di più?

Bene partiamo dalla cucina ecco bastano piccoli tocchi… Una ghirlanda sulla cappa o appesa ai vetri della finestra, delle alzatine con tutto ciò che serve per la cioccolata: mugs, cucchiaini, candy canes e tovaglioli natalizi compresi, dei rametti d’abete che escono dalla tasca del grembiule.

ed in soggiorno o all’ingresso? Se avete uno specchio basta mettere una ghirlanda appoggiata delicatamente alla cornice, due fiocchi e qualche pigna. È un bel colpo d’occhio, è festoso ma senza essere troppo… se poi aggiungete anche alcune palline antiche direi che siamo alla  perfezione 😉

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il vassoio di cui avevamo parlato? Eccolo messo  sul tavolino fra i divani oppure come centro tavola. Ancora abete, pigne e una bella boule de nèige formeranno una composizione semplice ma d’effetto.

BF2A8750-4695-4B1C-A1B4-C38415A95BE5Ancora due idee da cui prendere spunto. Dove le metterei? Ditemelo voi..

Spero di avervi dato spunti interessanti, a volte basta davvero poco per rendere la nostra casa il nostro luogo del cuore.

 

foto Pinterest

 

Novembre

E così siamo a Novembre… il mese delle nebbie, delle giornate che si accorciano, del desiderio di stare in casa a cucinare. È un mese che mi piace perché porta alla memoria tanti ricordi.

Andavo con i nonni a Lugano in pomeriggi freddi , la nonna mi calava bene sulla testa il cappello e poi mi portava a prendere la cioccolata con la panna in una pasticceria con piccoli tavolini di marmo. Uscivo con il papà  a passeggiare nei boschi o nel grande giardino di zia Anita. Raccoglievamo piccole mele, le castagne o le ultime nocciole. Andavo con la mamma al cimitero perché bisognava riordinare la cappella dove erano sepolti i nonni ed i bisnonni. Si pulivano i pavimenti, si cambiava il runner di lino che stava sull’altare e si portavano grandi vasi di crisantemi colorati che davano gioia agli occhi e regalavano pace a chi si fermava a pregare coloro che non c’erano più.

La mamma era solita comperare per la festa dei morti dei dolcetti che si chiamano pan dei morti. Si trovano nelle pasticcerie in questo periodo.  Sono piccoli dolci morbidi che racchiudono spezie, uvetta, mandorle e fichi secchi. Sono loro che fra i primi portano in casa i profumi dell’autunno se decidete di  mettere le mani in pasta.

Quest’anno il mio Novembre sarà diverso, qui è stata archiviata la festa di Halloween ma tante case manterranno le loro zucche accanto alle porte d’ingresso, nelle vetrine si ammirano cappotti e maglioni, i negozi di oggettistica sono stracolmi di servizi di piatti, tovaglie e tutto quanto porti l’autunno sulla tavola del thanksgiving che si festeggia il quarto giovedì di questo mese. Io sto cercando delle piccole zucche di ceramica arancio (o bianca?)  dove  impiattare la mia crema di zucca. Wish me luck, perché non ho ancora trovato quelle perfette.

Il mese di Novembre è un mese che non tutti amano, a me è caro perché parla di casa, di forno acceso, di cotture lunghe, di coperte di lana, di candele accese, di cioccolate con la panna e di passeggiate con guanti e cappello. Senza dimenticare che fra qualche tempo inizierò anche a pensare al Natale… il periodo più magico di tutto l’anno. E voi amate Novembre?

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Foto Pinterest

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Fuga da New York ( ma solo per un weekend)

L’America è famosa per un’infinità di cose. Dai grattacieli, alla cheese cake, dalla festa del ringraziamento alla Casa Bianca. Quello che spesso si visita quando si attraversa l’oceano è anche la sua maestosa natura. Dal parco dello Yellowstone, alle Cascate del Niagara, l’ Everglades, la costa della California o del Maine. Ogni angolo di terra qui ha delle caratteristiche sorprendenti e differenti. Tutti questi luoghi hanno però un comune denominatore…. durante l’autunno ogni angolo di terra si accende di rossi, di gialli e di ruggine, uno spettacolo nello spettacolo!

Mi piace vivere in città ma a volte il cemento mi va un pò stretto e così siamo fuggiti per un weekend e siamo andati alla ricerca dell’ autunno. Siamo andati in Connecticut assieme ad alcuni amici, in una classica cittadina americana, quelle con le case con i grandi giardini, i viali alberati e tanti negozietti dove comperare tutto…

img_3912-1.jpgGirovagando con la macchina abbiamo trovato angoli e viste incantevoli. Laghi, colline, cascatelle e ponti coperti

Stare due giorni nella natura mi ha ricaricato. Passare del tempo con vecchi amici, essere tutti assieme nella stessa casa, preparare la colazione e sedersi al tavolo a mangiare pancakes, sfidarsi a biliardo e andare a raccogliere zucche. Due giorni insoliti e bellissimi, avevo bisogno di lasciare gli skyscrapers alle spalle per un attimo… ma al rientro sono stata contenta di ritrovarli lì. Che mi stia trasformando in un animale cittadino? no, daiiiii

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foto mypiesite

Apple picking

Quando ero bambina andavo a raccogliere la frutta nel giardino di zia Anita. A dire proprio la verità era piuttosto un “andare a mangiarla sulle piante di nascosto”. Se i grandi, invece, ci chiedevano di andare a prendere della frutta per fare qualche preparazione come una torta o la marmellata erano musi lunghi… però ci “toccava“.

Da ragazzina vivere il giardino era una normalità ora invece diventa una necessità. Sì perché vivere in una grande metropoli ha i suoi pro ed i suoi contro. Un contro è vivere il traffico ed i rumori con quotidianità, e così diventa indispensabile trovare degli angoli silenziosi o organizzare escursioni fuori porta per immergersi nel verde della natura.

Con grande piacere ho scoperto che dalla fine di settembre sino ad ottobre inoltrato gli americani si dilettano con l’ apple picking. Un pò quello che succede nel nostro trentino: si vanno a raccogliere le mele. Nello stato di New York – come in altre zone degli Stati Uniti – ci sono distese di alberi di melo dove andare a raccogliere dalla piante i frutti. Accanto a questi campi ci sono, solitamente, fattorie che posseggono piccoli angoli interni dove si possono acquistare prodotti home made: marmellate, apple cidre, torte di mele e le famose mele caramellate.

L’andare a raccogliere mele può diventare un’occasione per stare in mezzo alla natura ed in compagnia di amici. A dire il vero gli americani creano proprio degli eventi famgliari attorno a questa attività. Un modo per passare un weekend o qualche ora all’aria aperta e tutti assieme.

Una cosa che trovo adorabile è fermarsi ad un tavolo da picnic, sotto ad una bella pianta di melo e gustarsi un donut al sidro di mela o sorseggiare un bicchiere di sidro caldo gustando il cibo portato da casa.

Ci sono tante differenti varietà di mele e le mie preferite sono le McIntosh, sono squisitamente croccanti e non troppo dolci. Le utilizzo spesso anche nelle mie ricette ma gustarle a morsi per me è il top!

Andrete a raccogliere le mele? Volete qualche suggerimento? Chi se ne intende mi ha consigliato di prestare attenzione a queste cose:

–  le mele mature sono quelle che si staccano facilmente dal ramo girando il frutto su se stesso e tirando gentilmente

– evitare gli alberi dove ci sono molte mele in terra, probabilmente la maturazione è troppo avanzata

– visto che siamo in un orchard e raccoglieremo un bel cesto di mele meglio prenderne alcune più acerbe in modo che possano durare qualche giorno in più

– e ultimo consiglio controllare che neppure una mela sia leggermente danneggiata, andrebbe a rovinare anche quelle sane.

Ora non mi resta che attendere una bella giornata, salire in macchina, dirigermi in un orchard e portarmi un bel cestino da riempire!

mypiesite

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